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Perchè i bambini si picchiano da soli in testa: cause e cosa fare

Redazione Controcampus 26 Ottobre 2020
R. C.
29/07/2024

Ecco perché i bambini si picchiano da soli in testa: quali sono le cause e cosa fare in caso di autolesionismo infantile, il parere della psicologa Anna Quaglia.



Quando un bambino si picchia da solo, perché accade e quali sono le cause, diventano quesiti fonte di preoccupazione per i genitori. Ma avere un bambino che reagisce ai rimproveri picchiandosi, è abbastanza comune. Può esserci un bambino di 4 o 5 anni che si picchia da solo quando è arrabbiato. Ma capita anche che sia un neonato che si da botte in testa, quando è particolarmente agitato.

La problematica legata all’autolesionismo infantile è strettamente legata alla aggressività dei bambini. Ma avere un atteggiamento autolesionista da piccoli, potrebbe avere delle conseguenze nella crescita? Ci sono momenti in cui non è facile per i genitori capire quali sono le reazioni che nei bambini vanno inibite per il loro benessere. Oppure invece, quando è consigliato lasciare il bambino libero di esternare le proprie emozioni.

Rabbia e aggressività sono emozioni che si possono provare anche a pochi mesi. Ma potrebbe tranquillizzare i genitori capire perché i bambini si picchiano da soli in testa. O ancora perché sbattono la testa o la fronte contro le pareti.  Dinamiche, queste, che causano una forte angoscia all’interno dei nuclei familiari condizionandone l’umore generale.

Per analizzare in maniera opportuna i motivi e le cause che spingono i bambini ad essere violenti, ci siamo rivolti ad una professionista, la psicologa Anna Quaglia. Grazie al parere e supporto tecnico di quest’ultima abbiamo cercato di delineare i fattori scatenanti l’autolesionismo infantile e come porvi rimedio. Come gestire, dunque, l’aggressività dei più piccoli che rappresenta la scintilla principale dei comportamenti sopracitati. Un focus, insomma, di carattere psico-sociale su una tematica ancora oggi viva in seno a numerose famiglie.

Perchè i bambini si picchiano da soli in testa: quali sono le cause dell’autolesionismo

Iniziamo a comprendere più nel dettaglio perchè i bambini si picchiano da soli in testa, quali sono quindi le cause dell’autolesionismo infantile. Questa piaga sociale di natura psicologica affligge ancora oggi diversi nuclei familiari e genitori che si ritrovano nell’annosa situazione di dovervi porre rimedio. Gestire l’aggressività di un bambino ed indirizzarla in modo positivo non è cosa semplice, ecco perchè occorre capirne i fattori scatenanti.

Per delineare opportunamente i contorni della suddetta questione ci siamo rivolti al parere di un’esperta, la psicologa Anna Quaglia:

“Per quel che riguarda il perchè i bambini si picchiano da soli in testa o ancora picchiano la testa contro le pareti, si tratta di un fenomeno che può essere ricondotto al ricercare attenzioni. Ossia, i più piccoli sono soliti avere questa forma di comportamento quando avvertono la mancanza genitoriale. Dunque, quando i genitori sono poco presenti e si limitano a dare dei compiti ai figli, o delle istruzioni, anzichè seguirli, ecco che si genera questa situazione di “autolesionismo”. Immaginiamo un genitore impegnato che non dedica le giuste attenzioni al figlio, ecco in quel caso si arriva al rimprovero al bambino che costituisce anch’esso un comportamento di attenzione” – sostiene la psicologa Quaglia –

“Ricordiamo che i comportamenti di attenzione – prosegue – non sono solo quelli positivi ma anche quelli negativi come rimproveri e minacce. Per cui è importante sottolineare che il picchiarsi in testa è sinonimo di ricerca di una maggior presenza del genitore da parte del bambino. Bisogna poi fare un distinguo rispetto all’autolesionismo adolescenziale e non confonderlo con quello infantile. Nella fattispecie degli adolescenti si ha una deriva comportamentale che induce a procurarsi tagli, “cutting”, o infliggersi dolore tramite la fuoriuscita del sangue”.

Cosa fare se il bambino si picchia da solo in testa

Dopo aver capito perché i bambini si picchiano da soli, non resta che capire cosa fare e come reagire. Concentriamo ora il focus sul cosa fare se un bambino si picchia da solo in testa, come gestire questi comportamenti autolesionistici.

Richiamiamo per tanto nuovamente in causa la psicologa Anna Quaglia per un parere tecnico:

“A proposito del cosa fare in situazioni in cui i piccini si picchiano in testa o ricorrono comunque a pratiche simili, la risposta è essere maggiormente presenti. Ovviamente stiamo parlando dei genitori, di coloro che devono gestire i più piccoli. L’essere presente non vuol dire semplicemente dare ai figli dei compiti da svolgere, come ad esempio costruire una torre di mattoncini. Ma va ben oltre, vuol dire mantenere un contatto visivo, occhi negli occhi con il bambino. Creare uno spazio in cui non si è lì solo fisicamente, ma guardare in faccia i più piccoli e commentare anche ciò che essi stanno facendo in una data circostanza in maniera assolutamente spontanea”.

Si evince pertanto, anche dal parere autorevole dell’esperta, come la soluzione a problematiche sociali di questo tipo dipenda dalla consapevolezza e presenza di mamma e papà. Comprendere che è necessaria maggiore attenzione nei confronti dei bambini che ne hanno necessità, specie nelle prime fasi di crescita.  Non si tratta quindi di capricci, che vanno gestiti con indifferenza. Ma al contrario, è necessario intervenire, anche con una presenza maggiore che rafforzi la fiducia del piccolo e lo aiuti a tranquillizzarsi.

© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto