Il dentista ovvero l’odontoiatra è il professionista sanitario che si occupa della diagnosi e della terapia delle malattie e anomalie congenite e acquisite del cavo orale, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché della prevenzione e della riabilitazione odontoiatriche. L’iter per diventare odontoiatra è, com’è noto, impervio e costellato di dure. A cominciare dal test d’ingresso al corso di laurea a numero chiuso, passando per il tirocinio, fino ad arrivare allo step più temuto, l’esame di abilitazione. Conseguita la laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria è inoltre possibile accedere alle scuole di specializzazione post-laurea (come può essere quella in Chirurgia Odontostomatologica) o approfondire le proprie conoscenze-competenze frequentando Master di primo e secondo livello.
Ottenuta la sospirata abilitazione, per diventare dentista non resta che procedere all’iscrizione all’apposito albo.
Alla luce di quanto sopra, proviamo così a snocciolare qualche consiglio, che, si spera, possa risultare utile per chi vuole diventare odontoiatra.
Come diventare Odontoiatra: esame di abilitazione all’esercizio della professione
- per superare brillantemente le prove per diventare odontoiatra, descrivere opportunamente la radiografia e curate scrupolosamente la fase diagnostica: perfezionate la capacità critica nei confronti del problema lamentato dal paziente; dimostrate, cioè, di saper affrontare il problema in maniera “pratica” e di impostare una procedura terapeutica rapida e personalizzata.
- è consigliabile, per arrivare preparati all’appuntamento per diventare odontoiatra, un’assidua frequenza nei vari reparti clinici e chirurgici durante l’ultimo anno del corso, al fine di migliorare l’approccio clinico nei confronti del paziente;
- diffidate da costosi manuali o testi per diventare odontoiatra che promettono una preparazione a prova di bomba. I testi utilizzati per preparare gli esami sostenuti durante il corso sono più che sufficienti al superamento dello scoglio finale. In compenso libri, periodici, giornali e pubblicazioni scientifiche di settore possono rappresentare un’ottima integrazione per diventare odontoiatra;
- nello svolgimento delle prove per diventare odontoiatra, non dilungatevi nel fornire pedanti informazioni “teoriche” legate ad esempio agli aspetti fisiopatologici o di laboratorio ma concentratevi maggiormente sulle procedure clinico-chirurgiche da applicarsi alle singole problematiche;
- durante la prova pratica per diventare odontoiatra, applicate le vostra conoscenze e capacità di comprensione in maniera da dimostrare un approccio professionale al loro lavoro, e dimostrate competenze adeguate (professionali ed etiche) sia per ideare e sostenere argomentazioni che per risolvere problemi nel proprio campo di studi;
La prova pratica dell’esame di abilitazione di odontoiatria
- sempre durante la prova pratica, dimostrate disinvoltura e padronanza del metodo di ricerca da associare al caso clinico assegnatovi;
- nel redigere la relazione sul caso clinico assegnato, dimostrate capacità di raccogliere e interpretare i dati ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, inclusa la riflessione su temi sociali, scientifici o etici ad essi connessi;
- sempre allo scritto, siate capaci di applicare tutte le vostre conoscenze , capacità di comprensione e abilità nel risolvere problemi a tematiche nuove o non familiari, inserite in contesti più ampi (o interdisciplinari) connessi al proprio settore di studio;
- durante il colloquio di esame per diventare odontoiatra, illustrate in modo chiaro e privo di ambiguità le vostre conclusioni mediche, nonché le conoscenze e la ratio ad esse sottese;
- sempre all’orale, dimostrate di saper elaborare ed applicare idee originali, richiestissime in un contesto di ricerca come quello odontoiatrico. Non solo: siate capaci di analisi critica, valutazione e sintesi di idee nuove e complesse;
- siate propositivi e ricettivi se volete diventare odontoiatra, soprattutto negli anni dei tirocini e delle specializzazioni. Accumulate quanta più esperienza clinica possibile. Il patrimonio raccolto vi renderà più resistenti allo stress e più reattivi durante le prove.
Come diventare Odontoiatra secondo il Prof. Montebugnoli di Unibo
A fornirci ulteriori chiarimenti e consigli utili sull’esame di abilitazione alla professione odontoiatrica, è il Prof. Lucio Montebugnoli. Professore Ordinario di Patologia Speciale Odontostomatologica presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna. Nonché Presidente della Commissione esaminatrice per l’Esame di Abilitazione alla Professione Odontoiatrica.
Prof. Montebugnoli, può illustrarci come si articola l’esame di abilitazione alla professione per diventare odontoiatra? Quali e quante sono le prove da sostenere? E come si sviluppa il giudizio definitivo della Commissione?
“La I prova consiste nell’esaminare il cavo orale di un paziente scelto a caso tra quelli che si presentano nel reparto di prima visita il giorno dell’ esame. L’odontoiatra è invitato a redigere una relazione che prenda in considerazione l’anamnesi. L’esame obiettivo, la diagnosi e le indicazioni terapeutiche relative al problema indicato dal paziente. La II prova consiste in un esame orale che prevede 3 passaggi. Il primo consiste nella discussione del caso clinico assegnato. Il secondo in una domanda inerente alla disciplina medica indicata dall’odontoiatra. Il terzo in una domanda inerente alla disciplina chirurgica scelta dall’odontoiatra. Il giudizio della commissione tiene conto della media delle singole votazioni in 30esimi riportate nelle 3 prove.”
Le difficoltà nello svolgimento delle prove di abilitazione dell’esame di odontoiatra
“Direi la capacità critica nei confronti del problema lamentato dal paziente. Cioè la difficoltà nell’affrontare il problema in maniera “pratica” e di impostare una procedura terapeutica atta a risolvere al meglio la problematica. Ma questo fa parte della fisiologica scarsa esperienza clinica del giovane odontoiatra al termine del corso di studi.”
Come ci si prepara al meglio per diventare odontoiatra? Esistono testi consigliati o altri materiali su cui formarsi/approfondire la propria preparazione?
“Consiglierei una più assidua frequenza nei vari reparti clinici e chirurgici durante l’ultimo anno del corso. Questo al fine di migliorare l’approccio clinico nei confronti del paziente. Per quanto riguarda i testi su cui studiare, direi quelli utilizzati per preparare gli esami sostenuti durante il corso.”
Quali consigli possiamo dare alle centinaia di giovani candidati che si preparano all’esame di abilitazione professionale per diventare? O se vuole, quali raccomandazioni potremmo rivolgere loro? Ci racconta brevemente il suo esame? Come lo ha vissuto e che ricordo ha di quel momento?
“Il consiglio, che ripercorre quanto ho già sottolineato, è quello di impostare l’esame in maniera “pratica”. Tralasciando le informazioni “teoriche” legate ad esempio agli aspetti fisiopatologici o di laboratorio. Concentrandosi maggiormente sulle procedure clinico-chirurgiche da applicarsi alle singole problematiche. Per quanto riguarda la mia esperienza, a quei tempi non esisteva il corso di laurea in odontoiatria. Quindi l’esame di stato rappresentava una abilitazione alla professione medica.”
Diventare Odontoiatra all’estero: ecco come funziona
Per i tanti che non superano l’esame di abilitazione in Italia, il consiglio che solitamente si sente dare in giro per diventare odontoiatra è quello di tentare la pista estera. Paesi come la Romania, l’Albania ecc. Qui l’accesso alla professione pare più agevole rispetto all’Italia. Ma esistono delle controindicazioni. Nessuna certezza sul riconoscimento dei titoli di laurea e degli esami stessi. Costi elevatissimi, ecc. Come si pone rispetto alla “strada estera”? È consigliabile sostenere l’esame all’estero? Quali scenari immagina per l’Odontoiatria italiana e per i futuri odontoiatri di domani?
“Il problema del sempre maggior afflusso verso le Università straniere non riguarda la difficoltà nell’esame di abilitazione. Per altro viene superato nella totalità dei casi, almeno nella nostra Università. Il problema riguarda l’accesso al corso di laurea, cioè al superamento del discusso test di ingresso ad odontoiatria. Test che preclude l’accesso a tantissimi “futuri” odontoiatri che vorrebbero esercitare la professione. E’ un discorso complesso che effettivamente porta ad un “esodo” di giovani verso Università a volte compiacenti. Con aggravi economici per le famiglie e con l’assoluta incertezza sull’esito finale. Cioè sul riconoscimento effettivo del titolo conseguito all’estero. Per quanto riguarda il futuro della odontoiatria in Italia. Purtroppo si assiste ad uno svilimento della professione, legato ad un crisi economica sempre più incipiente che costringe l’odontoiatra ad operare in concorrenza. Con costi e ricavi sempre più contenuti a discapito dell’eccellenza delle prestazioni.”
In collaborazione con Matteo Napoli