Terminati pochi giorni fa i test per le facoltà di Professioni Sanitarie, come Medicina e Chirurgia, tra ansie, paure, angosce e problemi e ovviamente polemiche.
Professioni Sanitarie
Terminati i test professioni sanitarie sono usciti i risultati dei quiz per le facoltà a numero chiuso. Numeri davvero inquietanti che da subito hanno aperto le strade dei ricorsi e delle alternative quali quella di studiare medicina all’estero.
Entrare nelle facoltà di professioni sanitarie è per molti, dunque, un sogno da realizzare ad ogni costo. Inseguire la vocazione di una vita o semplicemente il mestiere di famiglia, non importa il motivo, ciò che conta è accaparrarsi un posto al sole. C’è chi è disposto a tutto pur di vedersi dottore, compreso spendere cifre da capogiro, imparare una nuova lingua e trasferirsi all’estero.
Così in internet e fuori dai cancelli universitari, prima, durante e dopo i test di professioni sanitarie, va in scena l’ormai abituale marketing degli esclusi. Vuoi studiare? Paga e ti sarà dato. Al centro di tutto il business ci sono quei promoter e quelle aziende specializzate sempre più diffuse nel nostro paese, che, fiutato l’affare, hanno messo su un giro di mediazione assai succulento per instradare gli esclusi dai test di ammissione a professioni sanitarie e in medicina verso nuove frontiere: quelle delle università estere che danno un titolo riconosciuto in Italia in professioni sanitarie.
Professioni Sanitarie all’estero: agenzie e promoter paventano la via europea
Medici al pc
Le università oltre frontiera si riempiono così di aspiranti dottori nelle facoltà di professioni sanitarie per un giro d’affari che frutta centinaia di migliaia di euro ogni studente e, alla fine, fornisce un titolo di studio liberamente spendibile in Italia, in barba al numero chiuso e al rischio di surplus di professionisti. Ed è appunto qui che scatta l’escamotage: il rientro in patria da studente di una delle facoltà di professioni sanitarie, come medicina e chirurgia. Il candidato si immatricola e, superato il primo anno all’estero, chiede il trasferimento in una università italiana, partecipando alla riserva di posti per gli stranieri. E il test di professioni sanitarie? Sorvolato. Se tutto fila liscio si viene iscritti direttamente al secondo anno, con il riconoscimento degli esami sostenuti all’estero. Et voilà, il gioco è fatto.
Il numero chiuso a professioni sanitarie mette in crisi gli studenti che sognano le professioni sanitarie, ma fa fare affari d’oro ad agenzie e promoter che paventano loro la via europea. Una via del tutto legale, che prevede corsi di laurea in professioni sanitarie regolari ma i cui costi esorbitanti dimostrano nella maggior parte dei casi che qualcuno sta speculando sul loro sogno di vestire il camice bianco.
Ed ecco servita su un piatto d’argento la cura, la medicina per tutti i dolori dei futuri medici: paga e tutte le porte si schiuderanno.
Studierai all’estero, in prestigiosissimi campus sprofondati nel verde, traboccanti di strutture e laboratori di altissimo livello e professori preparatissimi e disponibili.
“Per essere esclusi, con la nostra preparazione, bisognerebbe essere fenomeni al contrario”, la proposta “indecente” che le agenzie spingono sotto il naso di tanti ragazzi che, magari neanche per la prima volta, abbandonano sconfitti le aule universitarie, delusi dalle proprie performance o dal test di professioni sanitarie, così infido ed insuperabile. Rassicurazioni anche sulla validità di titoli ed esami. Dopo il primo anno è possibile tentare il rientro in Patria. Basta intentare ricorso al Tar per il quale ci sono tra l’80 e il 90% di possibilità di vincere, e ritornare a frequentare università italiane. Questa l’offerta che alcune università straniere, società private e Centri di preparazione universitaria, in primis il famoso Cepu, stanno sventolando sotto il naso degli aspiranti camici bianchi. Ma quanto costa la strada “parallela”? Vale a dire entrare a professioni sanitarie senza fare il test o, ipotesi più probabile, sostenendo colloqui e prove più semplici rispetto alla selezione nostrana. Le cifre da sborsare sono certo delle più abbordabili, ma per chi dispone di liquidità sufficienti il problema non si pone. Per tutti gli altri le possibilità sono due: aggravi e sacrifici economici dolorosissimi oppure la rinuncia definitiva al sogno di professioni sanitarie.
Ormai gli esclusi alle facoltà di professioni sanitarie non nascondono più la forte tentazione di rivolgersi all’estero per coronare il sogno di diventare medico. In rete quasi non si contano più gli annunci di agenzie che promettono orientamento alla scelta dell’Università europea preferita, studio della lingua inglese o spagnola, assistenza legale, didattica, burocratica e logistica, preparazione ai test d’ingresso fuori confine, tutor in loco e accesso senza i fastidiosi sbarramenti iniziali o con prove decisamente più abbordabili.
Agenzie per le iscrizioni a professioni sanitarie all’estero
Hanno portato i loro “camion pubblicità” davanti alle facoltà italiane di professioni sanitarie parcheggiati di fronte alle università, inseguendo i ragazzi fin quasi dentro le aule e distribuendo volantini per quasi 67 mila studenti: se non passate il test d’ accesso, iscrivetevi da noi. Vi portiamo un anno all’ estero e nel 2013 rientrate direttamente al secondo anno di Medicina, bypassando l’ insuperabile prova. Infaticabili i prometer, che mettono a disposizione dell’interessato la loro consulenza per accedere a corsi di laurea in medicina, a detta loro, assolutamente equivalenti a quelli italiani, senza numero programmato e conseguente test d’ammissione, offrendo a tutti finanziamenti rateizzabili.
Si promettono anche servizi per trovare alloggio nel paese prescelto e, al rientro in Italia, persino supporto per le pratiche di riconoscimento del titolo e di convalida degli esami sostenuti. Promesse chiare, più elusive invece le informazioni riguardanti i costi delle offerte riportate. Proviamo ad ipotizzare, allora, un tariffario di massima.
I costi per le professioni sanitarie all’estero variano di caso in caso, e di paese in paese, giacché si apprende dai siti di queste agenzie: essi dipendono anche dalla preparazione del singolo studente e dall’università scelta.
Provare a indossare il camice bianco in Spagna (Alfonso X o Universidad europea de Madrid) costa 17mila euro all’anno, esclusi i servizi di agenzia. Per il primo anno l’assistenza fornita per la preparazione ai test costa 19.800 euro (preparazione al colloquio, preparazione linguistica, procedure amministrative, preparazione agli esami), più altri gli 8mila euro da corrispondere all’ateneo di destinazione come tassa. Assistenza che scende a 9.800 euro per i successivi 5 anni (preparazione agli esami), ma qui il candidato può decidere di non beneficiare del servizio. Intatta, invece, la tassa universitaria. Per le agenzie, insomma, l’escluso frutto oltre 67mila euro fra tasse e spese per l’assistenza iniziale, che, se protratta per tutto il percorso, può anche raggiungere i 117mila euro circa. Esclusi vitto ed alloggio.
Tariffe decisamente “scontate” per le facoltà di professioni sanitarie in Romania (con l’intramontabile Vasile Goldis di Arad, seguita a ruota dalle Università di Timisoara, Iasi, Bucarest, Cluj e Costanza), dove, offerte alla mano, è possibile frequentare corsi in Medicina, Odontoiatria, Farmacia, Scienze infermieristiche e Fisioterapia al modico prezzo annuale di 3700 euro. A chi intendesse migrare in terra bulgara, le agenzie garantiscono l’entrata in tali facoltà con una quota di circa 6000 € per la documentazione e un corso di lingua intensivo. Non c’è alcuna possibilità di essere respinti.
Giovane Medico all’estero
Oltre agli atenei romeni e spagnoli, figurano nell’elenco di promoters ad agenzie anche università bulgare (Medical University Sofia e Università Carol Davila di Bucarest), ungheresi (Università di Debrecen), ceche (Charles University Praga). La tariffa per studiare professioni sanitarie in questi paesi è di 8-9mila euro all’anno di cui poco più di 3mila di iscrizione, il resto sono divisi fra alloggio, aerei, vitto. Il titolo vale in tutta Europa, come spiegano le società di servizi italiane ad esse collegate che rispondono spesso a telefoni cellulari chiamando i quali si scopre che, in buona sostanza, l’ammissione si può comprare.
L’ultimo pacchetto per la fuga dai quiz di professioni sanitarie riguarda l’Università Nostra Signora del buon consiglio di Tirana. L’ateneo albanese negli ultimi anni ha collezionato un’importante serie di collaborazioni con numerosi enti italiani (dall’università Tor Vergata di Roma a quelle di Firenze e Palermo) vanta perfino un portale internet realizzato con il finanziamento della Regione Lombardia.
Per entrare a Medicina basta superare una selezione totalmente in italiano. Il test di selezione non segue le modalità del concorso, ma mira piuttosto ad accertare se lo studente è in grado di poter affrontare un percorso didattico molto impegnativo e severo, e non dà diritto alla vincita di alcun posto.
Varia l’offerta delle agenzie: Cepu offre il pacchetto a 33.800 euro per il primo anno (di cui 26mila vanno al Centro di preparazione), mentre la Tutor University applica tariffe più morbide che si aggirano intorno ai 22.000 euro a persona (12.000 solo per le spese di intermediazione e formazione).
Pressoché identica, invece, l’offerta relativa al famoso “pacchetto carriera: se si vuole proseguire nel percorso di professioni sanitarie per sei stagioni, il costo sale a 150 mila euro.
Re incontrastato del mercato dei delusi, l’inossidabile Cepu, azienda che ha nel portfolio 6 università estere tra Spagna, Portogallo e Bulgaria. Offre intermediazione, formazione linguistica e culturale e disbrigo delle pratiche non solo per le professioni sanitarie. Costo: 19.800 euro per la consulenza iniziale e 9.800 annuali in caso di prosieguo del corso. Un pacchetto stimato nell’ordine dei 67 mila euro, che diventano 117 mila se durante gli studi si decide di servirsi della consulenza per tutti gli anni previsti. Il tutto senza considerare le spese per vitto e alloggio per un giro d’affari che frutta per ogni studente la bellezza di 120 mila euro.
Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto
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