Tony Colombo e Tina Rispoli ai microfoni di Live-Non è la D’Urso hanno risposto alle accuse lanciate dopo l’inchiesta choc “Camorra Entertainment”. Ecco le loro parole e le accuse rivolte.
Le nozze del cantante neomelodico e l’ex-moglie del boss di camorra Gaetano Marino, sono state per mesi sotto i riflettori televisivi, i maggiori social e giornali. La coppia, fino a qualche mese prima sconosciuta, ha catalizzato l’attenzione di tantissimi curiosi che hanno seguito, grazie ai programmi di Barbara D’urso, tutti i preparativi e le nozze stesse. Un evento che ha sconvolto in tutto e per tutto la città di Napoli. Persino lo scrittore Roberto Saviano, si è chiesto se dietro i due, ci sia lo zampino della Camorra.
L’organizzazione criminale originaria della Campania, vorrebbe attraverso loro, impossessarsi totalmente del mondo dello spettacolo.
Ieri sera, a Live-Non è la D’Urso, è avvenuto il confronto con le ormai famose 5 sfere rosse e verdi. Gli opinionisti hanno cercato di capire da che parte stia la verità, attaccando duramente il cantante e la neo moglie.
Ecco i punti principali dell’inchiesta, i momenti salienti dell’arringa di ieri sera e soprattutto come Tony Colombo e Tina Rispoli si sono difesi alle accuse lanciate dai 5 personaggi invitati in studio.
Il matrimonio di Tony Colombo e Tina Rispoli organizzato dalla Camorra? L’inchiesta
E’ stato lo stesso interprete di “Sei bellissima” ad annunciare sui suoi principali social la partecipazione al fortunato programma di Barbara D’Urso di Tony Colombo e Tina Rispoli. Il talk è in onda da ieri sera Lunedì e non più la Domenica in prima serata su Canale 5. Al centro della puntata, c’è stato un nuovo filone mediatico, quello portato alla luce dall’inchiesta giornalistica di Fanpage denominata “Camorra Entertainment”. Da cosa ha avuto origine il successo travolgente prima del cantante e poi della sua neo moglie degli ultimi anni?
All’organizzazione criminale Campana: la Camorra. La Rispoli, era legata con il celebre boss degli scissionisti Gaetano Marino. Nei primi anni duemila diede vita a quella che oggi è ricordata come la “prima faida di Scampia”. Tali trascorsi hanno inevitabilmente alimentato e forse innescato, le voci relative ad un probabile legame dei due alla malavita napoletana. Marino fu ucciso nell’estate del 2012 a Terracina, nei pressi di uno stabilimento balneare dove si trovava assieme a sua moglie ai suoi tre figli.
La donna però, in un’intervista ha rivelato di non essere mai stata al corrente delle attività di suo marito. Almeno fino a quando la sua morte non le ha mostrato la verità dei fatti. Ieri sera, i due hanno fatto il loro ingresso nel salotto di Canale 5 mano nella mano. Immediatamente, un cerotto al volto della signora ha generato la curiosità dei presenti e della conduttrice. Si tratta di un intervento di rinoplastica. Ecco quali sono state le accuse mosse ai due e come si sono difesi a chi li incolpa di essere dei corrotti.
Colombo e la moglie si difendono dalle accuse dichiarandosi innocenti
La nuova puntata di Live-Non è la d’Urso ha inizio con la storia di Tony Colombo e Tina Rispoli, il presunto legame con la camorra e le nozze “trash”. Giocolieri, carrozze e cavalli hanno paralizzato la città partenopea generando già allora un’inchiesta con 9 indagati. Il direttore di Nuovo TV Riccardo Signoretti, ha definito il tutto un “circo”, criticando sull’omertà delle autorità napoletane sempre per il coinvolgimento che i due avrebbero con la Camorra.
E’ intervenuta Alessandra Mussolini che ha difeso i due, meritevoli di averci messo la faccia. “De Magistris pensasse a Napoli e alla sicurezza invece che occuparsi dei neomelodici.”. Queste le parole della nipote del Duce a sostegno di Tony e Tina. E’ intervenuta poi Simona Izzo, che accusato il cantante di essere evasivo e poco chiaro circa i suoi reali legami con la malavita e le sue ragioni per ripararsi da tutto questo assalto mediatico.
Colombo e la moglie si sono difesi dichiarandosi assolutamente innocenti ed estranei a tutte le insinuazioni fatte. Hanno rimarcato il loro orgoglio per l’appartenenza al capoluogo campano e come ci sia sempre discriminazione e titubanza nei confronti dei partenopei. Hanno poi affermato di aver avuto una vera e propria autorizzazione per le nozze dal Comune di Napoli. Vedremo nei prossimi giorni come si evolverà l’inchiesta e se emergeranno dei nuovi particolari che determineranno l’appartenenza o la totale estraneità dei due ai fatti.