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Come diventare biologo: cosa fare, corsi, formazione e guadagno

Daniela Saraco 26 Ottobre 2020
D. S.
02/08/2024

Ecco come diventare biologo: laurea, percorso di studi, esami abilitazione esercizio della professione, cosa fare, requisiti e quanto guadagna un biologo.



Se stai pensando a come diventare biologo, ecco cosa devi sapere prima di intraprendere questa professione. Per sapere come diventare biologo, il primo passo dopo il diploma è iscriversi a un corso di Laurea in Biologia oppure in Scienze biologiche. Conseguita la laurea si acquista il titolo di dottore in biologia, ma non si può ancora esercitare la professione di biologo. Per farlo occorre essere abilitati. Dunque, è necessario superare un esame di Stato e iscriversi all’Ordine Nazionale dei Biologi.

All’Ordine Nazionale dei Biologi esistono due sezioni di biologi, ovvero, nella sezione A spetta il titolo professionale di biologo; agli iscritti nella sezione B spetta il titolo professionale di biologo junior. Inoltre, per l’ammissione all’esame di Stato nella prima sezione occorre  la laurea specialistica in un uno dei seguenti indirizzi: Biologia; Biotecnologie agrarie; industriali; mediche, veterinarie, e farmaceutiche; Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio; Scienze della nutrizione umana. Per l’ammissione  alla sezione B  è necessaria una delle seguenti lauree: Scienze biologiche; Biotecnologie; Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura.

Se vuoi sapere come diventare biologo alimentare, ti interesserà sapere che il lavoro consiste principalmente nell’offrire consulenza alimentare e nutrizionale. Questa può essere offerta a singoli individui o a gruppi e come mense aziendali e scolastiche, case di cura e ospedali. Nello specifico, prescrive  diete o profili nutrizionali, sia a persone in condizioni fisiologiche ottimali, sia a persone che invece presentino patologie. C’è da specificare che può consigliare profili nutrizionali ma mai tesi all’atto curativo, che rimane un’attribuzione esclusiva del medico.

L’alimentazione, infatti, non va associata solo al fenomeno del dimagrimento ma al benessere  psico-fisico e la necessità di sentirsi e stare bene nel proprio corpo. Vediamo come diventare biologo.

Come diventare biologo con la laurea: formazione, percorso di studi e iscrizione all’ordine biologi

Non è sempre facile dedicare ai momenti dei pasti la giusta attenzione. Fortunatamente esistono le figure professionali come il biologo, che si occupano anche degli aspetti alimentari. Sarà la dottoressa e biologa Torre Floriana, Biologa Nutrizionista, a spiegarci come diventare biologo.

Il mio corso di Laurea in Scienze Biologiche è iniziato nel 2000 con durata quinquennale ed il corso di studi era suddiviso in un triennio ed un biennio. Al termine del triennio bisognava scegliere un indirizzo. Io scelsi quello Biologico-ecologico per l’acquisizione di tecniche nella comprensione di fenomeni a livello bio-cellulare e cellulare. Alla fine del mio percorso universitario, bisognava elaborare una tesi di laurea su dati sperimentali. Era obbligatoria la frequenza di un anno presso un laboratorio scientifico sotto la responsabilità del relatore.”

La nutrizionista prosegue: “Dopo un anno di duro lavoro finalmente ho conseguito il mio titolo di laurea, che  è solo un punto d’inizio e non di arrivo. Ho cominciato a studiare per l’esame di Stato di abilitazione della professione di Biologo e successivamente mi sono iscritta all’Ordine dei Biologi. Per ampliare le mie conoscenze decisi di effettuare il tirocinio per un anno presso il reparto di Anatomia Patologica dell’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia.  Nell’anno 2008 decisi di frequentare un corso di Perfezionamento di  Nutrizione presso l’università di Napoli Federico II.

Dopo il conseguimento  nel 2009, ho aperto una P.Iva ed iscrizione all’ENPAB per esercitare la professione di Biologa Nutrizionista presso il mio studio privato.

Chi è un biologo, cosa fa e quanto guadagna

Per diventare un dietologo biologo è necessario, dunque, essere iscritti all’Ordine dei Biologi e possedere una Laurea Magistrale in Scienze biologiche. Floriana Torre spiega quali sono i suoi compiti:”Attraverso i test genetici e ai diversi progetti cerco di far capire ai pazienti quanto sia importante il mondo della prevenzione attraverso la genetica perché insegnare alle persone una corretta alimentazione e un buon stile di vita è un’ottima premessa di prevenzione per le diverse patologie. Per l’elaborazione di Piani Nutrizionali personalizzati effettuo su ogni paziente esami BIA per dare loro un piano alimentare dettagliato. Questo perchè la bilancia non è l’unico strumento per definire una persona in sovrappeso o obesa ma attraverso l’analisi di diversi parametri come massa magra, massa grassa, massa muscolare, si può capire come siamo fatti.”

La Dottoressa conclude:”Ad oggi sono fiera del mio percorso ma ribadisco che dopo 11 anni sono ancora all’inizio. Bisogna avere sempre sete di conoscenze e non fermarsi mai al primo ostacolo soprattutto quando  le tue idee non sono sempre condivise e sostenute. Ricordo a me stessa sempre di essere umili e instauro un buon rapporto con i miei pazienti e cerco di essere aperta a nuove idee. Il Lavoro di biologo non è solo elaborare piani nutrizionali per la perdita di peso, ma divulgare la cultura  della salute e di prevenzione insieme ai medici ed altri professionisti. “

Il biologo nutrizionista guadagna in base al giro di pazienti che riesce a costruirsi. In media la retribuzione  può partire da uno stipendio minimo di 850 € netti al mese e può superare i 2.500 € netti al mese.

Corsi per diventare biologo e formazione

Il biologo nutrizionista segue e consiglia le persone da un punto di vista alimentare, elaborando regimi o piani nutrizionali personalizzati. Per diventare un nutrizionista è necessario essere iscritti all’Ordine dei Biologi e possedere una Laurea Magistrale in Scienze biologiche. In seguito è consigliabile concludere con un master in Scienze degli alimenti e della nutrizione umana.

Pertanto, si diventa nutrizionisti conseguendo una laurea che consenta di maturare delle conoscenze in ambito di alimentazione e nutrizione. Come consiglia la Dottoressa Torre “In tutti questi anni ho continuato a studiare ed aggiornarmi attraverso dei corsi perché per far parte dell’ONB. Non bisogna solo pagare una quota annuale ma bisogna accumulare crediti ECM . Tutto ciò ci permette di restare a passo con i tempi e con le nuove tecnologie per mantenersi sempre aggiornati ed acquisire nuove competenze.”

La Dottoressa conclude: “Nel 2009 sono diventata socia di una cooperativa ACSIAN ONLUS che ha come obiettivo principale la lotta all’obesità infantile e alle malattie metaboliche degli adulti. Grazie ai loro corsi mi sono approcciata ai test di intolleranza alimentare e alla nutrigenetica con i test del DNA in collaborazione con IBBA CNR di Pisa.”

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto