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Vaccino obbligatorio per insegnanti e studenti per andare a scuola

Martina Sapio 25 Gennaio 2021
M. S.
19/08/2024

Ipotesi di vaccino obbligatorio per insegnanti e studenti per il rientro a scuola: ecco chi sarebbe obbligato a vaccinarsi contro il Covid e cosa succede in caso di violazione.



Il punto dei professionisti: l’insegnate di scuola, il prof Rocco De Leo, dell’avvocato penalista Cecchino Cacciatore e della sua collaboratrice Dott.ssa Claudia Bruno.

Con il ritorno alle lezioni in presenza, aumenteranno le possibilità di contatti e contagiare milioni di persone in Italia. Rendere obbligatorio il vaccino Covid a scuola potrebbe quindi essere una soluzione per tutelare la categoria degli insegnanti. Ma rendere obbligatoria la vaccinazione anti Coronavirus per gli studenti potrebbe rappresentare anche una ulteriore forma di tutela per molte famiglie. La proposta di rendere il vaccino Covid obbligatorio per docenti e studenti ha sollevato non poche polemiche.

Soprattutto perché nel caso di docente che si rifiuta di fare il vaccino per Coronavirus, licenziamento o altri tipi di richiami potrebbero essere possibili conseguenze. A scuola il vaccino obbligatorio per insegnanti e studenti limiterebbe la diffusione del contagio. Ma non si conoscono i rischi della inoculazione nel lungo periodo.

E quindi c’è chi si oppone a questa decisione, ribadendo l’importanza della libertà di scelta nella somministrazione di questo trattamento sanitario.

Della popolazione insegnante, due terzi si dicono d’accordo con questa forma di imposizione dello Stato per tutelare la salute pubblica. Alcuni, però, protestano contro quello che si profila come una imposizione di legge. Viene messa in discussione soprattutto la base giuridica della obbligatorietà.

Vaccino obbligatorio per insegnanti e studenti: quando si può imporre per andare a scuola

L’ipotesi di un vaccino obbligatorio a scuola per docenti e studenti contro il Coronavirus potrebbe presto rappresentare una realtà.

Avvocato  Cecchini Cacciatore la scuola può obbligare studenti e docenti a vaccinarsi contro il Covid? Esiste una norma che sancisce questa obbligatorietà?

L’obbligo di vaccinazione, per gli studenti, non è una novità nell’ordinamento italiano. A partire dal 2017 la normativa di riferimento fissa a dieci le vaccinazioni obbligatorie richieste a bambini e ragazzi. Prevedendo, in caso di mancata ottemperanza, l’impossibilità di iscrizione e frequenza dei servizi educativi dell’infanzia e scuole. La ratio di tali previsioni è chiara. La scuola, quale luogo di formazione e crescita, non può costituire un pericolo per la salute di studenti e insegnanti.

Lo stesso valga per l’attuale situazione epidemiologica. – Continua l’Avv Cacciatore – “Per la quale resta attuale la predetta finalità normativa. Pertanto ben potrebbe essere ipotizzabile una compressione della libertà di decidere se sottoporsi o meno a questo trattamento sanitario. Ciò nell’ottica di tutelare i diritti fondamentali di coloro i quali corrono un maggior rischio di andare incontro ad una forma più grave della malattia.

Ipotesi Vaccino Covid obbligatorio a scuola: licenziamento per chi si rifiuta?

Alcuni giuristi parlano di obbligo di vaccinazione, in riferimento all’art. 2087 c.c. Che impone al datore di lavoro di adottare tutte le misure necessarie a garantire incolumità e sicurezza del lavoratore. Questi ultimi potrebbero essere sospesi o addirittura licenziati.

E’ ipotizzabile un vaccino obbligatorio per insegnanti. I docenti devono vaccinarsi obbligatoriamente per rientrare a scuola?

Il vaccino contro il COVID-19 può essere certamente considerato una misura necessaria ai fini della tutela della salute dei lavoratori. – Fa sapere l’avvocato Cecchino Cacciatore –

“In caso di rifiuto di un lavoratore, è da tenere a mente che tale comportamento risulterebbe lesivo. Non già soltanto della salute di costui. Ma anche e soprattutto della salute di tutti i soggetti affetti da immunodeficienza.”

In tale circostanza, che si pone in netto contrasto con quanto stabilito dall’art. 2087 c.c. Il lavoratore non riceverebbe adeguata tutela della propria integrità fisica. Di qui la possibilità per costui di allontanare coloro i quali, non volendo abdicare alla propria libertà di scelta, decidano di non sottoporsi al trattamento sanitario.– Concludono l’avvocato Cecchino Cacciatore e la sua collaboratrice Carla Bruno –

Quando è previsto un obbligo di vaccino e per quali categorie

Questo tipo di dibattito non è sicuramente una novità del nostro ordinamento. Per giustificare questa impostazione si fa spesso riferimento alle vaccinazioni obbligatorie negli anni ’70. Ma ad oggi non si placano le polemicheMa la Legge tutela chi non vuole vaccinarsi? E’ possibile difendersi giuridicamente in caso di licenziamento, richiamo o altro tipo di allontanamento dal posto di lavoro? Proviamo a fare chiarezza con l’Avv. Cecchino Cacciatore?

Stabilire quando è possibile imporre una vaccinazione è questione di non scarsa importanza. Tanto da coinvolgere uno dei più importanti principi della nostra Costituzione. L’art. 32, infatti, tutela, sì, la salute come fondamentale diritto dell’individuo. Ma anche come interesse della collettività. Consentendo, quindi, al legislatore l’imposizione di un trattamento sanitario. Qualora questo si riveli necessario al fine di migliorare lo stato di salute di chi vi è assoggettato. E di tutti gli altri.

Lo Stato può obbligarci a fare il vaccino“. – fa sapere l’avvocato Cacciatore – “Ciò perché si tratta di una forma di tutela della salute pubblica da perseguire anche contro la volontà del singolo. Ad oggi, la questione sembra essere una delle più dibattute. In un clima in cui la scoperta del nuovo vaccino anti COVID-19 ha, da un lato, rappresentato la “luce in fondo al tunnel” per i più fiduciosi. Dall’altro, generato atteggiamenti ostili nei confronti di chi ritiene si sia trattato di una “corsa contro il tempo” sorretta da un interesse economico.

Se di obbligo si intenderà parlare, questo potrebbe declinarsi, specularmente a ciò che la Legge Vaccini prevede per i minori da 0 a 16 anni”. – Sostiene l’Avv Cacciatore – “Lasciando i cittadini liberi di scegliere tra il vaccino e la sanzione economica”.

“Più plausibile sarebbe, però, un sistema di imposizioni per determinate categorie maggiormente esposte al rischio. Il riferimento va certamente al personale medico sanitario, ai dipendenti delle RSA per anziani. Al corpo docente e non docente delle scuole, ai rappresentanti delle forze dell’ordine. A tutti quei soggetti che si trovano, per esigenze lavorative, a contatto con un numero elevato di persone. Che, quindi, rappresentano un importante veicolo di diffusione del virus.

I docenti sul vaccino obbligatorio per insegnanti e studenti a scuola

Ma cosa ne pensano i docenti sul vaccino obbligatorio a scuola? Sul punto l’opinione dell’insegnare di scuola superiore Rocco de Leo.

In un momento storico così particolare, credo che ogni cittadino responsabile sia chiamato a fare il proprio dovere civico. Anche se ciò dovesse rappresentare uno sforzo o un’antitesi alle sue convinzioni. Convinzioni che però per essere tali, andrebbero supportate da fatti concreti e dimostrati, e purtroppo non sempre è così.

“La campagna vaccinale rappresenta quindi una svolta alla quale i professionisti che lavorano in una comunità – ospedali, rsa, scuole, ecc. non dovrebbero sottrarsi. – Dice il prof De Leo – In quanto la responsabilità individuale coinvolge e influenza i singoli. Con i quali si entra in contatto e l’insieme al quale si appartiene.” 

“Insieme a tutte le altre precauzioni e disposizioni messe in campo dalle scuole, il vaccino è un’ulteriore arma per vincere o combattere la battaglia contro la pandemia da Coronavirus. Se poi esso debba essere reso obbligatorio o meno, dipenderà da come reagirà la popolazione. Dopo questa prima fase, a mio avviso, è preferibile “rischiare” di vaccinarsi. Come hanno “rischiato” i nostri nonni e i nostri genitori. Piuttosto che vedere nuovamente i nostri movimenti e le nostre attività limitate.” – Conclude il professore Rocco De Leo -.

© Riproduzione Riservata
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Martina Sapio Studentessa di Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, scrivo per la sezione Attualità e vedo nel giornalismo il modo migliore di mettere in pratica le mie conoscenze. Ho sempre amato scrivere così come ho sempre amato informarmi sul mondo che mi circonda, sul suo modo di cambiare e di evolversi. Per questo ho deciso di iniziare ad esplorare questo mondo. Capire da quali meccanismi è mossa la nostra società. Mi interesso in particolar modo di politica e di tematiche economiche, sia di carattere nazionale che internazionale, di come queste costanti influenzino tutti noi. Nello scrivere cerco di essere quanto più diretta e chiara possibile: un lavoro di ricerca e di rifinitura che ha come obiettivo la sola, vera informazione. Leggi tutto