Curriculum Vitae Personalizzato: come deve essere fatto un buon CV
Redazione Controcampus 9 Aprile 2015
R. C.
27/08/2024
Ecco come scrivere un curriculum vitae personalizzato: consigli e indicazioni di Mariangela Tripaldi, psicologa e coach per il lavoro.
Colloquio di lavoro
Idee per un cv “a prova di cestino”: come si scrive un curriculum vitae personalizzato, quando conviene e perchè.
Fare un curriculum vitae personalizzato sta diventando il nuovo “comandamento” per i job seekers nostrani. La tesi degli addetti alle risorse umane, head hunters, è: personalizzare il curriculum è molto meglio rispetto al classico CV standard.
Il buon selezionatore legge un cv sotto tutti i punti di vista, ivi inclusi grafica, layout, scelta dei font, impaginazione, scaletta e priorità dl’esposizione ecc. Scrivere un curriculum vitae comporta delle scelte.
Il curriculum europeo, a meno che non sia espressamente richiesto, non si rivela la scelta più indicata. Ma per un “mito” che si sgretola, tanti sono gli spiragli che si aprono. Quando personalizzare aumenta il nostro indice di appetibilità!
Da un lato, il format del curriculum europeo continua a portare in dote quell’aura di sicurezza, di format-garanzia per una compilazione completa, provvista di tutte le info del caso. Dall’altro, il curriculum vitae personalizzato e la possibilità per il candidato di stabilire in maniera personale e ragionata quanto spazio assegnare ai diversi momenti della propria esperienza formativa/professionale, su quali mettere l’accento e come collocarle, modellando ogni informazione secondo una “regia individuale”, ma sempre rispettosa dei desiderata di chi offre lavoro.
La scelta, chiaramente, resta personalissima. Per quanto, ad onor del vero, non si possa prescindere dal dato concreto. Durante lo screening dei curricula, ricordiamo, si confrontano i requisiti di ogni candidato con quelli attribuiti al profilo ideale ricercato. In questa fase il contatto tra datore e candidato avviene esclusivamente attraverso il curriculum che deve quindi costituire la presentazione più efficace possibile di sé. Questo per emergere da quella massa di “competitors” che spesso condivide con noi esperienze professionali e percorsi formativi in gran parte identici.
Ecco quindi che, nel misurare la congruenza tra le caratteristiche del candidato e quelle ricercate dall’azienda, ogni informazione che sappia contestualizzare il “cosa” e il “come” sappiamo fare, di descriverli ad un livello più personale e pratico, può, nelle preferenze dell’ipotetico datore o azienda, far scendere il nostro piatto della bilancia più giù di quello di qualcun altro. Può, in altre parole, fare la differenza.
Curriculum Vitae Personalizzato e CV standard: come si scrive e dove scaricare il PDF
Al bando, quindi, il curriculum vitae europeo, non sempre apprezzato da chi assume. Troppo asettico, omologante e freddo. Un iper-oggettivismo, quello dei curricula europei, che spesso anzi indispone chi seleziona (travolto oggi da curricula così perfettamente identici da rendere apparentemente impossibile qualsiasi cernita), il cui uso, raccomandano gli esperti, andrebbe addirittura evitato laddove non esplicitamente richiesto.
Come si procede ai colloqui quando in tanti sembrerebbero avere le carte in regola per essere convocati?
Viene da sé, allora, che in un mercato in cui la competizione si fa sempre più forte diventa necessità e regola di sopravvivenza.
A chi assume, oggi, non interessa soltanto chi siamo e cosa sappiamo fare, ma anche che tipo di persona siamo. Sono le cosiddette competenze trasversali. Sappiamo fare squadra? Quando suona la campanella scappiamo o ci tratteniamo a finire il lavoro? E prima ancora. Ci piace davvero questo lavoro o è solo un modo per pagare le bollette?
Tutti interrogativi cui solo un curriculum vitae personalizzato saprebbe rispondere con la dovuta esaustività. Un curriculum vitae personalizzato insomma, che parli di noi, che esprima e racconti della persona e della sua personalità in maniera più dinamica, creativa e mirata, il tutto, com’è ovvio, senza derogare a quelle esigenze di pertinenza, chiarezza e logicità che compongono la spina dorsale di un cv ragionevolmente convincente e, quindi, potenzialmente vincente.
Si tratta, in altre parole, di quella necessità-opportunità oggi ineludibile di riscoprire quelle informazioni che, per anni, sono apparse ai più come il solito “melius abundare quam deficere”. Scrivere un curriculum vitae personalizzato non è come fare il brodo: bisogna selezionare con cura gli “ingredienti” perché il nostro cv non si risolva in un insipido polpettone di informazioni fini a se stesse, pronto, quindi, per essere cestinato tra le smorfie di disappunto del malcapitato selezionatore.
Curriculum Vitae Personalizzato per la Psicologa Mariangela Tripaldi
Mariangela Tripaldi
Un curriculum vitae personalizzato, insomma, rappresenta oggi uno strumento di “self marketing” ad altissimo potenziale. A darci le giuste indicazioni è la Dott.ssa Mariangela Tripaldi, Psicologa del Lavoro con esperienza nella selezione, formazione e sviluppo. Ecco cosa gli abbiamo chiesto.
Come si scrive un curriculum vitae personalizzato a differenza di un Cv standard?
Come cucirne uno il più possibile aderente all’offerta prescelta?
Quali caratteristiche formali e non possono decidere il successo di una candidatura?
A chi mando il mio curriculum vitae personalizzato? I social network possono essere un valido alleato? Proviamo a vederci chiaro.
Quali sono, in base alla Sua esperienza, le caratteristiche più apprezzabili in un curriculum?
Quando un curriculum ha veramente tutte le carte in regola per fare colpo? Lei, in particolare, è una convinta sostenitrice del “format personale”.
Ci sono delle indicazioni tecniche, strategiche ecc che posso fare la differenza? Come si scrive un curriculum vitae personalizzato?
“Per scrivere un Cv veramente efficace è necessario per prima cosa avere ben chiaro la posizione e il tipo di azienda o settore per cui si intende candidarsi. Non dobbiamo scrivere tutta la nostra vita, nei minimi dettagli, pensando che comunque anche quella piccola esperienza lì possa servire e che sarà poi il selezionatore a decidere cosa è importante oppure no! Siamo noi a dover scegliere strategicamente quali informazioni inserire (o meno) ed in che modo presentarle.Il CV deve essere una presentazione essenziale e mirata delle esperienze significative, dei risultati raggiunti, dei propri punti di forza. Chi lo legge deve riuscire a comprendere quale sia la nostra professionalità già da una prima occhiata. Deve poi essere invogliato ad approfondire leggendo più dettagliatamente il testo”.
Caratteristiche fondamentali del curriculum vitae personalizzato
1) Chiarezza e sintesi. Il CV deve essere ordinato, lineare e scritto in forma breve e schematica. Evitando sia di comporre un anonimo elenco di anni, ruoli e aziende, sia da adottare una forma troppo lunga e discorsiva che diventa poco leggibile. La lunghezza ideale è di 2 pagine.
2) Originalità e personalità. dobbiamo evitare di presentare il nostro profilo in modo scialbo e piatto. Valorizzando invece le nostre esperienze, i progetti seguiti ed i risultati raggiunti.
In tutti i CV devono essere presenti le seguenti sezioni:
Dati anagrafici con recapito telefonico e mail;
Esperienze professionali;
Istruzione;
Formazione;
Conoscenze linguistiche;
Conoscenze informatiche;
Autorizzazione all’uso dei dati personali (con riferimento al Dlgs. 196/03).”
In un curriculum vitae personalizzato, è importante la fase pre-compilazione?
“Non soltanto è importante, è fondamentale! Se non abbiamo noi le idee chiare su chi siamo, cosa vogliamo e qual è il valore che possiamo offrire, come pensiamo di poterlo trasmettere non solo nel CV ma in tutte le occasioni che abbiamo di “comunicare” noi stessi?”
Un curriculum vitae ben congegnato è uno strumento utile ed efficace nella ricerca di un lavoro. Quali sono gli errori in curriculum da evitare?
“L’errore che viene commesso più frequentemente è quello di mandare un CV generico, per ogni tipo di posizione, azienda e annuncio, anziché dare un taglio preciso al nostro profilo.
“Se il selezionatore non trova rapidamente un aggancio tra il nostro CV e quello che sta cercando, lo scarta immediatamente”!
“Oltre questo, sono certamente deleteri sia CV troppo prolissi (con lunghezza superiore alle 2 pagine e soprattutto troppo pieni di testo). O troppo appariscenti (essere originali non significa essere poco professionali). Inutile direi che fare errori di ortografia, essere disordinati anche graficamente sono dei pessimi biglietti da visita!”
Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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