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Esami di maturità 2020 a rischio per emergenza Coronavirus

Daniela Saraco 5 Marzo 2020
D. S.
30/08/2024

Coronavirus, esami di maturità 2020 a rischio? Dopo la chiusura delle scuole si sospetta che anche gli esami di Stato 2020 siano a rischio per emergenza Coronavirus.



MIUR e Azzolina preparano un piano di emergenza per gli esami di stato 2020. Gli aggiornamenti  del ministro, invalsi e  assenze scolastiche in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e tutte le regioni italiane.

Le decisioni del Governo adottate per il comparto scuola: fermi istituti e università, continua la didattica a distanza e nuove misure per gli esami di maturità 2020.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato un nuovo decreto con le nuove misure per il contrasto e il contenimento del coronavirus sull’intero territorio nazionale. Molte misure preventive riguardano il comparto scuola. Il Covid-19, infatti, continua a colpire gli italiani.

L’ultimo bilancio della Protezione civile comunica  79  morti e 2.263  positivi al coronavirus. Il nuovo decreto, con ulteriori disposizioni per tutto il paese, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 4 marzo 2020. Il Decreto del quattro marzo è composto da quattro articoli.

Inizia con le  misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19. Ci sono poi le misure di informazione e prevenzione. A seguire c’è il monitoraggio delle misure, e in ultimo le disposizioni finali. I primi due articoli riguardano anche il comparto scuola.

Gli studenti che nei prossimi giorni si assenteranno dalle rispettive classi fino al  prossimo 16 marzo sono otto milioni. Il Governo non esclude un’ ulteriore sospensione delle attività didattiche  in base all’evoluzione del contagio.  Aumentano, dunque, le assenze scolastiche. Ma chi deve diplomarsi quest’anno come farà? Gli esami di maturità 2020 sono a rischio ? Gli studenti faranno solo l’orale? Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Esami di maturità 2020 e Coronavirus: nuovo piano di emergenza del MIUR

L’emergenza coronavirus che sta interessando l’italia, può creare disagi  per gli esami di maturità 2020 a rischio. Le attività didattiche sono sospese in tutta la nazione fino al 15 marzo e non si sa come  può evolvere la situazione nei prossimi giorni. Per il momento, però, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha escluso di allungare l’anno. In merito al rischio legato alla validità dello stesso, ha decretato la leggittimità dell’anno anche in deroga ai duecento giorni minimi di lezione stabiliti per legge.

Lo stop alle lezioni è per tutti gli studenti. Pertanto la sospensione riguarda anche coloro che devono sostenere gli esami di Maturità. La Ministra Azzolina ha annunciato un piano di emergenza per gli Esami, ma non si sa ancora in cosa  consiste. Visto che continuano le lezioni on line e che Azzolina ha dichiarato:” che il servizio pubblico essenziale, seppur a distanza, venga fornito a tutti gli studenti“, è ipotizzabile di far sostenere ai ragazzi soltanto l’orale. Questa misura è stata adottata in passato agli studenti delle zone colpite dal sisma.  Informiamo che da qualche giorno sul sito del Ministero dell’istruzione sono disponibili i webinar di formazione per la didattica a distanza. Ma le prove invalsi? Cosa succede ora? Vediamolo nel dettaglio.

Coronavirus, Invalsi 2020 e nuove date: novità per la scuola

Gli studenti per poter essere ammessi agli esami di maturità devono partecipare obbligatoriamente alle prove invalsi. Il risultato  non ha valore nella valutazione finale. Le prove sono iniziate il 2 marzo  per le classi quinte delle superiori. I maturandi hanno iniziato con i quiz al computer di italiano, matematica e inglese. Molte scuole, soprattutto in Lombardia e Veneto,  non hanno potuto svolgerle a causa dell’emergenza sanitaria. Per questi istituti si dovrà quindi trovare un accordo per stabilire date diverse. 

A seguito delle disposizioni governative, l’Invalsi, difatti, comunica che alla ripresa delle attività didattiche sarà possibile riprogrammare  le date  delle prove 2020. L’Istituto, inoltre, rinnova la propria vicinanza a tutte le comunità scolastiche colpite dall’emergenza Covid 19 e ribadisce la sua collaborazione.

Invalsi italiano emergenza-Coronavirus: come si svolge la prova

ll Responsabile Area Prove Invalsi ha spiegato che è obbligatorio fare le prove invalsi per sostenere gli esami di stato. Gli studenti possono scaricare i risultati dal sito dell’Invalsi. Gli addetti, infatti, stanno preparando nuove tecnologie informatiche. Il test di italiano è già iniziato.  Ma in cosa consiste questa prova?  La prova di italiano prevede la lettura di circa sei brani e dura due ore. Lo studente, poi, deve rispondere  alle domande per  dimostrare di aver capito il testo.

La prova Invalsi di italiano serve, dunque, per valutare:

  •  competenza di lettura , ossia comprensione, valutazione e interpretazione del testo scritto;
  •  conoscenze e  competenze grammaticali.
© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto