Nel 2019 e una spiegazione delle nuove regole sui vaccini non obbligatori sotto i 6 anni.
La lista delle vaccinazioni obbligatorie in Italia cambia quest’anno a causa delle ulteriori modifiche al “decreto vaccini”. Il numero delle vaccinazioni obbligatorie e gratuite sale da 4 a 10 e diventa il requisito indispensabile per l’iscrizione a scuola dei bambini da 0 a 6 anni nel 2019. Pertanto, gli istituti scolastici aprono le porte ai piccoli vaccinati, ammettendoli all’asilo nido e alla scuola dell’infanzia. La Legge Lorenzin è stata pensata per introdurre i provvedimenti necessari a contrastare il progressivo calo del ricorso ai vaccini. In altre parole, è la soluzione a una copertura media nazionale inferiore alla soglia minima raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che è pari al 95%.
Insomma, serve a garantire una minore esposizione alle malattie, una maggiore prevenzione e un tasso più basso di mortalità per la popolazione.
Certamente il “decreto vaccini” è stato approvato per un duplice scopo. In primo luogo, per raggiungere l’immunità di gregge, cioè la quota di vaccinazioni sufficienti a fermare la diffusione di una malattia. E in secondo luogo, per tutelare i soggetti che sono più vulnerabili, cioè quelli più deboli o quelli non vaccinabili.
Quindi questo regolamento ha segnato una tappa fondamentale rispetto al passato. Oltretutto ha cambiato il numero delle vaccinazioni obbligatorie in Italia per l’ammissione dei bambini al nuovo anno di corsi scolastici.
Obbligo vaccinazioni a scuola: nuove regole e vaccini non obbligatori per i bambini sotto 6 anni
La configurazione attuale della Legge Lorenzin prevede delle novità importanti. Anzitutto, il numero delle vaccinazioni obbligatorie e gratuite sale da 4 a 10 e diventa il requisito indispensabile per l’iscrizione a scuola dei bambini da 0 a 6 anni nel 2019. Pertanto, gli istituti scolastici aprono le porte ai piccoli vaccinati, ammettendoli all’asilo nido e alla scuola dell’infanzia. Inoltre, i vaccini non obbligatori e gratuiti passano da 0 a 4. Infine, sono state predisposte delle sanzioni pecuniarie per le violazioni dell’obbligo vaccinale.
Lasciamo il primo punto a dopo per un esame più approfondito e analizziamo i due rimanenti. Le vaccinazioni fortemente raccomandate, cioè i vaccini non obbligatori e gratuiti, sono 4:
- antimeningococcica B;
- antimeningococcica C;
- antipneumococcica;
- antirotavirus.
Ricordiamo che le vaccinazioni fortemente raccomandate sono offerte dalle Regioni e dalle Province autonome in base al calendario vaccinale del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV).
Occorre consultare questo documento per conoscere quali sono i vaccini non obbligatori e gratuiti per i bambini sotto i 6 anni. Secondo questa divisione:
- ai nati dal 2012 al 2016 – sono offerte gratuitamente le vaccinazioni antimeningococcica C e antipneumococcica;
- ai nati dal 2017 – sono offerte gratuitamente le vaccinazioni antimeningococcica B, antimeningococcica C, antipneumococcica e antirotavirus.
Passiamo alle ammende sulla mancata somministrazione dei vaccini ai bambini. I genitori che non provvedono a effettuare le 10 vaccinazioni obbligatorie pagano una sanzione pecuniaria da 100 euro a 500 euro in proporzione alla quantità di vaccini omessi.
Come funzionano le vaccinazioni a scuola e quali sono obbligatorie
Ribadiamo che il “decreto vaccini” sancisce che le vaccinazioni obbligatorie sono il requisito indispensabile per l’iscrizione a scuola dei bambini da 0 a 6 anni nel 2019. Per farla bisogna presentare idonea documentazione che comprova:
- somministrazione dei vaccini;
- omissione o il differimento della somministrazione dei vaccini;
- esonero per intervenuta immunizzazione per malattia naturale;
- copia della prenotazione dell’appuntamento presso l’ASL.
Oltretutto i genitori possono autocertificare l’avvenuta vaccinazione. Basta scaricare il modulo online e portare a scuola la copia del libretto vaccini entro i termini fissati dalla Legge Lorenzin e spostati dal decreto Milleproroghe al 10 marzo 2019.
Ma dal prossimo anno scolastico questi oneri diminuiranno. Infatti, nasceranno delle nuove regole che semplificheranno il dialogo tra le ASL e la scuola, aiutando a verificare se i bambini hanno effettuato le vaccinazioni.
Gli alunni non possono essere ammessi alle lezioni se i genitori non presentano l’idonea documentazione che comprova la somministrazione dei vaccini, l’omissione o il differimento dei vaccini. Lo stesso vale se i genitori non presentano l’idonea documentazione che comprova l’esonero per intervenuta immunizzazione per malattia naturale.
In questo caso, entro 10 giorni il dirigente scolastico segnala la trasgressione all’ASL, che convoca i genitori per un colloquio informativo per programmare i modi e i tempi delle vaccinazioni obbligatorie.
Se i genitori non vanno all’appuntamento e non provvedono a somministrare i 10 vaccini obbligatori, l’ASL contesta l’inosservanza dell’obbligo vaccinale. A questo punto i genitori pagano una sanzione pecuniaria da 100 euro a 500 euro in proporzione alla quantità delle vaccinazioni omesse.
Quali sono i vaccini obbligatori in Italia per quest’anno
Per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni sono obbligatorie e gratuite in base al calendario vaccinale del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV):
- in via permanente – la vaccinazione antidifterica, la vaccinazione antitetanica, la vaccinazione antipoliomielitica, la vaccinazione antiepatite B, la vaccinazione antipertosse, la vaccinazione antihaemophilus influenzae tipo b;
- fino a successiva valutazione – la vaccinazione antimorbillo, la vaccinazione antirosolia, la vaccinazione antiparotite, la vaccinazione antivaricella.
I 10 vaccini obbligatori non richiedono 10 punture diverse. 6 possono essere effettuati con una vaccinazione esavalente (antidifterica, antitetanica, antipoliomielitica, antiepatite B, antipertosse, antihaemophilus influenzae tipo b). 4 possono essere effettuati con una vaccinazione quadrivalente (antimorbillo, antirosolia, antiparotite, antivaricella).
Esaminiamo i vari casi nello specifico:
- dal 2001 al 2004 devono ricevere – antidifterica, antitetanica, antipoliomielitica, antiepatite B, antipertosse, antihaemophilus influenzae tipo b, antimorbillo, antirosolia, antiparotite;
- i nati dal 2005 al 2001 devono ricevere – antidifterica, antitetanica, antipoliomielitica, antiepatite B, antipertosse, antihaemophilus influenzae tipo b, antimorbillo, antirosolia, antiparotite;
- dal 2012 al 2016 devono ricevere – antidifterica, antitetanica, antipoliomielitica, antiepatite B, antipertosse, antihaemophilus influenzae tipo b, antimorbillo, antirosolia, antiparotite;
- i nati dal 2017 devono ricevere – antidifterica, antitetanica, antipoliomielitica, antiepatite B, antipertosse, antihaemophilus influenzae tipo b, antimorbillo, antirosolia, antiparotite, antivaricella.
Per tutti i dettagli aggiuntivi sui vaccini obbligatori e non obbligatori per i bambini sotto i 6 anni i genitori possono consultare la Legge Lorenzin e il calendario vaccinale del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV)
I vaccini obbligatori nella storia: quali sono e quali cambiano
Dal 1967 al 1999, con il DPR 22 dicembre 1967 n. 1518 e con il DPR 26 gennaio 1999 n. 355, erano state stabilite 4 vaccinazioni obbligatorie:
- antidifterica;
- antitetanica;
- antipoliomielitica;
- antiepatite B.
L’Italia raggiunse una copertura media nazionale ottima perché i casi di trasgressione sarebbero stati puniti con delle ammende e con la mancata iscrizione a scuola dei bambini. Per queste ragioni il ricorso ai vaccini è stato sospeso.
Però successivamente riemersero delle patologie pericolose e sorse il fenomeno dell’esitazione vaccinale (vaccine hesitancy). Ciò ha costretto il Governo e il Ministero della Salute a correre ai ripari.
A partire dal 2017, con la legge 31 luglio 2017 n. 119, sono state fissate 12 vaccinazioni obbligatorie:
- antidifterica;
- antitetanica;
- antipoliomielitica;
- antiepatite B;
- antimeningococcica B;
- antimeningococcica C;
- antipertosse;
- antihaemophilus influenzae tipo b;
- antimorbillo;
- antirosolia;
- antiparotite;
- antivaricella.
Nello stesso anno, con l’emendamento della relatrice Patrizia Manassero che ha introdotto delle ulteriori modifiche al “decreto vaccini”, le vaccinazioni obbligatorie passarono da 12 a 10. Così arriviamo ai nostri giorni.