Intervista a Pablo Ayo
In un’intervista concessa al Daily Telegraph, Wood ha affermato che fra circa dieci anni gli studi inerenti ai fenomeni extraterrestri rappresenteranno soltanto un triste e sbiadito ricordo.
L’associazione britannica per gli studi scientifici sui fenomeni inspiegabili, infatti, ha avuto modo di constatare e registrare una leggera involuzione: “L’interesse per l’argomento -spiega Wood- sta andando scemando e le prove che ci aspettavamo di trovare non si sono mai presentate”. L’ufologia, dunque, sarebbe sul viale del tramonto.
Secondo gli esperti dell’Assap, le cause andrebbero ricercate tanto nel calo degli avvistamenti ufologici e dell’interesse per il fenomeno, quanto nella riemersione della corrente di pensiero filo cospirazionista. Sarà vero? Speriamo di no.
La storia degli extraterrestri affonda le sue radici nevralgiche nel famigerato ed indimenticato Caso Roswell. Gli storici del settore appaiono concordi nel conferire all’evento accaduto nella cittadina del New Messico, il rango d’incidente ufologico più importante e, allo stesso tempo, documentato dell’epoca moderna. Un incidente, avvenuto nel lontano 1947, che il Governo Statunitense decise di ottenebrare nei fiumi dell’oblio, celandone ogni amara e sconcertante verità. Ad ogni modo, sebbene siano trascorsi quasi 70 anni, questo evento continua a ricoprire un ruolo a dir poco catartico e ad ispirare ed appassionare tutti i moderni storici dell’ufologia.
In un certo senso, è verosimile affermare che l’ufologia moderna sia nata dalle enigmatiche ceneri di Roswell. Ceneri che, a detta degli esperti, sarebbero state prodotte dalle fiamme ardenti di un Ufo precipitato misteriosamente nel deserto. Al di là dell’importanza simbolica del caso Roswell, è necessario ricordare che negli ultimi 60 anni sono stati documentati ben 150.000 eventi inspiegabili. Eventi per i quali la comunità scientifica non sembra essere in grado di fornire spiegazioni convenzionali.
Per oltre mezzo secolo, il mistero degli ufo ha assunto le sembianze di un vero e proprio tabù. Durante questa epoca oscurantistica, molti Governi ne hanno negata l’esistenza, sferrando una dura e repentina lotta alle eresie. Soltanto a partire dagli anni 90, l’interesse ufologico è ritornato alla ribalta. L’enigma dei cerchi nel grano e l’incremento degli avvistamenti ufo hanno rispolverato l’atavico retaggio extraterrestre, appassionando un esercito di giovani assetati di conoscenza anti-convenzionale.
Così è nata la moderna ufologia. Dopodiché, il sublime ed etereo sodalizio instaurato tra internet e gli ufologi, pionieri di verità nascoste, ha generato, negli ultimi anni, una nuova e catartica fonte di conoscenza. Una conoscenza libera, genuina, indomita ed eretica capace, talvolta, d’istruire ed evocare i salvifici spiriti del dubbio. Un edulcorante motore gnoseologico che, tuttavia, sembrerebbe destinato a scomparire ed a lasciare il posto al neo-cospirazionismo.
Desiderosi di ampliare i nostri orizzonti conoscitivi, abbiamo deciso d’intervistare il Dott. Pablo Ayo, il più noto studioso italiano di ufologia. Giornalista, scrittore, ricercatore, docente d’informatica, è editore del mensile online strangedays e fondatore del Centro Ricerche Stargard per i fenomeni soprannaturali. Ma Pablo Ayo è anche un noto personaggio televisivo: da anni cura una rubrica sugli avvistamenti ufo nel programma Mistero di Italia 1.
Lei è uno dei più importanti esperti italiani di ufologia. Da diversi anni cura una rubrica sugli avvistamenti Ufo nel programma “Mistero” di Italia 1. E’ giornalista, scrittore e docente d’informatica. Nel Suo ultimo libro, “La Grande Onda”, affronta, con uno stile letterario davvero notevole, un argomento molto interessante: Il sogno collettivo di un’onda gigante che distrugge e purifica il mondo. Il fulcro nevralgico dell’opera alberga nell’evoluzione delle coscienze degli uomini, ormai maturi ed “inconsciamente consapevoli” della necessità di un cambiamento epocale. Potrebbe parlarci dell’Era dell’Onda? Secondo Lei, si tratta davvero di un’onda d’acqua?
“Il mio libro parla del sogno collettivo della Grande Onda, fatto da migliaia se non da milioni di individui nel mondo.
Svolgendo alcune indagini sono arrivato alla conclusione che un qualche tipo d’intelligenza sta comunicando con noi tramite i sogni, specialmente questo sugli tsunami. È un sogno archetipico che ci incita a non dormire ma a lavorare per trasformare il mondo in un posto migliore, prima che la natura reagisca al perenne avvelenamento dell’uomo e spazzi via la nostra civiltà tecnologica ormai priva di valori e di etica. Un avvelenamento del pianeta che non riguarda solo l’inquinamento, ma anche e soprattutto la pessima qualità dei nostri pensieri ed emozioni: anche questi inquinano come e più dei combustibili fossili. Non si tratterà comunque solo di un’onda d’acqua, ma anche di onde elettromagnetiche provenienti dal Sole, che probabilmente muteranno le nostre frequenze cerebrali e forse anche il nostro DNA”.
Lei è autore di “Alien Report”, un libro sensazionale ed avvincente che ha il pregio di riportare le immagini, le testimonianze ed i documenti raccolti nel corso di ben 70 anni di storia parallela alla nostra; dai contatti extraterrestri di Hitler ai misteri dell’area 51, passando per l’enigmatica descrizione di Nibiru, il Pianeta X. Tuttavia, Alien Report affronta anche un’altra tematica davvero molto interessante: quella dei rettiliani. Negli ultimi tempi, il popolo del web (in particolare gli youtubiani) sembra mostrare particolare interesse per il fenomeno. Un interesse che talvolta sfocia in diversi video, dal contenuto piuttosto equivoco, nei quali si tenta di evidenziare un fenomeno a noi del tutto ignoto, ovvero quello delle metamorfosi ibride. Potrebbe renderci edotti sul fenomeno dei rettiliani?
“Per rettiliani si intenderebbe una razza di esseri non umani dalle fattezze simili alle lucertole, alti dai due ai tre metri, dotati di una tecnologia più avanzata della nostra. Molti rapporti di rapimenti alieni e di incontri ravvicinati parlano di questi esseri, che però non definirei esattamente extraterrestri. Difatti l’ipotesi più accreditata è che essi siano originari di questo pianeta, anzi sarebbero una mutazione dei dinosauri. Grazie alla loro tecnologia sarebbero sopravissuti al disastro che causò l’estinzione dei dinosauri, rifugiandosi nelle viscere della terra, dove ancora oggi vivrebbero in basi profondissime. Tuttavia dubito che realmente alcuni rettiliani vivano tra di noi in forma “camuffata”, come sostengono alcuni autori, come David Icke per esempio. Questa idea nasce dal fatto che spesso i rettiliani hanno mostrato ai testimoni incredibili capacità mimetiche e di trasformazione, ma da qui a ipotizzare che anche il nostro vicino di casa sia rettiliano, è un po’ troppo”.
Le teorie di George Adamski, contattista ed ufologo polacco di fama mondiale, hanno condizionato in maniera a dir poco emblematica il retaggio storico ed iconografico del fenomeno extraterrestre. Adamski dichiarò a chiare lettere che gli alieni erano umanoidi, abitavano sulla Terra da molto più tempo di noi e desideravano prendere contatto i principali capi di Stato, compreso il Vaticano. L’ufologo Timothy Good ricorda che Adamski fu il primo a sostenere che gli alieni avevano stretto una sorta di connubio con l’apparato militare statunitense. In seguito, questa tesi fu ripresa anche dal contattista italiano Eugenio Siragusa. Qual è la Sua opinione in merito alle tesi avanzate da Adamski e Siragusa? Gli Alieni sono già qui?
“Gli alieni di cui parlavano Adamski e Siragusa (ahimè entrambi scomparsi), erano di tipo nordico, cioè simili agli umani, anzi quasi indistinguibili da noi, con fattezze spesso caratterizzate da bell’aspetto, statura alta, capelli biondi e occhi azzurri. Questa razza visiterebbe la terra forse già da parecchio tempo, c’è chi ipotizza addirittura che in un remoto passato siano stati presi per angeli. Di sicuro l’interferenza dei nordici è di vecchia data, l’ammiraglio dell’US Navy Richard Byrd sembra li incontrò in una base nel polo sud, e gli dissero che ci controllavano da secoli. Affermazioni simili vennero fatte anche dai nordici pleiadiani al contattista svizzero Billy Meier negli anni ’70. Però, i contatti di questa razza con i governi non furono improntati sullo scambio, come avvenne ad esempio con gli alieni di tipo grigio: i nordici anzi redarguirono gli USA e l’URSS avvisandoli di non usare le armi atomiche, gli consigliarono di disfarsi dei loro armamenti nucleari. Si dice che avrebbero tentato di contattare anche Papa Giovanni XXIII, ma la notizia non è confermata”.
Che differenza c’è tra un alieno umanoide e Fetonte? In fin dei conti, se l’alieno è colui che vien dall’alto o dagli inferi, attraverso quale forma di discernimento gnoseologico questi può non essere accostato ad un angelo o ad un demone? Quanti tipi di alieni esistono? E’ verosimile ipotizzare che gli alieni siano i nostri “Fratelli Maggiori”?
“Domanda difficile: da diversi studi, come ad esempio quelli di Erich von Däniken o del nostro bravissimo Mauro Biglino, è congetturabile che in passato alcuni visitatori extraterrestri siano stati ritenuti Dei del cielo o in certi casi anche demoni. La differenza vera è che gli alieni sono esseri in carne ed ossa, anche se sfruttano tecnologie che ce li fanno apparire “superumani”. Tuttavia il loro scopo e la loro missione sembrano dettate da motivi pratici, reali. Entità realmente spirituali, come angeli o demoni, sarebbero invece caratterizzati da mezzi eterici e motivati da fini puramente etici (o disetici). Ma nell’Antico Testamento leggiamo che il Dio degli eserciti voleva conquistare dei territori, e che reclamava per sé l’oro e l’argento… Comportamenti difficili da conciliare con il Dio proclamato da Gesù di pura luce e bontà. Comunque non tutti gli alieni hanno mete così materiali, c’è anche chi sembra animato da buone intenzioni e apparentemente ci vuole aiutare”.
Che cosa accadrebbe se le tesi di Pablo Ayo, Corrado Malanga, Leo Zagami e David Icke si rivelassero esatte? Come reagirebbe, secondo Lei, l’umanità? Ordo ad Chao: è più giusto vivere in un “caos calmo” oppure assaporare il reale “ordine” della verità?
“In molti mi domandano cosa succederebbe se emergesse a livello di dominio pubblico la realtà del fenomeno UFO. Il problema è che questo fenomeno è legato a filo triplo con la religione, il nostro concetto di evoluzione e con la tecnologia. Apparentemente, la tecnologia che usiamo tutti i giorni, come quella dei computer e dei cellulari, sarebbe stata copiata da apparecchi presenti all’interno di alcuni dischi volanti precipitati e poi recuperati in gran segreto da America e Russia. Inoltre la notizia che gli alieni esistono, e che alcuni di loro hanno influenzato la nostra storia, la nostra biologia e la nostra religione per secoli, potrebbe facilmente innescare in alcune regioni del mondo dei disordini inimmaginabili. Probabilmente non tutti sono pronti all’impatto di una simile notizia, ma è necessario che la gente cominci a prepararsi, perché prima o poi arriverà”.
L’ufologo Russo Boris Shurinov, in un’intervista del 1998, dichiarò di essere a conoscenza di un rapporto redatto dal Kgb relativo alle osservazioni ufologiche fatte dall’aviazione militare sovietica. L’autore del “Paradosso del XX secolo” sosteneva che tra aerei militari in volo ed ufo vi fosse una sorta di legame. Gli Ufo sono pericolosi? Secondo Lei, quale delle seguenti ipotesi è più paradossale: credere che gli Ufo siano di origine aliena? Oppure, credere che gli oggetti volanti non identificati siano aerei militari?
“Stando alla casistica, gli UFO non attaccano mai gli aerei di noi umani, a meno che non si tratti di aerei militari che hanno aperto il fuoco per primi. Anche così, comunque, la casistica parla di non più di 5 o 6 aerei militari abbattuti in 70 anni, e nella metà dei casi i piloti sono sopravvissuti. Se fossero ostili, ce ne saremmo accorti, e le cifre sarebbero state davvero più agghiaccianti. Ad ogni modo, russi americani e anche i cinesi sono in possesso di UFO precipitati e probabilmente hanno creato dei prototipi top secret di manifattura umana”.
Per gli alchimisti, il vitriol (vetriolo) non era soltanto l’agente corrosivo che faceva sciogliere la materia prima in modo da renderla adatta alle successive purificazioni che avrebbero generato la Pietra Filosofale, ma era anche una parola magica. Infatti, la parola “vitriol” indica un noto apoftegma ermetico “Visita interiora terrae rectificando invenies occultum lapidem” che tradotto significa “Visita l’interno della Terra e purificandoti troverai la Pietra nascosta”. In un interessantissimo articolo, intitolato “Agharta il Regno Sotterraneo”, Lei sostiene che all’interno della Terra potrebbero risiedere le razze antidiluviane. Secondo Lei, questi antichi progenitori sono davvero esistiti oppure la loro storia è una pura invenzione letteraria? Che cosa ne pensa della Teoria della Terra Cava?
“La teoria della terra cava è da perfezionare: non credo che realmente il centro della terra sia vuoto, i rilevamenti sismografici lo escludono. Però non è esclusa l’esistenza di un vasto reticolo di grotte e gallerie, disposte negli strati più profondi della crosta e del mantello litosferico, dove una antica civiltà avrebbe potuto trovare rifugio da alcuni cataclismi e decidere in seguito di rimanervi. Stando ad alcune ricerche, gli Agartiani probabilmente esistono davvero, anche se le prove sono scarse e frammentarie. Si tratterebbe di un popolo antichissimo che avrebbe influenzato tutte le filosofie e le religioni del mondo, a conoscenza del reale meccanismo di funzionamento della vita sulla terra e della reincarnazione della coscienza. Uscirebbero allo scoperto solo tra la fine di un’era e l’inizio di un’altra. Se è davvero così, speriamo di non vederli tanto presto”.
Cosa ne pensa delle Università italiane e del precariato giovanile?
“Il problema delle università italiane fondamentalmente è il loro completo distacco dal mondo del lavoro, che le rende strutture obsolete e non pienamente formative, assolutamente non al livello del resto della comunità Europea. Le aziende di spicco nel 90% dei casi trovano i loro specialisti all’estero: o perché più preparati, o perché costano meno, o perché si tratta di strutture in compartecipazione con aziende e capitali esteri. Il problema è che lo Stato per primo dovrebbe emanare dei provvedimenti che tutelino e valorizzino le industrie locali e il reddito prodotto in Italia, mentre il potenziale umano e tecnologico italiano viene svilito per mera sudditanza verso capitali esteri o semplicemente per miopia politica.
In tale contesto, le nostre università diventano barconi galleggianti diretti verso un nessun dove, brulicanti di una ciurma demotivata (gli studenti) e di capitani stile Achab (i docenti), i quali, non avendo più un punto di rotta preciso da seguire (il mondo del lavoro), diventano per la stragrande maggioranza dei filosofi della propria materia, arrampicandosi in inutili speculazioni teoriche e costringendo i propri studenti a fare lo stesso, decurtandoli così delle poche chances che avevano di inserirsi nel mondo lavorativo. Ad ogni modo il problema del precariato nasce de facto dallo Stato, che è il primo a non mettere in regola, quando può evitarlo, il proprio personale, e non specifica né mette a punto strategie tutelative nei confronti dei lavoratori per mera sudditanza verso le grandi aziende e i loro capitali, che troppo spesso sono offshore o comunque non forniscono allo Stato le entrate che dovrebbero. Questo comportamento negli anni ha prima penalizzato e poi decapitato le piccole e medie imprese, che erano state il motore pulsante dell’economia italiana fin dagli anni ’50. Speriamo che le cose cambino, e in fretta”.
Il leitmotiv delle parole espresse da Pablo Ayo tende a riecheggiare una tesi a dir poco rilevante: il fenomeno ufo è legato a filo triplo con la religione, il nostro concetto di evoluzione e con la tecnologia. L’osmosi tra scienza e fede, dunque, non può e non deve rappresentare un tabù. Porsi dei quesiti sulle origini della vita umana o sugli scopi dei nostri luminescenti visitatori, in realtà, è un diritto sacrosanto. Un diritto che, a dispetto delle tesi avanzate da Wood, difficilmente si dirigerà sul viale del tramonto. L’umanità non smetterà mai di cercare la verità. Ai posteri l’ardua sentenza.