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Concorso bibliotecario 2019: dove, quando e posti disponibili

Daniela Saraco 1 Luglio 2019
D. S.
01/08/2024

Nuovo concorso da bibliotecario 2019: nuove assunzioni biblioteche Italiane  per sostituire i dipendenti della quota 100 che andranno in pensione o per integrare organico presente Cerchiamo innanzitutto di capire come diventare bibliotecario e di cosa si occupa, in pratica, questa figura professionale? Sviluppano, organizzano e gestiscono le biblioteche  fornendo all’ utenza finale i servizi di consultazione e ricerca, nonché supporto tecnico per la manutenzione e l'alfabetizzazione informatica.



Quindi, limitarsi a dire che quello che fa un bibliotecario  è semplicemente catalogare i libri, può essere riduttivo, soprattutto se non si ha la giusta consapevolezza di quelle che sono le diverse attività svolte da chi lavora in una biblioteca.

In Italia sono stati indetti concorsi pubblici per occupare tale figura professionale nelle biblioteche anche come archivisti.

Lavorare in biblioteca prevede un  percorso di studi da intraprendere e le opportunità lavorative sono sia  nel settore pubblico che privato. Scopriamo insieme i concorsi  pubblici attivi nel 2019.

Le città che hanno aperto i bandi di concorso bibliotecario, con modalità più o meno simili, sono:

  • Monza
  • Milano
  • Torino
  • Varese
  • Firenze

L’ unico bando ancora attivo è quello del Comune di Monza.

I requisiti generali per l’accesso ai concorsi pubblici sono :

  • maggiore età o limite massimo d’età pensionabile;
  • cittadinanza italiana, di uno Stato dell’Unione Europea o altri requisiti equivalenti previsti dalla legge;
  • patente di guida cat. B;
  • idoneità fisica all ’impiego;
  • non aver riportato condanne penali;
  • bisogna non essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo;
  • non essere stati destituiti, dispensati o licenziati dall’ impiego presso una pubblica amministrazione;
  • essere in posizione regolare nei confronti degli obblighi di leva (per i candidati maschi nati entro il 31.12.1985). Ogni bando ha poi requisiti specifici.

Concorso bibliotecario 2019: dove sono previste le nuove assunzioni e quando

Sono cinque le città che hanno indetto i bandi di Concorso per Bibliotecario in questi mesi. Per partecipare al bando del Comune di Monza la data ultima di presentazione domanda è il 15 Luglio.

Il Concorso è riservato ai giovani per l’assunzione di 2 Specialisti bibliotecari a tempo pieno per 24mesi.

I partecipanti, oltre ai requisiti generali, devono essere in possesso di:

  • età non inferiore ai 18 e non superiore ai 32;
  • idoneità fisica all’impiego.

Per partecipare è necessaria la trasmissione dell’apposito modulo di domanda mediante il sito internet. La procedura di selezione prevede le seguenti prove:

  • preselettiva, con quiz su cultura generale, logica o materie d’esame;
  • prima prova scritta, un elaborato sulle materie indiate nel bando;
  • seconda prova scritta, stesura di un atto o provvedimento amministrativo;
  • prova orale, un colloquio per verificare la conoscenza delle materie d’esame, della lingua inglese e delle principali applicazioni informatiche.

Come diventare bibliotecario: cosa studiate e come prepararsi

Oltre alle lauree triennali e magistrali in Archivistica e Biblioteconomia appositamente create per tutti coloro che desiderano lavorare in una biblioteca, per prepararsi al concorso è bene sempre esercitarsi. Esistono diversi manuali in commercio. Solitamente i quiz proposti sono di cultura generale. Laddove è previsto, come a Monza, ci sono  prove scritte da superare  su discipline specifiche.  La prima cosa da fare è dunque informarsi bene riguardo al bando a cui si è interessati.
In linea di massima gli argomenti trattati sono :

  •  norme sul diritto d’autore
  • storia e organizzazione delle biblioteche
  • le normative inerenti la privacy e la sicurezza

La conoscenza è il cuore pulsante della biblioteca, quindi chi lavora tra gli scaffali deve possedere la grande capacità della curiosità, quella che spinge il mondo a leggere ed interrogarsi e a non sostituire la carta agli e-book.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto