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Positivi a scuola: cosa succede se un alunno è positivo al Covid

Flavia de Durante 21 Settembre 2021
F. d. D.
30/07/2024

Cosa succede se ci sono studenti a scuola positivi al covid, come funziona e quali sono le procedure: protocollo, responsabilità dirigente e studenti.



Tutti speriamo che quest’anno scolastico e lavorativo sia caratterizzato dalla vita senza più DAD e Smart Working. Ma l’emergenza sanitaria non è ancora finita e sulla gestione dei casi di bambini positivi a scuola, le linee guida fornite dal governo possono aiutare a comprendere cosa potrebbe succedere in caso di aumento dei contagi nelle scuole.

Attraverso la campagna vaccinale e con tutti i dispositivi di sicurezza ancora obbligatori, certamente si torna in classe con qualche sentore di sicurezza in più rispetto allo scorso anno. Ma le ultime notizie che arrivano dall’Europa, dove la scuola è iniziata prima, ci confermano che con il rientro in classe, sono aumentati anche i contagi. Intere classi in quarantena e scuole chiuse per Covid 19 rappresenta una triste realtà nelle situazioni più gravi all’estero.

Più si ritorna a seguire le attività in presenza, più c’è il rischio che un singolo positivo possa contagiare numerose persone. L’anno scolastico è iniziato da poco, eppure già si contano troppi studenti positivi.

Nella scuola tutto il personale è vaccinato o, comunque in possesso del green pass. Per gli studenti under 12 anni ed i bambini vige l’esenzione dall’obbligo vaccinale. Si tratta di una condizione che inevitabilmente porta gli asili ed i nidi, come pure la scuola dell’infanzia o la scuola primaria, come possibili luoghi di diffusione del contagio. Cosa succede, quindi, quando ci sono dei positivi a scuola, studenti bambini e ragazzi, quale procedura e protocollo sono previsti e come funziona? A spiegarcelo, il dirigente scolastico Rossella De Luca.

Cosa succede se ci sono studenti positivi a scuola: cosa prevede il protocollo di sicurezza

Per i casi di alunni positivi a scuola oggi la procedura di isolamento ed eventuale quarantena è stabilita da apposito protocollo. I casi di studenti e bambini contagiati in classe devono essere segnalati immediatamente. Basta avere la febbre ed alcuni sintomi influenzali in classe per essere isolati.

Il protocollo di sicurezza 2021/22 ricorda che ciascun lavoratore è tenuto ad informare tempestivamente il Dirigente scolastico o un suo delegato della presenza di sintomi influenzali negli studenti presenti all’interno dell’istituto.

In presenza di soggetti risultati positivi all’infezione da SARS-CoV-2 o di casi sospetti, nell’ambito scolastico si applicano le linee guida e i protocolli ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33. Convertito con modificazioni dalla legge 14 luglio 2020, n. 74.

“Nel caso in cui una persona presente nella scuola sviluppi febbre o altri sintomi che suggeriscano una diagnosi di COVID-19, deve darne notizia al referente COVID. O al Dirigente scolastico. E deve essere immediatamente accompagnata all’interno di un ambiente appositamente individuato per l’emergenza. E si deve provvedere al suo immediato rientro al proprio domicilio.”- Principia il dirigente Rossella De Luca, citando il regolamento anti-covid19.

“Nel caso i sintomi riguardino una studentessa o uno studente, il personale incaricato alla sua vigilanza deve mantenere una distanza minima di 2 metri. La Scuola convoca a tale scopo un genitore. O una persona maggiorenne delegata dai genitori. Inoltre, avverte le autorità sanitarie competenti. O i numeri di emergenza per il COVID-19 forniti dalla Regione o dal Ministero della Salute.”- Precisa il regolamento.-

“Per i casi confermati, le azioni successive saranno definite dal Dipartimento di prevenzione territoriale competente. Sia per le misure di quarantena da adottare. Sia per la riammissione a scuola. Secondo l’iter procedurale previsto dal “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19.”

Responsabilità della scuola per studente positivo al Covid

Che protocolli e procedure deve attuare il dirigente scolastico nel caso in cui ci fossero casi positivi a scuola, quali sono le sue responsabilità, cosa succede nell’immediato?

“La presenza di un caso confermato determina l’attivazione da parte della Scuola di un monitoraggio basato sul tracciamento dei contatti stretti in raccordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale. Al fine di identificare precocemente la comparsa di possibili altri casi. In tale situazione, l’autorità sanitaria competente potrà valutare tutte le misure ritenute idonee.”- Chiarisce il regolamento di cui ci parla la De Luca, che stabilisce protocollo e procedura per eventuali casi positivi a scuola in Italia.

“Una volta scoperti uno o più casi positivi a scuola, si attiva il protocollo di sicurezza e si notifica il caso. E si avvia la ricerca dei contatti e le azioni di sanificazione straordinaria della struttura scolastica. Per il rientro in comunità bisognerà attendere la guarigione clinica. Cioè la totale assenza di sintomi.”- Puntualizza.-

“La conferma di avvenuta guarigione prevede l’effettuazione di due tamponi. A distanza di 24 ore l’uno dall’altro. Se entrambi i tamponi risulteranno negativi la persona potrà definirsi guarita. Altrimenti proseguirà l’isolamento. I contatti stretti individuati dal Dipartimento di Prevenzione saranno posti in quarantena. Per 10/14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato. Il DdP deciderà la strategia più adatta circa eventuali screening al personale scolastico e agli alunni.”

Cosa succede ai compagni di classe degli studenti, bambini o ragazzi, identificati come casi positivi a scuola?

Nel caso in cui le misure prese dal dirigente prevedano l’allontanamento dalle lezioni in presenza di una o più classi, prenderanno il via, per le classi individuate e per tutta la durata degli effetti del provvedimento, le attività didattiche a distanza.

Come evitare contagi e controllare studenti senza obbligo green pass

Come abbiamo specificato, gli studenti non hanno l’obbligo del green pass. Viceversa, tutto il personale scolastico deve esserne in possesso. Sulla base di ciò, è più facile pensare che se dovessero esserci casi positivi a scuola sarebbero da ricercare tra gli alunni.

Prima dell’inizio della scuola, tuttavia, si ipotizzavano proposte di controlli “a tappeto” per gli studenti durante l’anno scolastico. Ovviamente al fine di monitorare tutti coloro che frequentano gli edifici scolastici. Anche il grande gruppo di giovanissimi scolari.

“Effettuare controlli a tappeto di tanto in tanto per gli studenti che non hanno obbligo del green pass sarebbe sicuramente una possibilità molto utile e assolutamente attuabile. Sono arrivati dei fondi appositi per effettuare questi controlli. In realtà, sono arrivati dei fondi per la sicurezza. Che devono essere utilizzati anche per questo tipo di provvedimenti.”- Chiarisce Rossella De Luca.-

“Sicuramente, se i dati epidemiologici dovessero risalire ed essere preoccupanti, le scuole potranno ricorrere a questa misura al fine di arginare ogni possibilità di contagio a scuola.”

© Riproduzione Riservata
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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto