• Miraglia
  • Romano
  • Quarta
  • Crepet
  • Dalia
  • Leone
  • Quaglia
  • Barnaba
  • Santaniello
  • Rossetto
  • Falco
  • Bonetti
  • Rinaldi
  • Cacciatore
  • Romano
  • de Durante
  • Catizone
  • Antonucci
  • Casciello
  • Bruzzone
  • Mazzone
  • Baietti
  • Alemanno
  • Carfagna
  • Boschetti
  • Buzzatti
  • Califano
  • Algeri
  • De Luca
  • Gelisio
  • Chelini
  • Tassone
  • Ferrante
  • Ward
  • Meoli
  • Napolitani
  • Paleari
  • Pasquino
  • Cocchi
  • Coniglio
  • Grassotti
  • Bonanni
  • Andreotti
  • Liguori
  • De Leo
  • Gnudi
  • di Geso
  • Valorzi
  • Scorza

Come prepararsi al test architettura 2019: cosa studiare per la prova

Daniela Saraco 20 Agosto 2019
D. S.
29/07/2024

Consigli per come  prepararsi al test d’ingresso di architettura 2019: quali sono le materie da studiare e le prove da affrontare, domande anni precedenti del test d'accesso.



Ultimata la fase di iscrizione alle prove di ammissione per le facoltà a numero chiuso o programmato, non resta che prepararsi per superare i test ed immatricolarsi alla facoltà prescelta.

Tra i vari test d’ingresso , c’è quello per diventare studente  del  Corso di Laurea Magistrale in  Architettura che  si tiene il cinque Settembre, in contemporanea in tutta Italia poiché la prova è nazionale ed è  gestita direttamente dal Ministero dell’Istruzione. La prova dura cento minuti durante i quali gli studenti devono rispondere a sessanta  domande di storia, cultura generale, matematica e fisica, logica e disegno.

Per non farsi cogliere impreparati, l’ideale è esercitarsi con le simulazioni sulla base delle prove degli anni precedenti.

Nel bando del Miur si trovano tutte le informazioni rispetto agli argomenti della prova e  al funzionamento della graduatoria. Quest’anno al test di Architettura 2019 si sono iscritti più di ottomila studenti  che concorrono per 6.802 posti disponibili.

Come prepararsi al test architettura 2019 per superare la prova e domande anni passati

Lo svolgimento della prova è organizzato  dal Miur che pubblica un bando sui test per le facoltà con accesso programmato a livello nazionale. Il  test, infatti, è unico per tutti gli  atenei pubblici italiani ed è il Ministero dell’Istruzione a stabilirne data, modalità d’iscrizione al test, struttura della prova, domande e materie, punteggi, funzionamento di graduatorie e  posti disponibili.

Proprio per questo è necessario consultare il bando per capire innanzitutto gli argomenti su cui prepararsi al test architettura 2019. La strada migliore per superare le prove  è  esercitarsi su simulazioni e prove degli anni precedenti per familiarizzare con la prova ufficiale di settembre.

Sul web sono disponibili numerosi siti per allenarsi, così come esistono in commercio molti libri dedicati alla prova d’ingresso in Architettura. Nulla vieta, le future matricole di iscriversi a corsi mirati  per la preparazione ai test.

Come funziona la prova di ammissione: quali sono le domane del test

Per prepararsi al test architettura 2019 al meglio al fine ovviamente di superarla, è necessario conoscere la struttura della prova d’accesso. La prova è composta da 60 quesiti a risposta multipla, raggruppati in:

  • 12 quesiti di cultura generale
  • 10 quesiti di ragionamento logico
  • 16 quesiti di storia
  • 10 quesiti di disegno tecnico e rappresentazione
  • 12 quesiti di fisica e matematica

Ad ogni risposta esatta la commissione assegna 1,5 punti; per ogni risposta sbagliata vengono sottratti 0,4 punti; per le risposte non date, invece, non è prevista penalità.

I quesiti di cultura generale vertono su argomenti contemporanei, come l’organizzazione della vita politica ed economica nonché le diverse forme di Stato e di governo. Per quanto riguarda invece il ragionamento logico, le  domande servono a valutare le  capacità  di completare un ragionamento in maniera logica, partendo da premesse date e arrivando alle relative conclusioni.

Le domande di storia si basano sul  periodo  che va dall’età antica, alto e basso medioevo, età moderna fino all’età contemporanea. Invece la prova di disegno e rappresentazione ha lo scopo di valutare  la capacità  di analizzare disegni, grafici, rappresentazioni ,prospetti e assonometrie. Per la matematica e fisica bisogna concentrarsi su numerici e calcolo aritmetico, nozioni  sui principi della meccanica, nozioni  sui principi della termodinamica

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto