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Madre surrogata e surrogazione di maternità: cos’è e come funziona

Flavia de Durante 9 Agosto 2021
F. d. D.
30/07/2024

Madre surrogata, significato, cos'è, da come funziona la surrogazione di maternità alla definizione di utero in affitto: ecco cosa dice la legge italiana e il punto in psicologia.



Cos’è la madre surrogata e come funziona la surrogazione di maternità, l’utero in affitto?

Per rispondere a queste domande è necessario chiarire innanzitutto che per gravidanza surrogata si intende una tecnica di riproduzione assistita. Attraverso questa pratica un embrione viene impiantato in gestazione nel grembo di una donna che non sarà la sua madre biologica. Tra l’embrione e la madre surrogato, infatti, non c’è alcun legame biologico. Questa donna lo accoglierà “soltanto” per i nove mesi di gravidanza.

Chiamata anche “utero in affitto”, dunque, la surrogazione di maternità si basa su un accordo tra due persone. Da una parte la gestante, ossia una donna che offre la sua capacità gestazionale. Dall’altra i committenti. Vale a dire una persona o una coppia col desiderio di essere genitore ma impossibilitata a realizzarlo “naturalmente”.

E’ legale avere un bambino tramite maternità surrogata in alcuni paesi quali Regno Unito, nei Paesi Bassi, in parte degli Stati Uniti. Anche in Grecia, in Portogallo, in Albania, in Georgia, in Ucraina e in Russia. In Italia, invece, madre surrogata e la surrogazione di maternità è vietata dall’art.12, comma 6, della legge n.40/2004. “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza (…) la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni. E con la multa da 600.000 a un milione di euro”. 

I motivi di questo divieto e delle perplessità che gran parte della popolazione ha in merito alla surrogazione di maternità si basano su questioni morali, religiose e psicologiche.

Approfondiamo queste perplessità e gli aspetti del significato di madre surrogata, come funziona l’utero in affitto e cosa dice la legge in Italia.

A parlarci del tema dal punto di vista psicologico, la dottoressa psicoterapeuta Serena Valorzi. A delineare con chiarezza le regolamentazioni di questa pratica nell’ottica legale, l’Avvocato Familiarista Andrea Catizone.

Significato surrogazione maternità in psicologia: quali sono i problemi per bambino e mamma

Essere una mamma surrogato non dev’essere certamente facile. Sia dal punto di vista pratico, che da quello psicologico. Qual è il significato di madre surrogata, che vuol dire e come funziona la realtà dell’utero in affitto e della surrogazione di maternità, anche in psicologia?

“E’ difficile immaginare come debba sentirsi una donna dinnanzi alla scelta di intraprendere una gravidanza con la consapevolezza che, dopo nove mesi, il bimbo che arriverà non resterà tra le sue braccia.– Principia la dottoressa Valorzi.- “Ma, indipendentemente dalle motivazioni, credo che sia un percorso arduo per la gestante. Tra madre e bambino, durante la gravidanza, si instaura già un rapporto profondo. Il corpo della donna cambia, la mente idem. Si vive un tumulto emotivo incredibile.

“E’ una posizione estremamente delicata quella della madre che ospita un bambino che poi non crescerà. I pensieri e la natura fanno il loro corso, finendo per legare inevitabilmente madre e nascituro. Ma questo non si limita al periodo della gravidanza. Probabilmente la parte più difficile arriva dopo. L’esperienza dell’affidare il bambino può apparire quasi come quella del lutto. Subire una perdita dopo un legame così intenso, forse il più intenso di tutti.”- Spiega la psicoterapeuta.-

“Concentrandoci invece sulla mamma che crescerà il nuovo arrivato, molto dipende dal vissuto della persona. Optare per questa strada per avere un figlio, solitamente implica aver fatto numerosi tentativi di ogni tipo precedentemente. Probabilmente tutti fallimentari. Dunque, l’esperienza della surrogazione può essere vissuta in diversi modi. Innanzitutto, quello più sereno. Che comprende la consapevolezza di essere finalmente ad un passo dal diventare genitori. Insomma, essere felici che il momento di avere un piccolo in famiglia sia finalmente arrivato.”- Analizza la Valorzi.-

“Senza dubbio, però, si può vivere anche una sensazione di “competizione” con l’altra donna, la gestante. Lei è capace di avere un bambino naturalmente, la futura mamma invece no. Questo va subito risolto, anche con supporto psicologico. Poiché può creare grandi attriti nella coppia committente e anche nel rapporto col piccolo.”- Dice la psicoterapeuta, analizzando il significato di madre surrogata e come funziona in psicologia.

Madre surrogata in psicologia, il momento del distacco

Un altro aspetto di cui tener conto per capire cos’è la surrogazione di maternità e come funziona, che vuol dire essere una madre surrogata, è certamente quello col rapporto col bambino. Specialmente quello tra genitori committenti e nascituro. Una volta allontanato dalla donna che lo ha ospitato nel proprio grembo, il piccolo deve instaurare un legame con la “nuova” madre, quella che lo crescerà per sempre, con amore e dolcezza.

“Il fatto di incontrare il proprio figlio appena nato è certamente positivo. Si può creare un legame molto forte da subito. Poiché non c’è un trascorso del bambino di cui tener conto. Pensiamo ad esempio al caso delle adozioni, dove i bambini spesso prima di legarsi alla nuova famiglia devono fare i conti con l’esperienze del proprio passato.”- Afferma la psicoterapeuta.-

“La mamma, dal primo incontro, deve essere pronta ad eventuali atteggiamenti “atipici” del bambino. Magari il piccolo non riconosce da subito il corpo e l’odore della pelle dei genitori, non si attacca, può apparire “distaccato”. Questi atteggiamenti normali, possono essere male interpretati dalla nuova mamma. E le interpretazioni fallaci possono intaccare la serenità che dovrebbe essere alla base di un momento come questo.” – Puntualizza Serena Valorzi.-

La mamma potrebbe attraversare queste distorsioni di pensiero. E cadere nella trappola della mente che sussurra “non sono la vera mamma, questo piccolo non mi riconosce!”. In questi casi, consiglio subito di consultare un professionista. Al fine di superare subito queste paure.” – Afferma Serena Valorizi.-

“Anche perché queste emozioni possono ricadere anche sul bambino. Che può percepire di essere in qualche modo rifiutato o tenuto a distanza. A seconda di come si sente la madre, il modo di tenere un bimbo in braccio cambia. E il rapporto può essere costruito fin dal primo giorno. Quindi è essenziale che siano tutti ben disposti ad accogliere il neonato.”- Chiarisce la psicologa.-

Madre surrogata in Italia, la legge: divieto e rientro in Italia

Per approfondire il significato di surrogazione di maternità e madre surrogata, bisogna capire anche com’è regolamentata in Italia dal punto di vista legale, come funziona e i casi.

Come abbiamo visto, nel nostro paese la surrogazione di maternità è vietata per legge dall’art.12, comma 6, della legge n.40/2004. Ma l’opinione pubblica, in merito a questo argomento, è fortemente divisa. Da una parte c’è chi lotta per dimostrare che l’utero in affitto rappresenta un’enorme opportunità per le coppie che non possono avere figli in modo naturale. Dall’altra c’è chi crede che questa pratica abbia retroscena di sfruttamento e scopi lucrosi.

Di fatto, comunque, spesso delle coppie committenti si recano all’estero per avere un figlio attraverso questo procedimento, nei paesi in cui è legale. Tuttavia, madre surrogata e surrogazione di maternità diventano un problema per l’Italia al momento del rientro, per riconoscimento e identità del bambino neonato.

Il nostro ordinamento vieta la maternità surrogata. Ci sono state varie sentenze della Corte Costituzionale che hanno confermato la costituzionalità della legge 40 in merito. Il tema sotto il profilo della sua legittimità è stato, dunque, ampliamente risolto. Essendo vietata nel nostro paese, però, molti ricorrono alla maternità surrogata andando all’estero.”- Principia l’avvocato Catizone.-

“Al rientro in patria, secondo il nostro ordinamento, il neonato non è pienamente riconosciuto. Non è iscritto all’anagrafe. Per questo, i Comuni, spesso, riconoscono e regolarizzano l’accesso dei neonati nati e affidati con maternità surrogata. Diventa dunque di competenza comunale il rientro in Italia, per questi bambini che altrimenti non avrebbero alcun diritto o riconoscimento. In questo modo si sana un comportamento illegittimo da parte dei genitori.”- Chiarisce Andrea Catizone.-

Maternità surrogata in diritto, responsabilità diritti e doveri

La legge, anche nei paesi in cui è legale, tutela davvero la madre surrogata e i piccoli neonati?

“Io non credo sia corretto trasformare il desiderio di genitorialità in un diritto alla genitorialità. Comprendo perfettamente chi vuole acquisire una genitorialità, ma ci sono altri modi. Quali soprattutto l’adozione. L’idea che un figlio possa essere generato da una donna per essere poi donato ad un’altra famiglia non riesco ad accettarla. Considerando che la maggior parte delle volte alle spalle delle madri gestanti ci sono delle vere e proprie agenzie “commerciali”. Trovo che la donna venga strumentalizzata. E spesso ci si approfitta di queste persone che, esclusivamente per denaro, mettono a disposizione il proprio corpo per una gravidanza. Di un figlio che non cresceranno. Così come i bambini nascituri, che vengono “scambiati” quasi come oggetti.” – Puntualizza l’avvocato.-

“Il neonato, inoltre, viene tolto alla persona che l’ha portato in grembo. Senza poter scegliere, gli viene “sottratta” una genitorialità legittima. La propria origine, le proprie radici. Non lo trovo giusto. Non c’è una scelta consapevole del minorenne, gli si negano i diritti fondamentali.”

“Inoltre, in alcuni paesi, ci sono delle problematiche di carattere giuridico. In California, ad esempio. Si verificano questi problemi quando i genitori “affidatari” decidono di non finalizzare il contratto. La nuova famiglia non si prenderà cura del bambino, la madre gestante decide di non accudirlo. Cosa succede al neonato? Diventa oggetto di contenzioso. E magari, infine, viene affidato in una casa famiglia.”- Afferma, concludendo, l’Avvocato.-

© Riproduzione Riservata
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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto