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Green pass e privacy a scuola e università: il punto del Garante

Flavia de Durante 23 Settembre 2021
F. d. D.
31/07/2024

Il punto del Garante su controlli green pass e privacy a scuola e università: cosa prevede la legge e quanto sono tutelati i dati sensibili sulle App di Verifica C-19 e SIDI.



Sono ancora tanti i dubbi su verifica green pass e privacy dei dati sensibili. Con l’introduzione dell’obbligo della certificazione verde nella scuola e nelle università, chi assicura che il controllo non lasci trapelare informazioni personali di chi lo mostra?

Principalmente, le questioni sollevate su certificazioni verdi e privacy a scuola, a lavoro o al ristorante e nei luoghi chiusi, riguardano il diritto alla protezione dei dati personali. E l’autodeterminazione in ordine alle scelte vaccinali, alle libertà di circolazione e di iniziativa economica. Le risposte dal Ministero della Salute, in merito, sono arrivate in fretta. Di fatti, sembra che il QR Code presente nel Pass contenga esclusivamente le informazioni relative ai dati identificativi del soggetto (nome, cognome, data di nascita). E il numero di dosi di vaccino ricevute, la tipologia e la data della vaccinazione.

Il mondo della scuola e quello dell’Università sono stati tra i primi a dover fare i conti con l’obbligo della certificazione verde. Personale docente, tecnico ed ATA devono esserne in possesso, mentre gli studenti sono svincolati. Viceversa, negli Atenei universitari, la certificazione dev’essere verificata, oltre che al personale tutto, anche agli studenti.

Il Ministero della Salute, assieme al Ministero per l’Innovazione tecnologica ha proposto l’App “VerificaC-19” e, per la scuola, la piattaforma SIDI. Questi sono i canali autorizzati per i controlli. Al fine di garantire il rispetto del principio di trasparenza, i titolari del trattamento dovranno rendere ai soggetti interessati adeguata informativa relativa al trattamento dei dati effettuato tramite la verifica del certificato verde.

Parliamo dunque di Green Pass e legge sulla privacy, violazione dei dati sensibili e verifica nella scuola e nelle università. A chiarire ogni dubbio, l’Avvocato Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali.

Verifica green pass a scuola e università: come effettuare i controlli secondo il Garante della privacy

Green pass: gli adempimenti privacy Quali prescrizioni devono osservare i titolari del trattamento tenuti alla verifica del certificato verde?Come effettuare i controlli del Green Pass all’università e a scuola nel rispetto della privacy e del trattamento dei dati sensibili, costa stabilisce la legge e quali sono le regole da seguire al momento della verifica? Ne parliamo con l’Avv.Scorza.

“Quali sono le regole? Le modalità di verifica del green sono vincolate. La certificazione verde del personale scolastico si controlla con l’App. Attraverso il sistema che si interfaccia con il sistema scuola e con quello centrale.”- Principia l’avvocato Guido Scorza.-

“Si controlla il certificato del personale presente nella singola giornata nell’istituto scolastico. Se qualcosa andasse storto in questo modo, resta valida la possibilità di ricorrere alla verifica one to one. Il controllo può avvenire da parte del preside. O da parte di personale della scuola incaricato ed autorizzato dal dirigente.”- Puntualizza.-

“A scuola, lo studente al momento non ha l’obbligo di mostrare il pass. L’indicazione, dunque, in questo caso è proprio opposta. Che non si verifichino casi di “indagini sul possesso del pass” nelle aule scolastiche! Non interessa chi sia munito della certificazione e chi no, a norma vigente. Anzi, questo potrebbe mettere in circolo dati ed informazioni personali. E potrebbe generare conseguenze pericolosamente discriminatorie.”- Fa sapere, con precisione.-

“Nell’università non c’è ancora un sistema per la verifica massiva del pass del corpo docente e non docente. Ma esiste l’obbligo. Le ipotesi possibili, dunque, sono quelle di verifica one to one attraverso l’App. O quelle mediate da tecnologia. Cioè, avere nei punti d’ingresso all’ateneo dei lettori appositi. Interfacciati all’App. Con l’obbligo rivolto a chiunque voglia entrare di passare lì il QRcode del prorpio pass. Al fine di accedere ai luoghi universitari.”- Aggiunge l’Avvocato.-

“Per gli studenti universitari, invece, per la legge dei grandi numeri, il controllo dev’essere a campione. Rimane affidato ai singoli docenti che ne hanno la responsabilità corso per corso. Nel contesto d’esame, invece, i controlli saranno fatti per ogni studente.”

Chi può controllare il certificato verde a scuola e università

Chi sono i soggetti autorizzati al controllo del Green Pass nella scuola e nelle Università, cosa stabilisce la legge sulla privacy per i controlli di verifica da parte di preside e docente?

“Innanzitutto è bene chiarire che i controllori del certificato verde sono autorizzati direttamente dalla legge. Che li investe del potere di verifica. Anche perché, come condizione implicita, la legge pone a carico del verificatore l’obbligo di verificare che chi entra in un determinato edificio sia provvisto di un valido pass.”- Chiarisce l’Avvocato.-

“Nella scuola può controllare il pass il preside. O un membro del personale autorizzato dal preside stesso. Tuttavia, non è assolutamente consigliato moltiplicare le deleghe. Più si amplia il numero di soggetti delegati a fare la verifica, più si corre il rischio che dati sanitari di una comunità ristretta come quella scolastica, inizino a circolare. Con una serie di conseguenze più o meno pregiudizievoli.”- Specifica Guido Scorza, soffermandosi su come proteggere privacy e dati personali a scuola durante la verifica del green pass.-

Richiedere il documento di identità al momento della verifica del green pass può rappresentare una violazione dei dati sensibili o della privacy? Cosa stabilisce la legge in merito anche per scuole e università?

Il documento di identità può essere richiesto dai soggetti verificatori autorizzati. Questo per accertarsi che il valido certificato verde corrisponda esattamente a quel determinato soggetto. Non è un obbligo chiedere il documento, dunque. Specialmente se si conosce la persona a cui si controlla la certificazione. Tuttavia, resta una possibilità. E i verificatori sono assolutamente autorizzati a richiederlo.”

Diritto alla privacy e green pass: cosa stabilisce la legge

Cosa stabilisce la legge in merito violazione dei dati personali e della privacy durante la verifica del Green Pass, e cosa per i controlli a scuola e nell’Università?

L’art. 13 del DPCM del 17 Giugno e l’informativa sulla privacy lo chiariscono.

“La verifica delle certificazioni verdi COVID-19 è effettuata mediante la lettura del codice a barre bidimensionale. Utilizzando esclusivamente l’applicazione  mobile descritta nell’allegato B (VerificaC19). Che consente unicamente di controllare l’autenticità, la validità e l’integrità della certificazione. E di conoscere le generalità dell’intestatario, senza rendere visibili le informazioni che ne hanno determinato l’emissione.”

E si aggiunge anche che “L’attività di verifica delle certificazioni  non  comporta,  in alcun caso, la  raccolta  dei  dati  dell’intestatario  in  qualunque forma”.

I soggetti autorizzati alla verifica, investiti dalla legge di questo incarico sono:

  •  i pubblici ufficiali.
  •  il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo.
  • i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19. Nonché i loro delegati.
  • il proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso di certificazione verde COVID-19. Nonché i loro delegati.
  • i vettori aerei, marittimi e terrestri. Nonché i loro delegati;
  • i gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali. E loro delegati.
  • Dirigenti Scolastici e loro delegati attraverso la piattaforma SIDI.
  • Docente e personale autorizzato nelle Università.
© Riproduzione Riservata
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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto