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Aids e malattie infettive tra le prime cause di morte: la prof Maria Grazia Cusi

R. C.
16/11/2024

Lo studio e la ricerca su aids e malattie infettive: il punto della professoressa Maria Grazia Cusi dell'Università di Siena.


Due cuori e un’anima

Ricerca

L’efficienza del progresso scientifico, oggigiorno, rasenta svariati settori, il più importante dei quali è, senza ombra di dubbio, quello sanitario: uno dei pochi in grado di tutelare la sopravvivenza della specie umana.

Al di là dell’efficiente verve del progresso scientifico, però, vi sono alcuni fattori antropologici che tardano a lenire. Fattori che sembrano essere agnostici al progresso e profondamente deleteri per l’evoluzione umana.

L’umanità, infatti, edulcorata, rinnovata e plasmata dagli afflati del modernismo scientifico, non sembra del tutto capace di abbandonare e sconfiggere il più ascoso ed ancestrale dei suoi timori: la paura di morire.

Sembra strano, ma è così.

L’uomo moderno, divenuto ormai persino semi-bionico, non appare in grado di emanciparsi dal timore di dover dire addio, prima o poi, alla sua cara esistenza per passare a miglior vita.

Al di là del transumanesimo d’impronta nietzschiana, degli arti meccanici e dell’occhio bionico, in realtà, ad abradere lo zelo dell’uomo è sempre e solo lei: la zelante incognita della morte, la cui eradicazione, a dire il vero,  rappresenterebbe un trionfo ben più importante e significativo di una bandiera piantata sul suolo marziano. Ad ogni modo, sembrerà bizzarro ma il quadro sulle condizioni di salute della popolazione italiana si fonda proprio sui dati di mortalità.

A rivelarlo è un’indagine del 2011 condotta dall’Istat. Gli altri fattori idonei ad indicare le condizioni di salute degli abitanti del Bel Paese sono le diagnosi di dimissione ospedaliera, i dati concernenti le malattie infettive e gli aborti.

Aids e malattie infettive: le principali cause di morte nel mondo: il punto di Maria Grazia Cusi

Un recente studio internazionale ha reso noti i dati relativi alle principali cause di morte nel mondo. Si tratta di una ricerca, tra l’altro condivisa dalle principali agenzie sanitarie italiane, che ha la peculiarità ed il merito di evidenziare le maggiori cause di decessi nei cinque continenti della Terra. Il leitmotiv dello studio è del tutto lapalissiano: quando si parla di morte, le differenze geografiche, culturali, sociali ed economiche contano poco e svaniscono nel nulla; perché, in fin dei conti, tutto il mondo è paese; perché, in realtà, se c’è una cosa in grado di paragonare un pigmeo a un newyorkese è proprio la paura di morire.

Al primo posto, tra le principali cause di morte nel mondo ci sono le malattie cardiovascolari, le cui cause, sostengono gli esperti, sono da addebitare ai fattori ereditari ed agli stili di vita errati. Al secondo posto ci sono i tumori. Da non sottovalutare sono anche le malattie cerebrovascolari. Il quarto posto, invece, è occupato dalle malattie croniche dell’apparato respiratorio, quali enfisema e bronco pneumopatia cronica ostruttiva. Poi ci sono gli incidenti, le malattie degenerative, il diabete, l’influenza e le malattie renali. Ad occupare l’ultimo posto, infine, ci sono le malattie infettive, nemici che non devono mai essere sottovalutati.

Le infezioni, infatti, causano ancora numerosi decessi nel mondo e non rappresentano per nulla un problema minore. L’eziologia delle malattie infettive affonda le proprie radici in alcuni elementi peculiari. Si pensi ai batteri, virus, prioni, funghi e parassiti. Ciascuno di tali agenti causali gode di proprie caratteristiche. Ad esempio, se i batteri sono organismi monocellulari muniti di sistemi enzimatici e, pertanto, capaci di vivere in maniera del tutto autonoma, i virus, al contrario, per replicarsi e sopravvivere necessitano di apposite cellule di cui impossessarsi. Sebbene il progresso scientifico abbia fatto passi da gigante, i farmaci esistenti non offrono grandi aiuti per l’eradicazione dei virus e, pertanto, oggi la migliore arma di difesa continua ad essere l’immunità dell’organismo.

Ad ogni modo esistono strutture sanitarie adeguate ad ogni occorrenza, il cui scopo è quello di offrire assistenza medica alle persone affette da malattie contagiose. Tanto per essere precisi, in Italia esistono circa 1.273 istituti di cura, di cui il 55,6% sono pubblici. La sorveglianza delle malattie infettive è affidata al SIMI, organo dell’istituto superiore di sanità, ed è incentrata sulle segnalazioni dei medici: fondamentali perché capaci di rendere edotti gli operatori di sanità pubblica sulle varie infezioni registrate. Il decreto ministeriale 29 luglio 1998, infatti, obbliga i medici, generici e ospedalieri, ad informare tempestivamente la Asl competente circa i casi di infezioni, reali o sospette, riscontrate nell’esercizio delle loro professioni. La forma di prevenzione più efficace e funzionale è rappresentata, con certezza, dai vaccini. Ma gli esperti del settore sanitario invitano a non dimenticare l’importanza delle norme igieniche. Le mani pulite, infatti, rappresentano un’arma a dir poco emblematica per la lotta alle infezioni. Recenti stime, infatti, rivelano che circa 2 milioni di bambini ogni anno potrebbero essere salvati da un destino infausto se solo si adottassero misure igieniche adeguate.

Il punto della professoressa Maria Grazia Cusi dell’Università di Siena

Al fin di comprendere al meglio il problema relativo alle malattie infettive, abbiamo deciso di porre alcune domande alla Professoressa Maria Grazia Cusi, docente di Microbiologia e Virologia presso lUniversità degli Studi di Siena.

Il Parere dell’Esperto- Secondo recenti studi, le principali cause di morte nel mondo sono: malattie cardiovascolari,  cerebrovascolari, dell’apparato respiratorio, degenerative, renali e metaboliche, diabete, tumori, incidenti, influenza, infezioni e Aids. Dunque, le infezioni da HIV continuano ad essere nemici da non sottovalutare. Secondo Lei, gli italiani sono davvero consapevoli della gravità dell’Aids? I giovani godono di sufficienti informazioni?

«L’educazione dei giovani a tal riguardo è di fondamentale importanza. In questi ultimi anni non sembra aumentato il numero di soggetti infettati da HIV, indicando che una campagna di prevenzione è in atto e, in parte, funziona. Tuttavia, è in aumento il numero di casi infettati in seguito a rapporti etero e omosessuali in soggetti oltre i 30 anni. Questo fa supporre che i giovani siano più sensibili ad un tipo di informazione piuttosto che gli over-30. Gli italiani sono consapevoli della gravità dell’Aids, tuttavia è di fondamentale importanza tenere in atto un sistema adeguato d’informazione (scuole, giornali, TV, ecc) per sensibilizzare la popolazione su questo tema. Peraltro, noi ci stiamo focalizzando su HIV, ma ci sono altre infezioni gravi, come alcune epatiti virali, che non andrebbero sottovalutate e che hanno modalità di trasmissione simile a quelle  dell’HIV».

Aids e malattie infettive secondo gli studi condotti sul Virus Toscana

«Il virus Toscana causa meningite o encefalite nei soggetti che sono punti da flebotomi, vettori di questo virus. Per questo motivo il virus circola solo nei mesi caldi. Questo virus è così chiamato perché è stato isolato per la prima volta in Toscana, ma circola in tutto il bacino mediterraneo. Dopo aver identificato le proteine viali che potrebbero essere utilizzate, eventualmente, per un vaccino a scopo preventivo, sto cercando di capire come funziona la risposta immune in seguito ad infezione da virus Toscana. Questo potrebbe essere utile per capire perché alcuni soggetti infettati si ammalano con meningite ed altri, pur infettati, non sviluppano malattia; si cerca, insomma, di capire i meccanismi patogenetici di questa infezione virale. Questo problema, tra l’altro, è comune anche ad altri virus».

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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto