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Bonus cuneo fiscale 2020 e aumento stipendio: come funziona

Daniela Saraco 5 Febbraio 2020
D. S.
05/08/2024

Nuovi aumenti in busta paga con il bonus cuneo fiscale 2020: di quanto e chi ha diritto all'aumento dello stipendio, come funziona e da quando.



Il Governo attiva il bonus cuneo fiscale 2020. In cosa consiste? Come funziona? E a chi spetta ? Scopriamo subito le news del presidente Conti per la riduzione del cuneo e le proposte di aumento

Con l’aumento delle tasse e la riduzione dei soldi spettanti ai lavoratori dipendenti, è sempre più difficile gestire le spese economiche, soprattutto delle famiglie. Bonus Cuneo Fiscale e Bonus Renzi: aumenti in busta paga per i lavoratori. Buone notizie, dunque, per chi percepisce salari bassi: arriveranno stipendi più alti da luglio 2020 grazie al taglio del cuneo fiscale per redditi fino a 40 mila euro. Dopo un periodo di trattative con i sindacati, infatti, è stato approvato il Decreto sulla riduzione del cuneo, comprensivo di Bonus Renzi fino a 100 euro, in base al reddito percepito.

Il 31 dicembre è stata approvata la nuova Manovra 2020 firmata dal Governo Conte bis. Il testo della Legge di Bilancio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2019 è composto da 19 articoli. Tra le prime e più importanti novità c’è appunto il taglio del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori.

Ma cosa è il cuneo fiscale? Niente altro che quella parte di costo del lavoro gravante sulle imprese, che però non va in busta paga, ma allo Stato per finanziare i costi di erario e previdenza. Di conseguenza, con la manovra viene ridotto il costo della retribuzione lorda e aumentato quello della retribuzione netta. Ecco perché i lavoratori dipendenti avranno stipendi più alti. Sono previste diverse fasce di reddito che beneficeranno della riduzione del cuneo fiscale e dell’estensione del Bonus Renzi in busta paga.

In Italia il cuneo fiscale  è pari al 46%. Pertanto a fronte di un lordo di 1.900 euro il lavoratore percepisce  uno stipendio di 1.000 euro. Ecco perchè su proposta del Presidente Conte e del Ministro dell’Economia è partito il  decreto-legge che introduce misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente.

Come funziona il bonus cuneo fiscale 2020: tabella aumento stipendi per fascia di reddito

Sono stati confermati gli importi ed i limiti di reddito per la riduzione del cuneo fiscale concordati dal Governo con i sindacati, così come è stata confermata la trasformazione in detrazione per alcune categorie di contribuenti.

Le fasce di beneficiari sono diverse, ovvero :

  • con redditi fino a 28.000 euro, il bonus cuneo fiscale è riconosciuto direttamente in busta paga, per un importo pari a 100 euro al mese. In tutto si tratta di 600 euro in più riconosciuti sugli stipendi del secondo semestre dell’anno;
  • per i redditi compresi tra 28.001 e 35.000 euro è pari a 960 euro, attuale importo massimo del bonus Renzi;
  • con redditi dai 28.000 euro e fino a 40.000 euro il bonus non è  riconosciuto come credito Irpef in busta paga, ma nella forma di detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente.

Esclusi dall’operazione chi percepisce importi  più bassi per i quali c’è già  il reddito di cittadinanza.

Di quanto aumentano gli stipendi e da quando, data aumenti busta paga

Il taglio al cuneo fiscale parte dal 1° luglio 2020 e da diritto ad un nuovo bonus in busta paga fino a 100 euro. Sono queste le novità contenute nel decreto approvato dal Consiglio dei Ministri del 23 gennaio. Per il 2020 il beneficio fiscale dura solo un semestre, partendo da luglio 2020, quindi solo per gli ultimi 6 mesi dell’anno. Di conseguenza  dal 2021 i lavoratori  ne beneficeranno per tutti i 12 mesi dell’anno.

Per capire  gli aumenti reali previsti in base al reddito, riportiamo gli importi e la modalità di erogazione:

  • 100 € al mese con credito irpef in busta paga
  • 80 € al mese con detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente
  • Da 80 € fino a zero euro con detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente
© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto