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Commissioni esami avvocato 2019: chi sono commissari e componenti

Daniela Saraco 31 Ottobre 2019
D. S.
08/08/2024

Ecco come sono composte le commissioni degli esami avvocato 2019: come conoscere i nomi dei componenti e come sapere chi sono i commissari dell'esame per l'abilitazione all'esercizio della professione forense.



Le prove scritte dell’esame di avvocato 2019 si avvicinano: le date sono tengono, infatti,   il 10, 11 e 12 dicembre.

Per tale data, devono essere nominati i componenti della commissione d’esame avvocato 2019.   Questi sono nominate con un decreto dal Ministro della giustizia.

Sono composte da cinque membri effettivi e cinque supplenti. Tre effettivi e tre supplenti sono avvocati designati dal CNF tra gli iscritti all’albo speciale, uno dei quali la presiede.  Un effettivo e un supplente sono magistrati in pensione. Un effettivo e un supplente sono professori universitari o ricercatori confermati in materie giuridiche.

Con lo stesso decreto, presso ogni sede di corte d’appello, è nominata una sottocommissione avente composizione identica alla commissione. Presso ogni corte d’appello, ove il numero dei candidati lo richieda, possono essere formate con lo stesso criterio ulteriori sottocommissioni per gruppi sino a trecento candidati. Esercitano le funzioni di segretario uno o più funzionari distaccati dal Ministero della giustizia.

Non possono essere nominati i  membri dei consigli dell’ordine o di un consiglio distrettuale di disciplina ovvero componenti del consiglio di amministrazione o del comitato dei delegati della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza forense e del CNF.

Gli avvocati componenti della commissione non possono essere eletti quali componenti del consiglio dell’ordine, di un consiglio distrettuale di disciplina, del consiglio di amministrazione o del comitato dei delegati della Cassa nazionale di previdenza ed assistenza forense e del CNF nelle elezioni immediatamente successive alla data di cessazione dell’incarico ricoperto.

L’avvio delle procedure per l’esame di abilitazione deve essere tempestivamente pubblicizzato secondo modalità contenute nel regolamento di attuazione emanato dal Ministro della giustizia.

Nomi dei componenti le commissioni esami avvocato 2019: chi sono e come conoscerli

I nomi dei componenti delle commissioni degli esami avvocato 2019 e quelli delle prime sottocommissioni presso ciascuna Corte di Appello sono  resi noti con un decreto.

Le prove scritte si svolgono nei giorni 10, 11 e 12 dicembre presso le Corti d’Appello dei capoluoghi di Regione e riguardano il diritto civile, penale e amministrativo. La correzione è rimessa al sorteggio del Ministero della Giustizia: infatti per garantire l’imparzialità, il Ministero della Giustizia provvede a sorteggiare gli abbinamenti tra i candidati e le Corti di Appello. Assicura, inoltre,  che la correzione avviene in una sede diversa rispetto a quella in cui è sostenuta la prova scritta. Le sottocommissioni sono 27 e sono istituite presso le Corti d’Appello dei capoluoghi di Regione.

Gli avvocati chiamati a far parte delle sottocommissioni esaminatrici possiedono il requisito dell’iscrizione all’albo speciale degli avvocati cassazionisti. Forniscono  una dichiarazione scritta che attesta la mancanza delle ipotesi di incompatibilità con il ruolo ricoperto. La lista completa dei nomi della Commissione centrale e delle sottocommissioni si trova sul sito ufficiale del Ministero delle Giustizia.

Come diventare commissario agli esami per avvocati

Il  presidente dei  consigli dell’ordine distrettuali degli avvocati invia una lettera per gli avvocati chiamati a far parte delle sottocommissioni esaminatrici.

Altresì segnala la necessità di indicare un congruo numero di professionisti per l’eventuale formazione di altre sottocommissioni. Chiede, inoltre, ai Presidenti dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati DISTRETTUALI, di restituire compilato e firmato il modulo predisposto per l’indicazione dei nominativi.

E’ necessario completarlo con le indicazioni  richieste. Per tutti i passaggi deve essere garantita  la massima attenzione. Gli interessati  sono interpellati per  garantire la loro disponibilità ad assumere ed espletare l’incarico. I nominati devono possedere  professionalità, prestigio, assoluta indipendenza ed imparzialità.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto