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Concorsi docenti 2020: nuovi posti e assunzioni in Decreto Legge

Daniela Saraco 13 Gennaio 2020
D. S.
04/08/2024

Verranno banditi quattro nuovi concorsi docenti per quest'anno 2020 dal MIUR in aderenza alle novità introdotte dal decreto e dopo il così detto salva precari.



Ecco quando ci saranno le assunzioni scolastiche: date, scadenze e notizie sul bando.

Appena eletta il nuovo ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, non sono poche le pratiche da sbrigare nel mondo scolastico. Ma la vera urgenza è bandire i quattro concorsi docenti in blocco da quasi nove anni.

Sarà portata a termine la procedura concorsuale per i DSGA, con assunzioni previste dal 1° settembre 2020. Per il concorso Dirigenti Scolastici si deve attendere la sentenza del Consiglio di Stato del prossimo 22 marzo. L’unico che probabilmente può essere portato a termine per le assunzioni dal 1° settembre 2020 è  quello straordinario per la scuola secondaria di I e II grado.

Per il concorso ordinario infanzia e primaria su istanze online il Miur ha predisposto le prove tecniche per la presentazione delle domande. Si attende il bando. Per la scuola secondaria bisogna attendere, ma per il concorso straordinario  il  Miur sembra pronto alle nuove  assunzioni dal 1° settembre 2020.

Il Nuovo Decreto Legge prevede, infatti,  nuovi concorsi per i docenti con quasi 50 mila assunzioni. Circa 24.000 nuovi insegnanti potranno salire in cattedra a partire dal prossimo anno scolastico con un concorso ordinario. Altrettante cattedre saranno a disposizione con un concorso straordinario. Il provvedimento amplia la platea degli aspiranti docenti, che potranno partecipare a questa selezione straordinaria  e conseguire l’abilitazione.

I concorsi docenti 2020 del MIUR riguardano in particolare:

  • ordinario infanzia e primaria
  • straordinario secondaria
  • ordinario secondaria
  • docenti religione cattolica

Quattro concorsi docenti anno 2020 e 50 mila nuove assunzioni in Decreto Legge

E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 28/12/2019, la legge per le misure di straordinaria necessità ed urgenza per il reclutamento del personale scolastico. Il Ministero dell’istruzione è pronto ad attivare nuovi bandi di concorso per circa 50 mila assunzioni nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Le selezioni pubbliche sono  rivolte a  candidati abilitati e non, a precari con tre anni di insegnamento e ai laureati.

Nello specifico saranno pubblicati 2 bandi per Docenti, per la copertura dei circa 50mila posti di lavoro nella Scuola secondaria annunciati dal Ministro. Si tratta di un concorso straordinario e abilitante, che dovrebbe uscire entro febbraio 2020, rivolto a chi ha maturato 3 anni di insegnamento, che porterà a 24mila assunzioni, e di un concorso ordinario per laureati, che dovrebbe essere finalizzato ad altri 24mila inserimenti.

Date concorso docente 2020, scadenze e tutte le novità

Per il concorso ordinario infanzia e primaria, dove c’è già il decreto e l’autorizzazione del MEF per 16.959 posti,  in due anni , ovvero, 2020/21, 2021/22, siamo realmente pronti. Stando a quanto previsto dal DL 126/2019 e dalla Legge di conversione 159/2019, invece, saranno bandite le seguenti procedure concorsuali:

  • straordinario e abilitante per 000 Insegnanti di secondaria, rivolto a Docenti con 3 anni di insegnamento nella scuola statale, anche sul sostegno, svolti anche non consecutivamente negli anni scolastici dal 2008/2009 al 2019/2020.
  • ordinario per Insegnanti di secondaria, rivolto a laureati in possesso dei requisiti previsti per accedere all’insegnamento, compresi 24 crediti universitari in settori formativi psico antropo pedagogici e nelle metodologie didattiche;
  • per DSGA riservato agli Assistenti Amministrativi che abbiano svolto la funzione di Direttore dei servizi generale e amministrativi per almeno un triennio negli 8 anni precedenti il bando, senza necessità che possiedano la laurea specifica richiesta per accedere al ruolo dall’esterno. La graduatoria formulata al termine della procedura concorsuale sarà utilizzata in subordine a quella del concorso ordinario che è in fase di svolgimento.
© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto