• Paleari
  • Napolitani
  • Romano
  • Falco
  • Cocchi
  • Liguori
  • Andreotti
  • Barnaba
  • Scorza
  • di Geso
  • Algeri
  • Pasquino
  • Quarta
  • Valorzi
  • Crepet
  • Grassotti
  • Gelisio
  • Baietti
  • Ward
  • Antonucci
  • Ferrante
  • Califano
  • Leone
  • Alemanno
  • Miraglia
  • Casciello
  • Catizone
  • Gnudi
  • Bonetti
  • De Luca
  • Boschetti
  • Bonanni
  • Dalia
  • De Leo
  • Santaniello
  • Coniglio
  • Cacciatore
  • Quaglia
  • Tassone
  • Meoli
  • de Durante
  • Buzzatti
  • Romano
  • Rinaldi
  • Chelini
  • Carfagna
  • Rossetto
  • Mazzone
  • Bruzzone

Giornalisti Ieri e Oggi. Riforma Ordine Giornalisti, Finanziamenti Editoria e Giornali

Redazione Controcampus 3 Aprile 2013
R. C.
29/07/2024

Riforma Ordine Giornalisti - Come tutti sanno, il 3 agosto 2012, il Governo Tecnico di Mario Monti ha approvato il DPR sulla riforma delle professioni.



 In tale decreto sono contenute diverse disposizioni normative relative al mondo del giornalismo. Disposizioni che, tuttavia, pur non scalfendo in alcun modo la struttura dell’Ordine, risultano foriere di grandi novità. Novità normative che, ad ogni modo, a causa delle dimissioni rassegnate dal Primo Ministro Monti e di una serie di slittamenti burocratici, non sono più state messe in atto.

Se fosse entrata in vigore, la Riforma del giornalismo avrebbe apportato delle modifiche sostanziali alla vecchia disciplina normativa di settore, la legge del ’63.  La riforma del giornalismo progettata ed invocata dai tecnici montiani, in particolare, avrebbe mutato le modalità inerenti al conseguimento del tesserino da pubblicista, inserendo l’obbligo di un esame di stato. Le altre novità inerenti al giornalismo, invece, riguardano gli albi pubblici, la formazione, il praticantato, l’assicurazione obbligatoria e la tutela deontologica.

Le recenti vicende politiche, poi, hanno rallentato e bloccato questo processo di riforma, lasciando del tutto immutata la legge Gonella.  La legge Gonella n. 69 del 1963, istitutiva dell’Ordine, suddivide l’Albo dei giornalisti in due elenchi: l’uno dedicato ai professionisti, l’altro ai pubblicisti.

[adsense]

Desiderosi di comprendere al meglio la questione inerente alla riforma dell’Ordine dei Giornalisti abbiamo deciso d’intervistare il Dott. Ennio Bartolotta, Direttore dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti.

Dott. Bartolotta, potrebbe renderci edotti sull’attuale disciplina di settore relativa al giornalismo?

Dott. Bartolotta

Dott. Bartolotta

“La legge istitutiva dell’Ordine è del 1963 e sino all’anno scorso, con le novità di cui abbiamo detto, è rimasta sostanzialmente immutata nella sua struttura originaria. Il legislatore, in particolare, non ha ritenuto necessario che vi dovesse essere un percorso universitario specifico per diventare giornalisti, risentendo in questo atteggiamento di alcuni stereotipi che volevano che il giornalismo non si dovesse imparare con lo studio ma che lo si dovesse apprendere nella pratica. Tuttora il giornalismo è una delle poche professioni, dove il praticantato professionale (con regolare contratto di lavoro) viene svolto prima dell’esame di Stato ed anzi ne è condizione d’accesso. Questo anacronismo, che affonda le sue radici in una visione eroica della professione con il giornalista che spende magari le sua vita fuori dalla redazione alla ricerca della notizia, abbiamo visto che non ha più ragion d’essere. Tutto ciò senza contare che il legislatore del 1963 viveva in una società dove l’informazione era costruita sulla carta stampata e dove, oltre ai canali radio nazionali, vi era solo un canale televisivo. In mancanza di un intervento riformatore sull’accesso, l’Ordine ha dovuto, quindi, sviluppare nel tempo una serie di interventi d’interpretazione integrativa della legislazione per adeguarla alle mutate condizioni lavorative e professionali prevedendo, ad esempio, la figura dei free lance ed il riconoscimento dei praticantati d’ufficio”.

Qual è la Sua opinione in merito alla riforma del giornalismo?

Giornalista Ieri

Giornalista Ieri

“Se per riforma del giornalismo intendiamo il processo che ha portato nel 2012 con il DPR 137/2012 ad una revisione di alcuni criteri organizzativi degli ordinamenti professionali ed all’introduzione di alcuni principi di liberalizzazione nell’ambito delle professioni regolamentate, il giudizio è di imbarazzo, in quanto le tematiche “riformatrici” derivanti dai provvedimenti salvaitalia e crescitalia (a partire dal DL 138/2011) sono tangenziali rispetto al giornalismo che si sviluppa in un ambiente estraneo al rapporto con il cliente utilizzatore della prestazione diretta quale invece si instaura con il proprio avvocato o commercialista. Il giornalista non ha clienti in senso tecnico ma lettori o destinatari di servizi audiovisivi. Per il giornalista, di conseguenza, l’obbligo di comunicare anticipatamente un preventivo, piuttosto che la possibilità di far pubblicità comparativa dei propri “servizi” ha poco senso. Non solo, ma alcuni obblighi, quali quello dell’assicurazione per i danni verso i clienti derivanti dall’esercizio dell’attività professionale, hanno determinato difficoltà interpretative che si sono potute dipanare con l’acquisizione di pareri pro veritate che ne hanno escluso l’applicabilità, nel caso dei giornalisti, nei rapporti verso gli editori committenti.

Giornalista Oggi

Giornalista Oggi

E’ tuttavia, doveroso sottolineare che la distinzione operata dal legislatore tra le competenze amministrative e quelle disciplinari dei Consigli degli Ordini, al di là della possibile farraginosità delle procedure di designazione, risponde ad un condivisibile principio di trasparenza e di imparzialità che contribuisce a rinnovare la fiducia nello strumento ordinistico quale insostituibile presidio della correttezza professionale degli iscritti. Anche l’obbligatorietà della formazione professionale continua e permanente degli iscritti, che per la prima volta viene introdotta per i giornalisti, è un elemento di novità apprezzabile che va nella direzione di una professione sempre più preparata a raccogliere le sfide dei  cambiamenti e dell’evoluzione del mondo dell’informazione. Ciò detto, rimane il rammarico per un processo riformatore rimasto ai margini della professione giornalistica e che, invece, qualora si fossero adottati strumenti legislativi idonei, quali ad esempio quello della legge delega per singoli ambiti professionali, avrebbe potuto realizzare il grande mutamento invocato da decenni consistente nella riforma dell’accesso (in particolare con il requisito della laurea) o nel riordino della rappresentanza del Consiglio nazionale”.
 

Qual è la Sua opinione in merito alla tematica dei finanziamenti all’editoria? Che ne pensa l’Odg in merito?

Finanziamenti Pubblici ai Giornali

Finanziamenti Pubblici ai Giornali

“L’art. 21 della Costituzione, nel sancire la libertà di espressione del pensiero, ha stabilito che la stampa non possa essere soggetta a autorizzazioni o censure, con ciò evidenziando il diritto dei cittadini a ricevere una informazione libera ed indipendente. Non a caso l’art. 21 è rubricato nel titolo I rapporti civili, parte I diritti e doveri dei cittadini. Ma ci può essere libertà di informazione se con il potere economico si riesce a soverchiare le voci altrui? Curiosamente questo problema se lo era posto la Corte Costituzionale nel 1968 quando venne chiamata a giudicare della legittimità costituzionale dell’esistenza dell’Ordine dei giornalisti. La Consulta, nell’occasione, ne affermò la piena legittimità anche in base alla considerazione che l’Ordine, chiamato a controllare e vigilare sulla preparazione e correttezza dei giornalisti ad esso iscritti, è garanzia di tutela nei confronti del potere economico dei datori di lavoro, per far sì che il cittadino riceva un’informazione corretta ed ispirata a criteri di obiettività. Le medesime considerazioni sono da ritenersi valide anche in relazione alla legittima sussistenza di un sistema di finanziamento volto a garantire la pluralità dell’informazione. Ma la ragione d’essere di un tale sistema non può non avere un contrappeso nelle responsabilità che devono assumersi i beneficiari dello stesso. Per questo motivo l’Ordine nella passata legislatura si è fatto promotore della legge n. 233 del 31.12. 2013 che ha regolamentato l’equo compenso nel settore giornalistico prevedendo che ai titolari di rapporto di lavoro non subordinato (cioè i soggetti non tutelati dalla contrattazione collettiva) debba essere corrisposta una remunerazione proporzionata alla quantità e qualità della prestazione da parte delle imprese editoriali pena la decadenza delle stesse dal “contributo pubblico in favore dell’editoria, nonché da eventuali altri benefici pubblici”. Ciò per porre freno allo scandalo denunciato dall’Ordine di articoli o prestazioni remunerate, si fa per dire, con pochi euro o addirittura in ragione di centesimi. In tal modo si è reso onore alla pluralità dell’informazione che non potrà più fare da schermo a pratiche di soggezione economica verso soggetti contrattualmente deboli o addirittura lesive della dignità di professionisti che credono nel loro servizio e che vogliono continuare ad assolverlo nell’interesse dei cittadini”.

L’opinione espressa dal Direttore Bartolotta ha il pregio di far luce sulla questione inerente alla riforma del giornalismo ed, al contempo, di  rimarcare l’importanza simbolica della libertà di pensiero. Una libertà sancita nell’articolo 21 della Costituzione italiana.

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto