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Premio Sakharov: libertà di parola e diritti umani

Redazione Controcampus 26 Ottobre 2012
R. C.
23/08/2024

Lunedì 29 Ottobre 2012 si terranno due eventi in rappresentanza di un importante premio volto a sancire quanto sia importante la libertà di parola.



Il Premio Sakharov, andato quest’anno a due iraniani, il regista Jafar Panahi e l’avvocato Nasrin Sotudeh, premia, ormai da 24 anni, chi con le proprie parole, azioni e pensieri si è battuto per la tutela dei diritti umani e della libertà di parola. Esso è intitolato all’inventore della bomba a idrogeno, Andreï Dmitrievitch Sacharov, che capita la pericolosità della corsa agli armamenti nucleari si è battuto per la difesa e la tutela dei diritti dell’uomo, impegno per il quale è stato insignito del Premio Nobel per la Pace nel 1975.

Gli eventi in questione, organizzati dal Parlamento Europeo e dall’associazione culturale Prospettive Mediterranee, godono di numerosi patrocini tra cui quelli della Sapienza di Roma, la Cassa di Risparmio di Civitavecchiaia, il FERPi e altri. Il primo è una tavola rotonda alla quale parteciperanno giornalisti, politici, professori e moderata da Enrico Molinaro, Presidente dell´Associazione Prospettive Mediterranee, in collaborazione con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza di Roma. La tavola rotonda si terrà dalle 9.30 alle 12.30 presso il Parlamento Europeo – Ufficio d’Informazione in Italia – Sala delle Bandiere, via IV Novembre 149, Roma.

Il secondo evento è una rappresentazione teatrale diretta da Antonio Sanna dal titolo “Infinito Futuro” e ispirata al romanzo “1984” di George Orwell. La rappresentazione è prodotta dall’associazione culturale L’Attore in Movimento e si terrà alle 20:00 presso il Teatro Vascello di Roma in Via G. Carini, 78.

Ora credo sia interessante sentire il punto di vista dell’organizzatore e moderatore della tavola rotonda, nonché presidente di Prospettive Mediterranee, Enrico Molinaro.

Come nasce Prospettive Mediterranee?

Prospettive Mediterranee nasce nel gennaio del 2000 a Gerusalemme, dove ho vissuto per circa 10 anni, dal 1994 al 2004. L’obbiettivo principale dell’associazione che ho fondato e mi onoro di presiedere è di conoscere, studiare, valorizzare e tutelare le variegate e innumerevoli identità collettive che hanno abitato e ancora vivono nell’area circostante il Mar Mediterraneo. La nostra attenzione si rivolge a tutte le caratteristiche e particolarità della cultura, arte, tradizione, danza, musica, istituzioni politiche e sociali, benessere, sport, linguaggio, comunicazione non verbale, memoria e alimentazione di queste popolazioni.

In particolare, abbiamo sin dalla nostra fondazione sviluppato una serie di attività (pubblicazioni, conferenze, seminari a porte chiuse) al fine di facilitare il dialogo e possibilmente una soluzione stabile delle popolazioni israeliane e palestinesi, il cui conflitto costituisce la principale fonte di instabilità nell’area da molti decenni. Gli esperti israeliani e palestinesi che hanno partecipato ai nostri seminari ci hanno proposto, nel corso di una conferenza (di cui si può visionare la documentazione video nel nostro sito web: www.mediper.org) tenutasi presso la Provincia di Roma, di costituire in particolare il Centro per i Luoghi Santi di Gerusalemme (JHPC), un Centro di studio, documentazione e dialogo unico nel suo genere a livello internazionale. Riteniamo che i Luoghi Santi, soprattutto quelli regolati dall’antico regime giuridico dello Status Quo, costituiscano significativi simboli dell’identità collettiva. Altra focalizzazione delle nostre attività è costituito dall’area progettuale Alimentazione e benessere, per cui il neo-costituito Gruppo di Studio Visconti per la ricerca e la formazione (costituito prevalentemente da psicologi e psicoterapeuti molto motivati) presenterà il 9 novembre prossimo un master per dirigenti sportivi, in occasione dell’inaugurazione della nostra nuova sede, in Via Ennio Quirino Visconti 90.”

Cosa pensa della libertà di parola in Italia?

“Questo è un tema che sta molto a cuore a me personalmente e a tutta la nostra associazione. Non è certamente un caso che dopo il grande successo del nostro evento Identità e memoria del 30 ottobre scorso, anche quest’anno abbiamo organizzato, in collaborazione con l’Ufficio Informazione del Parlamento Europeo in Italia, il lancio del Premio Sacharov per la libertà di pensiero. Nel citato sito web dell’associazione, ancora parzialmente in costruzione e in via di lancio online della sua versione in lingua inglese, abbiamo dedicato un’intera sezione alla Rassegna Media, considerata dal punto di vista delle nostre sei principali aree progettuali. Come è spiegato in questa sezione, organo di informazione – in Italia come all’estero – è caratterizzato da una delle due principali prospettive che caratterizzano il dibattito politico occidentale: l’approccio statale-frontaliero e quello glocale-transfrontaliero. Il nostro obiettivo è di analizzare le fonti di informazione mettendo in evidenza quale delle due prospettive abbia influenzato la pubblicazione della notizia, che viene presentata in maniera opposta a seconda del modello di identità collettiva adottato. Per spiegare questa chiave di lettura innovativa servirebbe un approfondimento maggiore, cui sono dedicati saggi ed articoli anche in lingua italiana scaricabili dall’area Pubblicazioni del nostro sito web. In Italia in particolare il tema della libertà di opinione è particolarmente dibattuto, ma ciò può avere un significato anche positivo, perché è utile mantenere sempre alta la guardia in questa materia fondamentale per assicurare a tutti il rispetto delle regole democratiche.”

Perché siete diventati partner nell’organizzazione degli eventi che apriranno il premio Sakharov?

“La nostra associazione collabora da molti anni con le istituzioni dell’Unione Europea, in particolare con gli uffici a Roma della Commissione e del Parlamento Europeo, con i quali abbiamo realizzato diverse iniziative congiunte con risultati particolarmente significativi. Ho avuto la fortuna di sviluppare un’ottima intesa con la Direttrice con l’Ufficio in Italia del Parlamento Europeo, Clara Albani, cui auguro pronta guarigione da una temporanea indisposizione. Il lancio del Premio Sacharov è per noi un’occasione per sollevare dibattiti su temi scottanti, all’ordine del giorno dell’opinione pubblica europea e internazionale. Questi temi sono presentati con lo stile che ci ha caratterizzato finora, stimolando, come mi piace ripetere, sia il cervello destro che quello sinistro dei partecipanti ai nostri eventi. Anche quest’anno, infatti, abbiamo organizzato per la mattina di Lunedì 29 Ottobre prossimo una Tavola Rotonda col patrocinio dell’Università Sapienza (porterà i saluti del Rettore il Prorettore Prof. Antonello Biagini) per stimolare il dibattito e la riflessione su una materia, quella della libertà di espressione, che prende spunto da uno spettacolo teatrale “Infinito futuro” (ispirato dal famoso libro di George Orwell “1984”), che sarà messo in scena nella serata dello stesso 29 ottobre.”

Come vede il futuro più prossimo vista la nostra situazione socio-economico-politica?

“Credo che con l’aggettivo “nostra” si riferisse come nella precedente domanda al contesto italiano. In realtà è molto difficile svincolare la situazione socio-economico-politica del nostro paese dal contesto più ampio delle relazioni USA-UE e dagli esiti ancora incerti delle elezioni presidenziali americane, che noi interpretiamo alla luce del conflitto tra le due élites politico-economiche ispirate ai citati corrispondenti modelli di identità collettiva, quello statale-frontaliero e quello glocale-transfrontaliero. Il primo ha caratterizzato l’orizzontalità dei rapporti tra gli Stati, soprattutto in seguito alla Pace di Westfalia del 1648, che concludeva le guerre di religione che hanno lacerato il continente europeo per 30 anni, e ispira la componente della leadership internazionale che considera il confine statale come limite dell’identità nazionale del proprio paese. Il secondo modello, al contrario, ha caratterizzato la verticalità dei rapporti politici e istituzionali nel Medioevo, in cui tutte le comunità politiche occidentali erano subordinate gerarchicamente a strutture transfrontaliere per definizione: la Chiesa e l’Impero, i famosi “due soli”, per usare le parole di Dante Alighieri. Questa visione dicotomica della realtà influenza ancora oggi la politica italiana e internazionale, prevalendo in modo ciclico ora l’una ora l’altra delle due opposte élites (e le corrispondenti citate visioni). Chi comprende questo scontro, che sul piano economico può essere simboleggiato dalla competizione dell’economia “reale” della produzione di tipo prevalentemente mono-statale, e quella “virtuale” della finanza globale multinazionale, ha le “lenti magiche.”

Quella in cui viviamo è una società difficile. Tutti danno per scontato la libertà di cui godono ma non è così. Essa è il frutto di decenni di lotte e rivendicazioni e anche oggi che dovrebbe essere un diritto sacrosanto viene troppo spesso messa in dubbio tramite formule velate e subdole che si nascondono bene nel sottosuolo per poi creare profonde cicatrici in superficie. Il bavaglio di cui spesso si è parlato negli ultimi tempi è alle volte velato e fatto con astuzia, altre invece ci viene sbandierato davanti. A prescindere da ciò, non è importante il modo con cui tentano di limitare la nostra libertà di parola, è importante che questi tentativi si siano protratti fino ad oggi con grande intensità e che si preferisca far finta di niente.

E’ grazie a premi come il Sakharov che la libertà di parola viene esaltata e celebrata ed è sull’esempio di coloro che si battono e si impegnano per essa, e che per essa vengono premiati, che ognuno di noi, nel suo piccolo o nel suo grande, deve prendere coscienza dei propri diritti e rivendicarli da cittadino libero e onesto che chiede semplicemente quanto gli spetta di diritto

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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto