Quando una regione viene dichiarata arancione conoscere le regole, le restrizioni e cosa si può fare è una priorità per chi ci abita. Le regole e i divieti zona arancione sono parzialmente diverse da quelle delle loro vicine più gravi. In queste regioni vige il c.d. coprifuoco. Inoltre, ci si può spostare da comune a comune o fuori regione solo con l’autocertificazione e solo sulla base dei suoi motivi. Il modulo non è necessario per gli spostamenti in zona arancione di tutti i giorni, come fare la spesa o visitare i congiunti. Gli spostamenti non necessari sono comunque sconsigliati per evitare la diffusione del virus.
Le zone arancioni sono cambiate più volte dall’uscita del DPCM del 3 novembre 2020. Alcune, come l’Abruzzo, rischiano di cambiare categoria e diventare zona rossa. Altre sono zone arancioni sin dall’inizio (Puglia e Sicilia) e sembra che lo rimarranno almeno per il futuro più prossimo.
Al momento il numero di regioni arancioni è superiore rispetto a quelle rosse e a quelle gialle, ma niente è da dare per scontato. Il governo ha infatti previsto una revisione periodica del sistema di categorizzazione, sulla base dei cambiamenti sulla diffusione del Covid-19 e della capacità ospedaliera. Dall’entrata in vigore del decreto i colori delle regioni sono stati modificati già due volte, variazioni che abbiamo visto essere tutte rivolte in peius.
In ogni caso, almeno fino alla prossima revisione, le regioni arancione restano nove. Vediamo quali sono le regole e le restrizioni, cosa è vietato e quando bisogna usare l’autocertificazione.
Regole zona arancione: cosa si può fare e spostamenti – autocertificazione Covid PDF
Chi abita in una zona arancione, regole e divieti possono incidere in maniera decisiva sulla tutela della salute pubblica. Sapere cosa si può fare e cosa è vietato, aiuta ad evitare situazioni di contagio da coronavirus. Non a caso il colore arancione rappresenta il grado intermedio di diffusione del virus: in queste regioni le restrizioni sono meno rilevanti rispetto alle zone rosse. Ma vediamo cosa si può fare e cosa no e quali sono le regole per gli spostamenti.
Il governo ha messo a disposizione uno schema semplificato per chiarire quali sono le attività e gli spostamenti consentiti: dove si può andare, e quando? Nella zona arancione è consentito spostarsi esclusivamente all’interno del proprio comune, dalle 05:00 alle 22:00, senza necessità di motivare lo spostamento; nelle restanti ore sono vietati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli motivati sulla base della autocertificazione. Allo stesso modo sono vietati sempre, senza limiti di orario, gli spostamenti fuori comune o regione.
Fondamentalmente vige in queste regioni il coprifuoco, cioè il divieto di uscire di casa, dalle 22 alle 5 e il divieto, comunque e indifferentemente dall’orario, di spostarsi al di fuori del proprio comune o della propria regione. Le uniche deroghe ammesse in entrambi i casi sono quelle previste dall’autocertificazione: le comprovate esigenze lavorative, le situazioni di necessità o i motivi di salute o di studio.
Grande differenza con le regioni rosse: l’attività fisica è consentita senza alcuna limitazione che non sia quella di rispettare gli orari del coprifuoco. È cioè permessa dalle 5 alle 22. Allo stesso modo è permesso andare a trovare i congiunti, i parenti o gli amici non autosufficienti, andare al parco, portare a spasso il cane, prendere la bicicletta.
A differenza delle regioni più gravi, restano aperti i centri sportivi e sono permessi alcuni eventi ricreativi. Le scuole sono aperte fino alla terza media, mentre le università possono consentire solo attività di laboratorio o corsi per le matricole, cioè per gli iscritti al primo anno. Ovviamente tutte queste disposizione vanno coordinate con le singole normative regionali, che variano ed impongono obblighi e restrizioni diverse.
Restrizioni regioni arancioni e divieti: cosa non si può fare
Anche nella zona arancione, le restrizioni più rilevanti hanno colpito gli esercizi commerciali.
Mentre – qui un’altra differenza con le regioni rosse – la maggior parte dei negozi rimangono aperti, gli esercizi di ristorazione vengono chiusi. E così chiudono bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie. È però permesso l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza limiti d’orario. I centri commerciali devono chiudere nei giorni festivi e prefestivi (il weekend), fatti salvi quegli esercizi al loro interno che vendono beni di prima necessità, come tabaccai o supermercati.
Chiusi anche i centri scommesse, le sale giochi e da bingo, le slot machine anche nei bar e nei tabaccai. Chiuse le scuole superiori, fatta eccezione per gli alunni disabili – che potranno continuare a seguire in presenza – e per attività di laboratori.
La nuova normativa impone che la capienza dei mezzi pubblici non superi il 50%, limitazione non applicata al trasporto scolastico. Sono chiusi, anche in zona arancione, i musei, le mostre, i teatri e i cinema.
È sottinteso che anche in zona arancione vigono i divieti di spostamento assoluti per chi è risultato positivo al Coronavirus; l’infrazione della quarantena personale costituisce gli estremi per il reato di epidemia colposa.
Sanzioni violazioni regole zona arancione: multe e richiami
L’infrazione delle regole previste per la zona arancione comporta sanzioni amministrative nella maggior parte dei casi, ma anche vere e proprie sanzioni penali in alcuni casi. Quali sono le possibilità?
L’ipotesi più grave è la falsata compilazione dell’autocertificazione; inserire informazioni false o inventate in questo modulo – come per esempio inserire un nome o un indirizzo errato – pone le basi per la configurazione di reato di falsa dichiarazione o attestazione a un pubblico ufficiale. La pena per questo illecito è la reclusione da uno a 6 anni.
Per le persone positive che infrangono la quarantena si parla di epidemia colposa: chi compie quest’atto illecito rischia la reclusione da tre a diciotto mesi e il pagamento di una multa che può andare dai 500 ai 5.000 euro.
Per chi invece infrange le regole sugli spostamenti (e quindi si sposta nel proprio comune ma durante il coprifuoco o fuori dal comune a qualunque ora, senza avere un motivo giustificato) è prevista una sanzione amministrativa di 400 euro, riducibile a 280 se pagata entro cinque giorni.