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Voto maturità 2020: novità crediti formativi, lode e bonus

Daniela Saraco 14 Maggio 2020
D. S.
28/08/2024

Novità calcolo voto maturità 2020: come si fa e novità su crediti formativi, lode , bonus e maxi prova orale, scarica l'ordinanza in pdf.



L’esame di Stato 2020 è stato completamente stravolto dall’emergenza coronavirus. I ragazzi, infatti, non affronteranno nessuna  prova scritta ma un’unica prova orale ampliata  e sostenuta in presenza.

La prova orale, distinta in cinque fasi, ha come voto maturità un massimo di 40 punti. Gli altri 60 crediti, invece, sono la somma accumulata durante il triennio dagli studenti.

Il MIUR ha preparato una  bozza dell’ordinanza dell’esame di Stato, completa delle fasce di credito per la quinta superiore e delle tabelle per la conversione dei crediti di quarta e terza.

Anche il Ministro dell’Istruzione Azzolina ha anticipato le novità che quest’anno per la prima volta hanno stravolto il funzionamento della maturità.

Ha, inoltre, fornito alcuni chiarimenti per il calcolo del voto maturità. Difatti, a causa dell’emergenza, l’anno in corso è stato sospeso a marzo ma grazie alla didattica a distanza è stato convalidato. Dunque, tutti ammessi agli esami finali. Per affrontare la prova, gli studenti devono preparare un elaborato concordato con i professori ed inviarlo entro il 13 giugno. Ricordiamo, inoltre, la possibilità di discutere un breve testo di letteratura, la relazione sull’alternanza scuola-lavoro e le domande di Costituzione e Cittadinanza. Il colloquio orale ha inizio il 17 giugno alle ore 8:30 e si procede in ordine alfabetico. Tutti gli studenti sono, dunque, impegnati nello studio per ottenere il massimo dei punteggi. Ma come si calcola il voto maturità 2020? Vediamolo nel dettaglio.

Calcolo voto maturità 2020: come funziona, istruzioni MIUR > ordinanza esami di stato

Tra le novità 2020 della maturità ci sono i crediti formativi che servono al raggiungimento del voto finale. Sono, in pratica, dei punti che ogni studente ha ottenuto  durante il triennio della scuola secondaria di II grado e sarà  sommato al punteggio ottenuto alla prova orale. L’attribuzione del credito si ottiene con la media dei voti di ciascun anno scolastico, con il voto in condotta e con l’assenza o presenza di debiti formativi. Il  Ministero dell’Istruzione ha deciso di attribuire solamente 40 punti all’orale , mentre i restanti 60 punti al percorso scolastico.

Il Ministro Azzolina ha comunicato: ” L’esame è la conclusione di un percorso. I professori  conoscono gli studenti già da 5 anni. I crediti prima della pandemia erano 40, poi gli altri 60 erano legati alle altre prove. Voglio che si valorizzi di più il percorso, il 40-60 lo inverto. 60 i crediti da cui potranno partire, per l’impegno messo negli anni e 40 prova orale.”

Di conseguenza, uno studente  che arriva all’esame con il massimo dei crediti formativi parte da 60. Chi, invece, ne ha maturato solo 30 parte da un punteggio pari a 45.

Crediti formativi, lode, bonus e maxi prova orale: tabella conversione

Tabella crediti per voto maturità 2020

La prova finale dell’esame di maturità quest’anno vale 40 punti. Il colloquio, in presenza,  verte da un argomento concordato con i docenti su materie di indirizzo. La prova orale durerà circa 1 ora ed è organizzata con la:

  • discussione di un elaborato sulle discipline di indirizzo;
  • argomentazione di un breve testo, oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana durante il V anno;
  • analisi del materiale scelto dalla commissione.

Oltre ai crediti formativi, al punteggio finale, c’è la possibilità di ottenere dei bonus premio. Il bonus va  da 1 a 5 ed è la commissione d’esame  che li assegna al termine del colloquio orale ad alcuni studenti meritevoli.  Per ottenere i punti aggiuntivi  bisogna rispettare due parametri, ovvero:

  • essere stati ammessi all’esame di Stato con almeno 30 crediti
  • aver totalizzato almeno 50 punti alla prova orale.

Gli studenti che invece otterranno nel complesso 100 punti possono avere la lode. 

Ricordiamo che la bozza dell’ordinanza deve essere approvata dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto