Da martedì 11 – apertura alle 15 nella sala “Gusmani” di palazzo Antonini, in via Petracco 8 a Udine – a giovedì 13 ottobre si confronteranno sul tema, in una prospettiva interdisciplinare e internazionale, uomini di teatro e grandi nomi della germanistica internazionale, studiosi di cinema e traduttori per ridiscutere la drammaturgia kleistiana.
In particolare, si rifletterà sulla possibilità di rappresentare i drammi kleistiani oggi, coniugando la concezione poetica dello scrittore, che giunse nell’Ottocento a elaborare una teoria del dramma all’avanguardia, con le esigenze del XXI secolo. Tutti gli interventi saranno tradotti in simultanea.
«Il convegno – sottolinea il coordinatore scientifico Lugi Reitani, docente di letteratura tedesca dell’Università di Udine – cercherà di comprendere come sia possibile vincere la sfida di una mediazione dell’opera kleistiana al quadrato; come avvenga, cioè, la traduzione della parola scritta a quella recitata, dalla cultura tedesca a quella italiana, dal libro al teatro». Del teatro di von Kleist «sono state fatte – continua Reitani – letture disparate e controverse, dovute alla natura sfuggente di un’opera a fatica riconducibile a schemi storico-letterari predeterminati, e non vi sono, oggi, categorie critiche condivise».
Il convegno scientifico internazionale, «vanta – afferma Reitani – la collaborazione dell’Università di Oldenburg ed è tra i rari progetti finanziati dall’Ateneo Italo-Tedesco in campo umanistico, nell’ambito del Programma dialoghi italo-tedeschi». L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto “Un inquieto batter d’ali. Heinrich von Kleist, il teatro e il suo tempo” in corso a Udine fino al 24 ottobre, «sicuramente l’iniziativa di maggior respiro in Italia – sottolinea Reitani – nel bicentenario della morte».
Il progetto è costruito dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine attorno al debutto nazionale de “Il principe di Homburg”, tradotto e diretto da Cesare Lievi, in scena al Teatro Nuovo dal 12 al 16 ottobre. Un ampio cartellone artistico, scientifico e divulgativo cui prendono parte, assieme al “Giovanni da Udine” e il CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia (co-produttori del Principe), l’Università di Udine – Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Laboratorio Cinemantica,l’Ateneo Italo-Tedesco, il C.E.C. – Centro Espressioni Cinematogafiche, il Goethe Institut – Trieste, l’Accademia di studi pianistici “Antonio Ricci”, i Civici Musei di Udine, la Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi” e l’Università di Oldenburg.