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Invalsi per ingresso a università: come funziona nelle ipotesi MIUR

Flavia de Durante 16 Marzo 2022
F. d. D.
27/07/2024

Ipotesi prove Invalsi per ingresso a università: dalla smentita del MIUR all'opinione di presidi, docenti di scuola e professori universitari.



I mesi di Marzo e Aprile, solitamente, per gli studenti italiani sono collegati alle prove Invalsi che si svolgono proprio in questo periodo. Negli stessi mesi, però, quest’anno, sembra esserci stato un altro pensiero allacciato all’idea dei quiz su base nazionale. Si è palesata infatti, nel 2022, l’ipotesi di utilizzare i punteggi dei test Invalsi per l’ingresso all’università. La notizia ha generato sconvolgimento da ogni parte.

Come se fossero una sorta di “curriculum” dello studente appena diplomato, le prove sembrerebbero poter diventare un metro di giudizio e di valutazione nell’università.

L’idea del Governo, poi smentita, sembrava partire dal fatto che le Invalsi fossero obbligatorie. Per questo motivo, dunque, tutti gli studenti le devono normalmente svolgere allo stesso modo. Nessun metro di valutazione migliore, insomma, per considerare i punteggi d’ammissione degli studenti.

Come prevedibile, tuttavia, sono subito scattate proteste e critiche rivolte alla proposta. Solo poco dopo la notizia, in risposta allo scalpore generalizzato, i ministeri dell’Università della Ricerca e dell’Istruzione hanno fatto sapere che non c’è nessuna ipotesi sull’utilizzo dei test Invalsi per l’accesso ai corsi universitari.

Invalsi per ingresso a università: ultime notizie, a cosa servono e la smentita del MIUR

Cosa accadrebbe se il punteggio delle prove Invalsi per ingresso all’università e il loro punteggio per le classi delle superiori diventassero requisito d’ammissione ?

Come abbiamo visto, la notizia dell’ipotesi proposta ad inizio Marzo ha generato tantissimo caos. A pronunciarsi in merito, al fine di smentire la notiza “bufala”, anche il dott.Roberto Ricci, presidente Invalsi.

“Sono notizie che non hanno un loro fondamento. Le Prove nascono per dare informazioni alle scuole e agli studenti. In ottica di autovalutazione, riguardo le competenze e i risultati in Italiano, Matematica e Inglese. Non sono destinate a sostituire le prove di ammissione alle Università”.

Risulta chiaro, dunque, che non sarebbe possibile utilizzare il punteggio ottenuto alle prove come parametro in sede di ammissione all’università. Ma perché non funzionerebbe?

“Ritengo che sia necessario chiarire preliminarmente che le prove Invalsi sono prove standardizzate. E servono per individuare diacronicamente le competenze acquisite dagli studenti in alcuni campi. Sulla base di appositi quadri di riferimento.”– Principia il Dirigente Scolastico Rossella De Luca.-

“Le discipline prese in esame sono Italiano, Matematica e Inglese. Le competenze sono valutate sulla base di scale di livello. Senza voti, dunque. Ad ogni livello corrisponde una descrizione delle competenze/capacità raggiunte.”

“La finalità delle prove, come viene più volte ribadito dal dott. Roberto Ricci, non è quella di valutare gli studenti o i docenti. Bensì è quella di individuare i punti di forza e di debolezza del nostro sistema scolastico.”– Fa chiarezza la Preside, spiegando cosa sono i quiz e perché non funzionerebbero le prove Invalsi per ingresso a università.-

“Da qualche anno le prove servono a valutare anche un altro fenomeno. Questo viene definito “dispersione scolastica implicita”. Un fenomeno che interessa percentuali di studenti che, al termine del percorso di studi superiore hanno raggiunto un livello di competenze molto basso, non corrispondente al titolo acquisito.”

Perché non servono gli Invalsi per accesso ai corsi di laurea

Visto cosa sono e a cosa servono nella scuola, viene naturale chiedersi perché le prove invalsi per l’ingresso all’università non funzionerebbero come metro di valutazione, quindi, per l’accesso ai corsi di laurea. Ne parliamo con il Dirigente scolastico De Luca.

Le prove hanno una valenza “di sistema”. Servono su grande scala per decidere interventi volti al miglioramento sugli aspetti più rilevanti del sistema educativo. Nella stessa ottica gli esiti dovrebbero essere oggetto di riflessione. Anche all’interno delle singole scuole.“- Fa sapere la De Luca.-

“Qualche giorno fa è trapelata la notizia che il Governo punterebbe ad utilizzare gli esiti di queste prove per l’ammissione all’università. La notizia è stata poi smentita dal Ministero. E anche dallo stesso presidente dell’Istituto nazionale di valutazione del sistema. In effetti, l’Invalsi non è un ente certificatore. Pertanto, sarebbe opportuno lasciare che le prove mantengano la finalità originaria per cui sono state adottate.”

Cosa ne pensano i docenti di scuola delle prove invalsi per l’Università

Ipotesi prove invalsi per ingresso all’Università, cosa ne pensano docenti e dirigenti scolastici? Sarebbe utile pensare di utilizzare la metodologia invalsi anche per i test universitari?

“Per poter rispondere occorrerebbe capire qual è la funzione che si attribuisce principalmente ai test di accesso alle facoltà universitarie. Orientamento? Limitare il numero dei candidati proporzionandoli alla possibilità di sbocchi occupazionali?”-Si domanda il dirigente scolastico.-

“Limitare il numero di candidati adeguandolo alla possibilità di svolgimento di tirocini? Misurare la motivazione? Limitare gli abbandoni? Migliorare in generale i risultati degli studenti all’università?”

“Se si tratta di utilizzare la stessa metodologia, il discorso cambia a seconda delle risposte. Nelle prove Invalsi ogni domanda è costruita con un preciso scopo. E la domanda definisce in modo specifico, anche in termini di conoscenze, cosa si intende principalmente valutare.”- Ci spiega la Preside.-

“Ogni domanda è inoltre esplicitamente collegata a un traguardo di competenza. Le prove sono costituite da quesiti di diverse categorie. A risposta chiusa, a risposta aperta univoca; a risposta aperta articolata, associazione. Nella costruzione delle domande si tiene conto anche di una direzione trasversale ai contenuti. Questa si riferisce ai possibili processi messi in atto per rispondere alle domande.”

È complicato e forse inutile, dunque, utilizzare questa metodologia. Se non si ha chiara la particolare finalità.”- Conclude la preside.

Cosa dicono i docenti universitari degli invalsi per ingresso alle facoltà

E il mondo universitario, invece? Sarebbe d’accordo con la possibilità di inserire come metro di valutazione per l’accesso all’Università i risultati ottenuti nei test invalsi scuola? Lo abbiamo chiesto a Caterina Miraglia, titolare di cattedra presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Salerno.

“Non sono d’accordo poiché non lo reputo valido. Certo, segnare la continuità tra la scuola e l’Università sarebbe utile. Anche per considerare la maturità raggiunta dallo studente alle superiori e quella necessaria per affrontare uno studio universitario.”– Risponde la docente.-

“Con i test invalsi, però, si tratterebbe di assumere solamente il punteggio ottenuto dai singoli studenti. E non la loro carriera o profilo. Per questo, ritengo che sarebbe inutile. Si tratterebbe di un rimedio assolutamente falsato.”

“Se si programmasse di far arrivare all’Università un “curriculum” completo degli studenti, allora avrebbe un gran senso. Ma se si tratta della mera trasmissione di una votazione o di un punteggio basati su prove nazionali, ho qualche perplessità.”- Conclude Caterina Miraglia.-

© Riproduzione Riservata
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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto