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Ricorso test professioni sanitarie 2019: scadenze e motivazioni

Daniela Saraco 16 Settembre 2019
D. S.
24/08/2024

Come fare ricorso del test professioni sanitarie 2019 irregolare nella prova d'accesso: date, scadenza nella proposizione della domanda e possibili motivazioni da addurre.



Ecco quali sono le irregolarità da segnalare per il test d’ingresso e le scadenze da rispettare per presentare ricorso. I consigli dell’avvocato Michele Galvanico iscritto al consiglio dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata (NA).

Domani si terrà  il test di ammissione alla facoltà di professioni sanitarie per l’anno accademico 2019/2020. Nella speranza che non permangono le forti criticità emerse negli anni passati,  molti candidati si chiedono come fare  ricorso per il mancato accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso. Difatti, sono tantissimi gli studenti  che ogni anno devono fare i conti con una triste realtà : quella di non aver ottenuto una posizione nella graduatoria nazionale utile all’ammissione a professioni sanitarie.

In molti casi la colpa dipende soltanto da una scarsa preparazione. In altri casi, invece, il risultato della prova può essere stato inficiato da irregolarità che si sono tenute durante lo svolgimento del test. I motivi che possono spingere a fare ricorso sono tanti, come la mancata verifica da parte della commissione  dei dati tra la scheda anagrafica e il documento di identità dei candidati. Possono presentare ricorso tutti coloro i quali ritengono che ci siano state irregolarità durante lo svolgimento della prova.

Per presentare ricorso al Tar, sono necessari due requisiti:

  • Essere nei limiti di tempo per presentare ricorso
  • Avere un motivo valido.

Vediamo nel dettaglio come fare ricorso per la non ammissione al test di professioni sanitarie 2019. Quali sono le date da rispettare e i costi da sostenere in base al tipo di azione legale che si intende intraprendere .

Come fare ricorso al test professioni sanitarie per irregolarità: come funziona

Per potere essere riammessi a Professioni Sanitarie vincendo un ricorso, bisogna rivolgersi al TAR. Ci sono tre modalità di ricorso da intraprendere, ovvero:

  • Nazionale collettivo: È la modalità più economica, ha un costo di soli dieci  euro,  e raccoglie tutte le irregolarità legate ai test ad accesso programmato.
  • Collettivo locale: Sono le associazioni studentesche a promuovere il ricorso, quindi non è possibile stabilire Né un  costo né le modalità, perché cambiano da associazione ad associazione. Le irregolarità contestate possono riguardare solo le modalità di svolgimento del test in una sola università.
  • Individuale:  E’  possibile fare ricorso rivolgendosi a un proprio avvocato amministrativista per segnalare irregolarità di cui si è stati vittima in prima persona. In questo caso, però, i costi sono ovviamente maggiori.

Date e scadenze per presentare i ricorsi ai test d’accesso

Per presentare il ricorso è necessario seguire alcune tempistiche e scadenze.  Nello specifico, la normativa prevede la possibilità di presentare  il ricorso ordinario  entro sessanta  giorni dalla pubblicazione della graduatoria.

L’Avvocato Michele Galvanico consiglia: “E’ importante capire bene quale sia il motivo dell’esclusione. Possono esserci motivi soggettivi come ad esempio, l’esclusione per una eventuale copiatura delle domande o la presenza di plichi evidentemente manomessi. Anche la mancata predisposizione di un luogo idoneo allo svolgimento della prova, qualora sia stato richiesto dal candidato, può essere motivo di ricorso. In linea di principio, ogni irregolarità che inficia il regolare e sereno svolgimento della prova può essere, correttamente valutato, un elemento utile per poter intraprendere un giudizio innanzi all’ A.G.”

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto