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Disturbi alimentari nei giovani: cause, conseguenze e rimedi

M. S.
17/10/2024

Quali sono i disturbi alimentari nei giovani e come uscirne: come riconoscerli, cause, sintomi, conseguenze e rimedi DCA: il punto in psicologia e la testimonianza.


Disturbi alimentari nei giovani

Disturbi alimentari nei giovani

Il significato di disturbo del comportamento alimentare in psicologia, comprende una vasta categoria di comportamenti e stati mentali, anche severi, in cui chi ne soffre ha un rapporto malato con il cibo.

Gli eating disorders (ED) sono vere e proprie patologie psicologiche e psichiatriche. E purtroppo a soffrirne, in maniera quasi maggioritaria, sono soprattutto i giovani.

È quindi importante conoscere i sintomi e le cause dei disturbi alimentari nei giovani adolescenti, per limitare le conseguenze dannose di questo particolare problema. Tramite la testimonianza personale di una ragazza che ha sofferto di disturbi alimentare in adolescenza, rimedi e possibili soluzioni sperimentate da chi ha vissuto questa esperienza, possono rappresentare un prezioso aiuto.

Di DA, soffrono all’incirca due milioni di giovani italiani, durante la pubertà ed adolescenza. La maggior parte vive patologie transitorie ed incomplete, che con una cura apposita riescono a superare. Una percentuale più piccola soffre di anoressia e bulimia, che costituiscono anche le forme più severe.

Nonostante di questi problemi se ne parli in ambito medico, in realtà a livello sociale sono spesso dei tabù. E conseguentemente diventa difficile riconoscere le cause, i trigger, e in genere le persone che ne soffrono.

Partiremo dal capire come riconoscere i disturbi alimentari nei giovani e dalla pubertà, sintomi come rifiuto del cibo o abbuffate compulsive non vanno sottovalutati. La testimonianza di Ludovica proverà a spiegarci cosa sono gli eating disorders, quali sono le cause. Delle conseguenze e rimedi per sapere come uscirne, abbiamo i consigli del professionista in psicologia Carlo Romano.

Quali sono i disturbi alimentari nei giovani: cause, sintomi e come riconoscerli, psicologia

La manifestazione dei sintomi dei disturbi alimentari in adolescenza, non deve essere sottovalutata. Grazie al supporto di un professionista in psicologia, proveremo a capire quali sono le cause degli eating disorders e come uscirne.

“Le cause del disturbo del comportamento alimentare nei giovani sono naturalmente sfaccettate.” – Chiosa lo psicologo Carlo Romano -.

“Ma se volessimo cercare un comune denominatore sicuramente qualsiasi storia di DA porta con sé problematiche a livello relazionale in famiglia. Possono essere problematiche della coppia genitoriale. Ma anche problematiche relazionali con un genitore che possono spingere un/a figlio/a ad utilizzare il controllo del cibo come modalità per esprimere un disagio.”

Come ci spiega il professionista in psicologia, anoressia, vigoressia, bulimia e altri disturbi alimentari nei giovani hanno cause e motivazioni che possono essere fatte risalire a situazioni familiari. La famiglia può essere anche all’apparenza in pace e felice. Ma incomprensioni, chiusure o l’assenza di manifestazioni di affetto possono portare alla nascita di questi problemi.

“La pressione sociale, una bassa autostima, l’influenza delle immagini idealizzate dei social media sono tutti aspetti che possono contribuire a far sì che possa instaurarsi un D.C.A. Ma sono aspetti che si poggiano su fragilità preesistenti, che sono nate nell’ambiente familiare e domestico.” – Spiega lo psicologo Carlo Romano -.

Io studentessa e il disturbo del comportamento alimentare

È Ludovica, studentessa di 23 anni che ha deciso di raccontarci la sua testimonianza per aiutarci a comprendere e cosa sono i disturbi alimentari nei giovani nella pubertà, come riconoscerli e cosa fare per uscirne. E’ la testimonianza di chi ha sofferto di anoressia a 16 anni, quando ha iniziato a vedere i sintomi ed assumere comportamenti che hanno reso sempre più severo il rifiuto del cibo e conseguente digiuno prolungato.

“Paradossalmente, ho sempre avuto un rapporto buono col cibo. Nel senso che sono comunque cresciuta con mia nonna e quindi ho sempre mangiato quantità di cibo sproporzionate rispetto alla mia età. Però lo consideravo un fattore di squilibrio. Io mangiavo quello che mi davano, quindi per me andava bene così. Ero un po’ sovrappeso rispetto alla mia età, ma non ho mai ricorso a dieta fino ai 15 anni più o meno.– Racconta Ludovica.

Spiega poi, in maniera approssimativa, le prime manifestazioni della malattia. Inizia a rifiutare il cibo, a non mangiare più, fino ad alimentarsi poi solo pochi cibi particolari. E poi, ad intermittenza, sviluppa una repulsione psicologica verso il cibo stesso, con rifiuti, taglio delle porzioni e periodi di digiuno.

“Quando tutto è iniziato, in realtà, non ho vissuto particolari conseguenze, perchè nessuno se ne accorse. Non ero sottopeso, anzi. E quando non sei sottopeso la cosa non viene considerata, anche perchè qui in Italia non abbiamo un supporto alla sanità mentale. Fondamentalmente non te ne fanno accorgere subito, e per te è tutto normale.” 

Perchè poi sappiamo come funziona la società, ci sono dei modelli. Se assomigli a quel modello la vincita ed il profitto è superiore rispetto alla perdita. Questo fino a quando poi non arrivi a pesare 30 kg, e là c’è in ballo la vita quindi la perdita si fa più grande del profitto.” – Fa sapere Ludovica -.

Data la tua storia di guarigione, come pensi che quelli che soffrono da giovani di disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia, possano guarire?

“Ci sono degli elementi che accomunano tutte le guarigioni. La prima cosa è l’ammissione della malattia. Nel momento in cui lo ammetti hai già fatto il 75%, perché poi trovi la tua strada e la percorri. Però devi avere un supporto. Io sono della scuola di pensiero, che non puoi farlo da solo, assolutamente. Io c’ho provato, ci ho provato tante volte, ma cadi giù. Hai bisogno di persone che ti dicono che sei giusta, che vai bene, che non è un male mangiare, che non è un male mettere 10 kg. Ma anche e soprattutto dal punto di vista esistenziale, il fatto che tu esisti sia un bene, che non stai dando fastidio a nessuno.” – Spiega Ludovica -.

Se volessi fare un appello ai giovani con eating disorders durante la pubertà, cosa gli diresti per fargli capire: come riconoscere i disturbi alimentari e cosa fare per uscirne?

“Secondo me bisogna ricordare alle persone che vanno bene per come sono dentro. Perché non basta il fuori, il corpo cambia! Il corpo la cosa più mutevole che possa esistere, e c’è stato dato, non l’abbiamo scelto. Ci sono persone che non si sentono giuste in quel corpo, ma perché credono che il corpo non venga accettato per quel che è. Invece bisogna far capire alle persone che il corpo è un tempio. E’ solo l’involucro di qualcosa di più grande che c’è dentro e che va mostrata.”  – Conclude la sua testimonianza Ludovica –

Conseguenze dei disturbi alimentari nei giovani: studio, amici e lavoro

Chiaramente non basta capire cosa sono gli eating disorders e come riconoscerli, occorre essere a conoscenza anche delle gravi conseguenze dei disturbi alimentari e del rifiuto del cibo nei giovani, che hanno ripercussioni nello studio, amici, famiglia, partner, lavoro.

La scarsa o assente nutrizione porta improvvisi sbalzi d’umore, perdita di concentrazione, difficoltà di attenzione e di comprensione. Per non parlare dell’isolamento sociale. E ancora, il rifiuto del cibo nell’adolescenza in generale ha conseguenze più o meno gravi, a seconda della severità del Dca. I casi più gravi di anoressia e bulimia possono portare anche alla morte per denutrimento.

“Le conseguenze del disturbo del comportamento alimentare possono essere innanzitutto fisiche.” – Fa sapere lo psicologo Carlo Romano -.

“Una grave denutrizione, soprattutto se avviene in adolescenza, può portare a problematiche fisiche croniche con cui una persona dovrà fare i conti per tutta la vita.” 

“Oltre a questo, i giudizi che la società e le altre persone possono fare sui corpi, e in particolare sui corpi delle persone con eating disorders, possono essere uno strumento davvero pericoloso per chi soffre di queste patologie.”- 

Rimedi disturbi alimentari e rifiuto del cibo nei giovani, come uscirne e come aiutarli

L’anoressia e la bulimia, come tanti altri disagi, sono vere e proprie malattie. Ma fortunatamente, sono malattie curabili. Per sapere come uscire da disturbi alimentari,  con rimedi e cure è necessario che i giovani li conoscano per avere un approccio consapevole al tema.

Solitamente si tratta di un approccio multidisciplinare, che consta di più interventi di più professionisti. Serve l’aiuto psicologico, ovviamente. A volte interviene anche un aiuto medico, nutrizionale. I giovani che hanno individuato l’origine e le cause dei disturbi alimentari nella pubertà, riescono in maniera precide ad evitare le conseguenze più rischiose per la loro salute futura.  L’opinione pubblica spinge per la prevenzione degli ED, attraverso un intervento della comunità nelle scuole.

“La cura del disturbo del comportamento alimentare è la psicoterapia.” – Chiosa lo psicologo, spiegando che parlarne, parlare di malattie e di cure è un primo passo verso la guarigione –

“Una psicoterapia che possa prendere in cura l’intero sistema familiare è il tipo di trattamento maggiormente indicato.”

Quindi la cura agli eating disorders e il rimedio si collegano alle cause dei disturbi alimentari nei giovani come bulimia e anoressia. Se prima si era detto che le cause sono in genere familiari, è ovvio che anche la cura del Dca dovrebbe esserlo. Il coinvolgimento della famiglia è fondamentale anche nell’ottica del supporto emotivo e psicologico del giovane. Ma purtroppo queste realtà di accettazione sono ancora troppo rare.

“Nei casi più gravi ci sono, ahimè ancora troppe poche comunità terapeutiche residenziali per il trattamento di questi pazienti.” Conclude lo psicologo Carlo Romano parlando di casi severi, in cui non si ritiene più che il paziente possa farcela da solo.-

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Martina Sapio Studentessa di Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, scrivo per la sezione Attualità e vedo nel giornalismo il modo migliore di mettere in pratica le mie conoscenze. Ho sempre amato scrivere così come ho sempre amato informarmi sul mondo che mi circonda, sul suo modo di cambiare e di evolversi. Per questo ho deciso di iniziare ad esplorare questo mondo. Capire da quali meccanismi è mossa la nostra società. Mi interesso in particolar modo di politica e di tematiche economiche, sia di carattere nazionale che internazionale, di come queste costanti influenzino tutti noi. Nello scrivere cerco di essere quanto più diretta e chiara possibile: un lavoro di ricerca e di rifinitura che ha come obiettivo la sola, vera informazione. Leggi tutto