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Cogenitorialità: significato in psicologia e diritto: chi sono i co-genitori

Flavia de Durante 27 Maggio 2021
F. d. D.
30/07/2024

Dal significato di cogenitorialità agli esempi di co-parenting, tutti gli aspetti del mondo dei co-genitori, anche in Italia, psicologia e diritto.



Che vuol dire co-genitorialità, qual è il significato di co-parenting e chi sono i co-genitori? Questi termini fanno riferimento alla situazione in cui due (o più) persone si riconoscono come genitori di un bambino. Ma senza essere in un matrimonio o uniti da una relazione sentimentale. Si trova, insomma, un accordo per essere genitori senza essere una coppia.

Scegliere di crescere un figlio con una persona che non è un partner. Essere concordi sulla sua educazione. Rispettarsi e fare in modo che il bambino abbia un rapporto felice con entrambi i genitori. Ecco le basi per un perfetto rapporto di co-parenting.

Si può essere co-genitore per varie motivazioni. Questa situazione può verificarsi, ad esempio, dopo un divorzio. Quando i genitori accettano di avere pari responsabilità per l’educazione della prole.

Oppure, riguarda due persone che vogliono avere un figlio, pur non essendo in una relazione. A quel punto, possono decidere di averne uno con l’accordo di essere co-genitori. Questo caso viene riconosciuto come cogenitorialità elettiva. E viene scelto di frequente! Magari con un amico che ha obiettivi di vita simili. Ma con cui non si condividono sentimenti romantici. Inoltre, anche le coppie omosessuali, spesso, ricorrono a questa forma di co-parenting.

Ma non è tutto. Ad oggi, infatti, specialmente in America e in Inghilterra, esistono veri e propri siti e agenzie per trovare il cogenitore ideale. Solitamente, chi si rivolge a questi siti è una persona che ha investito molto tempo nella carriera. Senza fermarsi per “mettere su famiglia”. Oppure, più spesso, donne molto adulte “ancora” senza figli, ma desiderose di essere madri. E in lotta con la pressione dell’orologio biologico.

A spiegarci significato di cogenitorialità in psicologia, che vuol dire essere co-genitori e il mondo del co-parenting, la psicoterapeuta Serena Valorzi. Sarà invece l’avvocato familiarista Beatrice Dalia a fornirci tutti i chiarimenti dal punto di vista legale.

Significato cogenitorialità in psicologia, cos’è, come funziona, casi co-genitori, pro e contro co-parenting

Per comprendere il significato di cogenitorialità e sapere chi sono i co-genitori, è indispensabile distinguere i diversi casi e riconoscere i vari aspetti del co-parenting.

La co-genitorialità per definizione, può esistere nelle coppie di qualsiasi genere. E rappresenta il coordinarsi con l’obiettivo di far star bene i propri figli. Nonostante eventuali fratture relazionali di coppia. Insomma, una genitorialità coordinata e collaborativa. E, poichè esistono molte forme di coppia, potremmo parlare di “nuove co-genitorialità.”– Principia la psicoterapeuta Serena Valorzi.-

“Ad esempio, il caso della cogenitorialità per le coppie separate o divorziate. L’essenziale è che si riesca, pur non stando più isieme sentimentalmente, a mantenere un buon dialogo e a coordinarsi nella gestione del minore. Si tratta di scegliere di essere co-genitori coordinati e collaborativi.”– Continua la dottoressa Valorzi.-

Nel caso delle coppie omosessuali, invece, è naturale che ci possa essere un desiderio di paternità o maternità. Visto che lorientamento di genere non ci rende diversi sui bisogni emotivi fondamentali. Ad oggi, le persone omosessuali hanno molte difficoltà ad avere un bambino. Ed è per questo che, più facilmente, si rivolgono al co-parenting. L’importante è che si garantiscano sempre amore, cure ed educazione al figlio.”- Puntualizza la psicoterapeuta.-

La genitorialità si deve al  bambino. Indipendentemente dal genere, avere un figlio non è solo un accordo tra due parti. Ci dev’essere un sugello di emozioni e sentimenti, anche precedenti, che faccia da collante. E che assicuri sempre un duplice supporto al bambino o alla bambina.”– Chiarisce la psicoterapeuta, approfondendo che vuol dire cogenitorialità e introducendo i siti e le agenzie per i co-parenting.

“Per ciò che riguarda i co-genitori che utilizzano agenzie per trovarsi, credo che il discorso sia ben diverso dagli altri casi. Qui si utilizzano canali per lo più virtuali per mascherarsi con qualcuno al solo fine di avere un bambino. E può essere molto pericoloso per i bambini che, infatti, vengono esposti al rischio altissimo di ritrovarsi con due genitori che si alternano come figure di riferimento. Ma che non sono affatto legate sentimentalmente/affettivamente. E che, probabilmente, non hanno progettazione di desideri comuni o di condivisione. Questa è un enorme mancanza per un figlio.”– Analizza la professionista in psicologia.-

“Affidarsi a questi metodi, inoltre, mette in luce aspetti un po’ tristi. Cercare di avere un bambino attraverso agenzie di co-parenting sottolinea innanzitutto una grossa difficoltà di relazionarsi con gli altri. E di costruire rapporti forti e duraturi. O comunque di non sapersi trovare in una coppia che abbia delle basi sentimentali sufficientemente forti per accogliere un bambino.”- Fa sapere Serena Valorzi.-

Esperienza co-parenting, cercare il co-genitore ideale online

App che aiutano, “facilitatori della co-genitorialità”, siti di cogenitorialità e co-parenting. “Modamily.it”, “Coparents.com”, “Cogenitori.it” sono solo alcune tra le agenzie online di co-parenting per trovare il co-genitore.

Si tratta, come abbiamo visto, di piattaforme online dove incontrare qualcuno con cui concepire e crescere un figlio. Una persona che abbia voglia di essere presente nella vita del bambino, condividendo ogni impegno che comporta. Ma senza per forza legarsi in una relazione romantica.

“A mio avviso, in questi casi, il desiderio di genitorialità diventa sovraordinario rispetto ad una visione a tutto tondo. Credo che sarebbe utile e saggio riflettere, innanzitutto, sul perché non si sia trovata la persona giusta con cui sviluppare una relazione sentimentale e con cui mettere su famiglia.

Forse ci sono dei problemi a relazionarsi con l’altro? Non si è pronti per legarsi sentimentalmente? Ci si sente a metà senza un bambino e l’orologio biologico fa sentire l’urgenza o un reale desiderio? Non mi sembrerebbero ottime basi per scegliere di diventare mamme o papà.”– Afferma la psicoterapeuta Serena Valorzi.-

“Capisco che ci siano alcune circostanze particolari, in cui diventa davvero difficile avere un bambino in una coppia. Ed è lecito che si pensi al co-parenting. Ma escludendo questi casi? Questi nuovi canali per la genitorialità sono frutto dei nostri tempi. Una sorta di dating online che mira a cercare qualcuno con cui mettere al mondo una nuova vita. Ma le incognite, dal mio punto di vista, sono troppe. E si rischia, col tempo, di rimanere incastrati. Già le relazioni con solide basi tra due genitori che si amano rischiano di crollare negli anni. Queste nate online, troppo in fretta e senza fondamenta affettive, credo abbiano davvero poche possibilità di funzionare come sarebbe bene per un figlio. Il problema è che le conseguenze non ricadono soltanto sugli adulti. Ma soprattutto sui più piccoli.“- Dice con convinzione la dottoressa Valorzi.-

Come viene su il bambino nato da queste nuove cogenitorialità? Gli altri piccoli hanno l’esempio di due genitori che si sono amati. Che hanno avuto un legame strutturatosi nel tempo. Invece, lui/lei è il frutto di un progetto creato da due persone che, in partenza, e con buona probabilità, non avevano quasi nulla in comune. Se non l’idea, il desiderio (o a volte la brama) di diventare mamma o papà. Per carità, non dico che un bambino in questa situazione non possa essere felice. Però direi che non è un’ottima partenza. Bisogna pensare di intraprendere percorsi simili con estrema attenzione. Considerando davvero tutti gli aspetti.”- Conclude la psicoterapeuta Serena Valorzi -.

Cogenitorialità in diritto: responsabilità dei co-genitori e doveri

Compreso il significato di cogenitorialità e di cosa vuol dire essere un cogenitore, approfondiamo il co-parenting in diritto, cosa prevede la legge per i co-genitori.

“Ogni conquista giuridica porta con sé la spinta a ulteriori “traguardi” di libertà. In questo caso, la sacrosanta parificazione tra filiazione naturale e filiazione legittima, sembra aver sollecitato una sorta di totale liberalizzazione del diritto a un figlio. Sganciandolo non solo dal matrimonio ma anche da qualsiasi progetto condiviso di coppia. Quando ci sono questi scatti creativi, il legislatore arriva sempre per ultimo. Per primi toccherà ai giudici inquadrare i co-genitori in disaccordo sul “bene” in comune.”– Principia l’avvocato familiarista Beatrice Dalia.-

Non solo in Italia, anche all’estero, le “nuove strade” per raggiungere la genitorialità, cercando il co-parenting online suscitano opinioni dubbiose e contrastanti. Sia che si tratti di cogenitorialità per coppie eterosessuali, sia di omosessuali.

“Un figlio lega indissolubilmente due persone, innamorate o estranee. Pensare di farlo senza desiderare di condividere. O, peggio, ignorando completamente il fatto di dover condividere, la propria esistenza con l’altro genitore, è un atto abbastanza irresponsabile. Verso se stessi prima di tutto.”- Commenta Beatrice Dalia.-

“Cosa penso, invece, di una coppia omosessuale che si ama e desidera avere un figlio? Trovo inaccettabile ogni divieto di autorealizzazione. Il miglior requisito di partenza per essere bravi genitori è essere brave persone, a prescindere dal proprio orientamento sessuale.”– Dichiara con fermezza l’avvocato.-

Quali sono i rischi della cogenitorialità per chi intraprende questo tipo di percorso? E quelli per i figli nati da rapporti di cogenitorialità e co-parenting strutturati attraverso siti online e agenzie apposite?

“Il rischio è una profonda infelicità. Affrontare il carico di responsabilità e difficoltà di crescere un figlio, senza avere la sponda di un partner che si è scelto, puó essere frustrante. E per i bambini crescere in un clima di insoddisfazione e/o infelicitá non è la condizione migliore.“- Conclude l’avvocato Beatrice Dalia -.

© Riproduzione Riservata
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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto