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Storia della Festa delle Donne 8 marzo 1946: origini e significato

Redazione Controcampus 1 Marzo 2017
R. C.
05/08/2024

Breve storia della Festa delle Donne, ecco perchè si festeggia il giorno 8 marzo 1946: origini e significato della ricorrenza.



La Giornata Internazionale della Donna si festeggia l’8 marzo per rivendicare i diritti e le conquiste operate dalle donne nel corso della storia.

Si tratta di un evento dal forte clamore mediatico, che viene festeggiato ogni anno nel mondo da numerosi Paesi. Sull’origine della Festa delle Donne ci sono numerose leggende e racconti non sempre veritieri. Per comprendere perchè si festeggia l’8 marzo non bisogna fare riferimento ad un evento specifico. Ma bensì ad un periodo di lotte e battaglie portate avanti per ottenere l’estensione del riconoscimento di diritti essenziali anche per le lavoratrici.

Volendo ripercorrere la storia delle Festa delle Donne dell’8 marzo, molti associano la sua origine ad una rogo in cui persero la vita numerose operaie.

Secondo la leggenda, la tragedia sarebbe avvenuta l’8 marzo del 1908. In occasione dell’incendio dell’industria tessile Cotton di New York. In realtà questo evento non è mai accaduto. E viene spesso confuso con un altro incendio, avvenuto sempre a New York, ma nel 1911. In quell’occasione persero la vita 146 persone, tra cui molte donne.

Si è voluto far coincidere l’origine della festa dell’8 marzo con questi eventi per sottolineare la precarietà della condizione lavorativa femminile. Ma la storia della Festa della Donna ha un significato fortemente politico. E per garantirne una più ampia diffusione si è scelto di giustificarne la nascita con eventi simbolici non troppo legati a motivazioni politiche di un preciso momento storico.

Storia della festa delle Donne: perchè si festeggia l’8 marzo, origine della ricorrenza

Purtroppo ancora oggi è necessario celebrare la figura femminile, per portare l’attenzione mediatica sui soprusi e sulle discriminazioni che molte donne ancora sono costrette a subire nel mondo. La Giornata Internazionale della Donna nasce da eventi storici precisi, che si sono tenuti agli inizi del Novecento. Anche se sull’origine festa delle donne c’è ancora molta confusione.

A Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907 si tenne il VII Congresso della II Internazionale socialista. In quell’occasione si discusse della questione femminile e del voto alle donne. I partiti socialisti hanno lottato aspramente per introdurre il suffragio universale.

Il 26 e 27 agosto 1907 si è svolta invece la Conferenza internazionale delle donne socialiste, durante la quale è stato istituito l’Ufficio di informazione delle donne socialiste.

I socialisti, però, non volevano stringere alleanze con le femministe borghesi. E molte donne socialiste non videro di buon occhio questa scelta politica. Nel febbraio 1908 la socialista Corinne Brown rilasciò una dichiarazione alla rivista The Socialist Woman. Secondo la Brown il Congresso non aveva “alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione“.

La storia della festa delle Donne si fa risalire ad un momento politico preciso: il 3 maggio 1908. Infatti in quella data Corinne Brown ha presieduto la conferenza del Partito socialista a Chicago. Fu allora che si tenne il primo “Woman’s Day, durante il quale si è discusso dello sfruttamento del lavoro delle operaie. Ma anche delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto. A partire dal 1909 il Partito socialista americano ha deciso di dedicare l’ultima domenica di febbraio all’organizzazione di manifestazioni e scioperi per il suffragio universale e per ottenere un aumento del salario.

Giornata Internazionale della donna: breve storia della Festa delle Donne

Le origini di questa ricorrenza sono quindi molto complesse ed hanno una forte matrice politica. Alla scelta della data si è arrivati dopo diversi eventi storici significativi. Una prima proposta si fa risalire al 1910. In quell’anno si tenne l’VIII Congresso dell’Internazionale socialista dove si discusse dell’istituzioni di una giornata dedicata alle donne.

Il 25 marzo del 1911, nella fabbrica Triangle di New York persero la vita 146 operai a causa di un incendio. La maggior parte delle vittime erano donne immigrate. Da questo evento, realmente accaduto, è nata la leggenda della fabbrica Cotton che ha provato a giustificare la nascita e storia della Festa delle Donne.

Dopo il terribile rogo, le manifestazioni delle donne si moltiplicarono. Ed anche in Europa si tennero scioperi e si iniziò a dedicare giornate simboliche alle donne lavoratrici.

Poi l’8 marzo del 1917 le donne di San Pietroburgo scesero in piazza per chiedere la fine della guerra. Nacque così la «rivoluzione russa di febbraio», che ispirò le delegate della Seconda conferenza Internazionale delle donne comuniste a Mosca.

Origine e Storia Festa della Donna

Origine Festa della Donna

Quest’ultime scelsero proprio l’8 marzo come data in cui istituire la Giornata Internazionale dell’Operaia.

La storia della Festa delle Donne in Italia inizia nel 1922. Anche qui le origini dell’8 marzo sono riconducibili ad eventi e manifestazioni politiche per la rivendicazione di diritti essenziali.

Nel 1946 l’Unione Donne in Italia celebrò la Giornata della Donna nelle zone dell’Italia già liberate dal fascismo.

L’anno successivo in tutto il Paese venne scelto come simbolo della ricorrenza la mimosa.

© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto