Il Governo sta organizzando la fase 2 per tutta l’Italia a partire dal 4 maggio.
Questa fase terrà conto delle proposte dei vari gruppi di lavoro e saranno inserite in un nuovo decreto. Ripartono, dunque, alcune aziende e attività commerciali nel rispetto delle prescrizioni imposte. Dunque, i lavoratori avranno in dotazione i dispositivi di sicurezza personale e sarà effettuata la sanificazione degli ambienti. Dovranno essere in ogni caso garantiti turni diversificati per i lavoratori e privilegiato lo smart working.
Ma per le scuole? Anticipare a maggio la riapertura delle scuole non è possibile. Quindi per il momento le scuole restano chiuse fino a settembre.
In un primo comunicato, infatti, il MIUR aveva stabilito il 18 maggio come data per decidere se rientrare tra i banchi di scuola secondo l’evolversi dei contagi.
La ministra all’Istruzione Lucia Azzolina, invece, non vede possibile una riapertura delle classi prima della fine dell’anno scolastico per l’emergenza coronavirus. La scuola non si ferma grazie alla didattica a distanza, diventata oramai obbligatoria. Per questo il Ministero ha stanziato altri 80 milioni di euro per l’acquisto di computer e dispositivi per la connessione internet. Queste risorse sono dedicate alla scuola primaria e a quella secondaria di primo grado. Il 18 aprile, Azzolina ha firmato anche la prima ordinanza per gli Esami di Stato. La commissione è composta da 6 membri interni e un presidente esterno. Gli studenti avranno un esame serio e saranno valutati da chi ne conosce il percorso scolastico. Allontanata l’ipotesi di Maggio, vediamo come e quando è possibile l’apertura degli istituti scolastici.
Riapertura scuole a maggio: impossibile ci sono ancora troppi morti secondo Azzolina del MIUR
Il governo, in base alle indicazioni del Miur, deciderà a breve la possibile riaperture delle scuole. Ma l’attuale situazione sanitaria allontana la possibilità di riaprire a maggio. L’epidemia rallenta ma non si ferma. La possibilità di riapertura delle scuole potrebbe annullare i sacrifici fatti finora dagli italiani. La situazione è ancora troppo pericolosa per tornare subito a scuola e far muovere ogni giorno oltre 8 milioni di studenti.
Il Ministro Azzolina, dal suo profilo Facebook, comunica: “A giorni il Governo prenderà una decisione, ma a mio avviso riaprire ora le scuole, per poche settimane, mentre il Paese conta oltre 500 morti al giorno per il Coronavirus, rischierebbe solo di vanificare gli sforzi fatti. Dobbiamo fare ancora qualche sacrificio per poter tornare a scuola nello stesso modo in cui ci andavamo prima. E intanto dobbiamo sostenere studenti e docenti nella didattica a distanza. E soprattutto aiutare le famiglie in questa fase così impegnativa.”
Per ora il Miur è concentrato sulle modalità di chiusura dell’anno in corso. Nel decreto del 6 aprile, però, si annuncia un ritorno anticipato per tutti fin dal primo settembre. Le prime due o tre settimane sono, infatti, dedicate al ripasso di alcune materie.
Possibile apertura delle scuole a settembre in condizioni di sicurezza
Gli italiani dovranno imparare a convivere con il coronavirus. L’emergenza sanitaria ha modificato, infatti, le abitudini di tutti. Le aziende e le attività commerciali devono rispettare regole rigide per tutelare i lavoratori. E per le scuole l’ipotesi più reale è la riapertura a settembre. Azzolina è stata molto chiara: gli studenti rientreranno nelle aule solo in situazioni di assoluta sicurezza. Dunque docenti, tecnici amministrativi, presidi e ragazzi indosseranno i dispositivi individuali come guanti e mascherine. Ma basterà? In realtà, il primo problema riguarda le strutture delle scuole. Le aule, infatti, sono organizzate per la didattica tradizionale con i banchi sono disposti in fila, uno di fianco all’altro.
Inoltre, appare necessario definire la numerosità massima delle classi in funzione delle dimensioni. Così come è urgente rimodulare gli spazi comuni delle palestre, delle mense, dei servizi igienici, dei laboratori. Naturalmente, tutti i luoghi, così come superfici, arredi e dispositivi devono essere puliti quotidianamente. Sarà necessario un rilevatore della temperatura all’ingresso. Le entrate e le uscite saranno scaglionate. E’ possibile attuare una didattica mista, un po’ in presenza, un po’ a distanza. Oppure si potranno fare dei turni, chi va al mattino e chi al pomeriggio.
La riapertura delle scuole, prevede, dunque, molti cambiamenti strutturali e comportamentali. La fase 2 deve essere studiata nei dettagli per tutelare studenti e docenti. L’unica soluzione è quella di continuare la didattica a distanza, per la quale il Ministero dell’Istruzione sta impiegando molte risorse.